modi jinping

DELHI METTE IL TURBO - NEL 2016 LA CRESCITA INDIANA (6,9%) SORPASSERÀ QUELLA DELLA CINA (6,8%) - LA RICETTA DEL GOVERNO MODI: MENO TASSE E BUROCRAZIA, PRIVATIZZAZIONI E INFRASTRUTTURE (137 MILIARDI $ NELLE FERROVIE IN 5 ANNI)

Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”

 

Il premier indiano Narendra Modi ha appena festeggiato il primo anno di governo durante una missione in Cina. Ha discusso del contenzioso territoriale che divide i due Paesi, ma soprattutto ha parlato di affari.

NARENDRA MODI FA YOGA NARENDRA MODI FA YOGA

 

Nella tappa a Shanghai ha presentato agli investitori della Repubblica popolare le grandi potenzialità dell’India che lui vuole risvegliare da decenni di torpore e si è fatto fotografare tra Jack Ma, il mago di Alibaba e dell’ecommerce, e Wang Jianlin, l’uomo più ricco dell’Asia. Modi è tornato a casa con due dozzine di contratti che promettono investimenti e prestiti cinesi per 22 miliardi di dollari, soprattutto in infrastrutture.

 

Pechino, seconda economia del mondo con un Prodotto interno lordo di 10,7 trilioni di dollari, può (e deve) permettersi una certa generosità con il vicino-rivale, il cui Pil è cinque volte inferiore, a 2,1 trilioni di dollari: alla Cina servono nuovi mercati per le sue industrie, capaci di costruire quelle infrastrutture delle quali l’India ha disperato bisogno.

 

NARENDRA MODI FA YOGANARENDRA MODI FA YOGA

Ma ieri, il ministro delle Finanze di New Delhi ha concesso un’intervista al Financial Times nella quale si dice fiducioso che il tasso di crescita indiano supererà quello cinese, stabilmente. «Penso che possiamo fare meglio» del 7% di crescita annuale sul quale si è attestata la Cina, dice il ministro Arun Jaitley e in uno slancio di entusiasmo aggiunge: «E questo non mi soddisfa ancora».

 

La ricetta del governo Modi è a base di privatizzazioni, riforma della tassazione, abbattimento della burocrazia, grande impulso alle infrastrutture (137 miliardi di dollari nelle ferrovie nei prossimi cinque anni). La Cina sta rallentando sensibilmente dopo i trent’anni di crescita a due cifre e del sorpasso indiano si è cominciato a parlare alla fine del 2014. I numeri e le proiezioni sono ancora incerti, i dubbi sulle cifre ufficiali non mancano, su un fronte e sull’altro.

 

XI  JINPING XI JINPING

Goldman Sachs ha previsto che nel 2016 la crescita indiana, in salita al 6,9%, sorpasserà quella della Cina, in discesa al 6,8%. Sono seguite le conferme di Banca mondiale e Fondo monetario internazionale: il tasso di crescita della Cina, primatista mondiale a partire dagli anni 80, sarà superato in un paio d’anni da quello dell’India. Il 9 febbraio la sorpresa: l’ufficio statistiche di New Delhi ha rivisto i criteri di valutazione del Pil e ha annunciato che nell’ultimo trimestre del 2014 l’economia indiana ha aggiunto un 7,5% rispetto al 7,3% cinese.

 

narendra  modi xi jinping con la moglienarendra modi xi jinping con la moglie

Secondo questi nuovi conti l’anno finanziario, che in India è terminato il 31 marzo, ha registrato un +7,4%, come il 2014 dichiarato da Pechino. Tutti gli analisti, compresi quelli indiani, avevano previsto un 5,5-5,8. Invece, con i dati «aggiustati», il sorpasso indiano è già in atto. Ora Arun Jaitley assicura che l’obiettivo dell’8% nel 2015 è a portata di mano, mentre la Cina sta faticando per mantenere la promessa del 7%.

 

La rivalità è forte. Il Global Times , giornale del partito comunista cinese, ha ammonito che «l’India dovrebbe stare attenta a non gonfiare i dati del Pil» e ha spiegato che le piccole e medie imprese indiane faticano. La conclusione del quotidiano è interessante, perché contiene un’autocritica: «Come la Cina ha già imparato, rapidi tassi di crescita non conducono necessariamente a una più alta qualità dello sviluppo». Insomma, bisogna stare attenti alla sindrome del «sorpasso».

 

 

 

narendra modi xi jinping con la moglienarendra modi xi jinping con la moglie

 

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…