MINZO, SLOGGE-RAI! - IL CERCHIO INTORNO ALLA PELATA DI MINZO SI STRINGE - IL DG LEI ASPETTA MINZO-NOTIZIE DALLA MAGISTRATURA (PER IL CASO DEI RIMBORSI SPESE) O LA SFIDUCIA DEI CONSIGLIERI DEL CDA PER RIMESCOLARE LE CARTE AL TG1 (E A RAIUNO) E GUADAGNARSI LA CONFERMA NEL DOPO-BANANA) - GARIMBERTI TROVA CORAGGIO PER DIFENDERE ZAVOLI: “MINZOLINI IMPARI A TACERE” – APPROFITTANDO DEL TRACOLLO, LADY LEI PORTA MARCELLONE MASI AL TG2 AL POSTO DI ‘FARFALLINA’ PETRUNI…

1- LA LEI ‘POTREI DIRE BASTA AL TG1'
ZAVOLI CONTRO MINZOLINI. RITORNO DI DI BELLA A RAITRE, MASI AL TG2
Paolo Conti per il "Corriere della Sera"

È arrivata al capolinea la direzione del Tg1 di Augusto Minzolini? Ieri in commissione di Vigilanza il presidente Sergio Zavoli lo ha attaccato: «Pervicacemente continua a produrre i motivi del discredito professionale e politico, il che non giova al prestigio del servizio pubblico. L'opinione pubblica è sempre più unanime nel criticare il Tg1». Replica del direttore generale Lorenza Lei, ascoltata in commissione: «Quando dirò basta al tg1? Basta non lo posso dire solo io ma lo devono dire anche i consiglieri. Certo, un basta posso anche portarlo in consiglio, ma devo avere con me un coro che non deve essere composto solo da cinque anime».

Tradotto: per mandare via un direttore del Tg1 occorre l'unanimità del Consiglio. Comunque ammette: «In estate c'è stata una flessione degli ascolti ma intendiamo aspettare le prossime settimane, poi faremo le valutazioni del caso». Replica di Minzolini: «Zavoli è un presidente di parte e lo dimostra nelle dichiarazioni che fa»

Dunque domani in Consiglio si parlerà del Tg1. E si procederà a un importante giro di nomine. Nessun esterno, solo volti interni direttamente legati alle strutture che dovranno dirigere: questa la linea adottata dal direttore generale Lorenza Lei. Antonio Di Bella torna direttore di Raitre, riprendendo il posto di Paolo Ruffini, che lascia l'azienda per La7. Di Bella, oggi corrispondente da New York, aveva già guidato Raitre nel periodo in cui Ruffini venne rimosso su proposta dell'ex direttore generale Mauro Masi per poi essere reintegrato dalla magistratura (novembre 2009-giugno 2010).

Altra novità. Il Tg2 ha finalmente un nuovo direttore, atteso dalla redazione addirittura da marzo: l'attuale vicedirettore e direttore ad interim Marcello Masi. Quindi nessuna nomina per Susanna Petruni, molto appoggiata dal Pdl. Lorenza Lei ha preferito premiare il lavoro svolto da Marcello Masi che, in questo periodo di interinato, ha assicurato ottimi ascolti. Il 5 settembre (caso più unico che raro, in una Rai abituata a spaccarsi) la redazione all'unanimità aveva votato un documento in cui si respingevano sia nomine esterne che altre «estranee alla storia della testata» (in molti avevano visto un riferimento alla Petruni) e si chiedeva la conferma di Marcello Masi che aveva ringraziato la redazione ma aveva rinviato ogni decisione al vertice dell'azienda.

A tessere una silenziosa tela pro-Masi è stato il presidente Paolo Garimberti, che con una serie di sondaggi informali ha accertato la disponibilità dei consiglieri di maggioranza ed opposizione a votare per un vicedirettore «di macchina», di area centrista ma non partitica. Altre nomine. Gianni Scipione Rossi diventa direttore di Rai Parlamento (ne era vicedirettore vicario) e Giovanni Miele va a Gr Parlamento (era caporedattore). Roberto Nepote, in questo momento senza incarico, dirigerà Rai Gold (Rai Movie più Rai Premium) e come vice avrà Giuseppe Gentile (anche lui senza incarico, ex Raisat, dove era direttore generale).

2 - GARIMBERTI, MINZOLINI IMPARI A TACERE. INACCETTABILI SUE PAROLE CONTRO ZAVOLI
(ANSA)
- "Ho trovato le parole di Augusto Minzolini nei confronti del presidente della Commissione di Vigilanza Rai Sergio Zavoli inaccettabili": così il presidente della Rai Paolo Garimberti, conversando con i giornalisti a margine del Prix Italia a Torino, ha commentato le dichiarazioni del direttore del Tg1 ("Zavoli è presidente di parte", aveva detto ieri sera dopo la seduta della Vigilanza Rai). Secondo Garimberti, inoltre, Minzolini "deve imparare a tacere quando é il momento, non si attaccano le istituzioni".

Secondo Garimberti "Chiunque di noi lavori in Rai, ma anche non in Rai, deve rispettare le istituzionì. E ha fatto ancora notare il presidente della Rai conversando con i cronisti a Torino a margine del Prix Italia "Zavoli è il presidente della Commissione di Vigilanza, è stato presidente della Rai è e resta un grande giornalista". Minzolini, ha ribadito Garimberti: "deve imparare a tacere quando è il momento perché non si attaccano le istituzioni, che hanno diritto, soprattutto se si tratta della commissione di vigilanza, a fare i rilievi critici. Noi dobbiamo rispondere ma dobbiamo farlo con i fatti o comunque in modo educato". E ha tuonato Garimberti: "Ho trovato la risposta di Minzolini nei confronti di Zavoli quando lo ha definito 'presidente di parte' inaccettabile. E aggiungo, questo problema della forma lo porrò nei luoghi opportuni. E' il direttore generale che eventualmente deve occuparsi di intervenire su questa cosa".

3 - MINZOLINI, LE ISTITUZIONI RISPETTINO TG1
(ANSA)
- "Io ho sempre rispettato e rispetto le istituzioni, ma le istituzioni debbono rispettare il Tg1 e chi lo dirige", replica a caldo all'ANSA il direttore del Tg1 Augusto Minzolini al presidente della Rai Paolo Garimberti dal Prix Italia a Torino che ha detto poco fa "deve imparare a tacere quando è il momento, non si attaccano le istituzioni". Garimberti ha trovato "inaccettabili" le parole del giornalista nei confronti di Zavoli ("é presidente di parte", aveva risposto ieri sera Minzolini a commento della Vigilanza Rai in cui il senatore aveva detto che "il Tg1 pervicacemente continua a produrre i motivi del discredito professionale e politico che non giova al prestigio del servizio pubblico").

 

GARIMBERTI E LORENZA LEI LORENZA LEI AUGUSTO MINZOLINI SERGIO ZAVOLI - Copyright Pizzimarcello masiminzolini - zavolieag17 antonio dibella

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…