
SCHERMAGLIE E VELATE MINACCE: L’ARMATA BRANCA-MELONI PROCEDE SPACCATA VERSO LE REGIONALI – DA NAPOLI, AL RADUNO DI ECR, IL MELONIANO DONZELLI FA SAPERE CHE IL “CANDIDATO MIGLIORE” IN CAMPANIA È EDMONDO CIRIELLI. E AVVERTE GLI ALLEATI: “NON METTIAMO LE BANDIERINE A TUTTI I COSTI, ANCHE PERCHÉ, SE LO DOVESSIMO FARE, FDI DOVREBBE PRENDERE TUTTO” – COME DAGO-DIXIT, CONTRO IL VICEMINISTRO DI FRATELLI D’ITALIA SI MUOVE L’EURODEPUTATO DI FORZA ITALIA, FULVIO MARTUSCIELLO – IL NODO VENETO, TRA LA MINA VAGANTE ZAIA E IL “CAVALLO” FORZISTA TOSI…
Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per “la Repubblica”
«Noi non giochiamo a Monopoli», precisa il coordinatore di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli, stiracchiandosi nella poltrona dopo aver corso dieci chilometri sul lungomare di Napoli «fino a Posillipo». All'Hotel Royal Continental va in scena l'Ecr party, la kermesse del partito dei conservatori europei, che si sono appena spaccati sulla mozione di sfiducia a Ursula von der Leyen: i meloniani non l'hanno appoggiata.
È un teatro di relazioni. Tra gli ospiti uno dei vicepresidenti Ecr, il rumeno George Simion dice dal palco: «Dobbiamo incoraggiare i cittadini a fare bambini, altrimenti l'Europa sarà una nazione africana».
GIORGIA MELONI - EDMONDO CIRIELLI
[…] i politici pensano già all'autunno, quando si voterà in Veneto, Puglia, Marche, Toscana, Valle d'Aosta Campania. «Serve ovunque il miglior candidato possibile, ma cerchiamo di non mettere le bandierine a tutti i costi», indica la rotta Donzelli. «Anche perché, se lo dovessimo fare, Fratelli d'Italia dovrebbe prendere tutto, visto che Forza Italia governa cinque regioni, la Lega quattro, noi tre».
Il «candidato migliore» in Campania per i fratelli è Edmondo Cirielli, assicura Donzelli. Ma l'accordo nazionale è tutto da costruire. Il Doge veneto Luca Zaia, che non si può ricandidare, ha ventilato una sua lista «da 40 per cento» e Flavio Tosi ha detto con la solita franchezza che «Fratelli d'Italia non può esprimere sei candidati su sei», ciò è bastato per innescare le fibrillazioni.
FULVIO MARTUSCIELLO ANTONIO TAJANI
Ora il Veneto è l'unica regione dove la vittoria del centrodestra è garantita, ma proprio per questo i meloniani la rivendicano per sé. Zaia, che ha mal digerito lo stop al terzo mandato, resta una mina vagante, anche se ieri, da Thiene, ha promesso: «Non lascerò i pozzi avvelenati».
I giornalisti fanno crocchio attorno al ministro Luca Ciriani: «Sono certo che Zaia sosterrà il candidato del centrodestra». Tra i relatori nel dibattito sull'immigrazione, presentato come «ex ministro e accademico», c'è anche Gennaro Sangiuliano, corrispondente Rai da Parigi. «Ha dato la sua disponibilità a candidarsi come consigliere alla Regione Campania», conferma le voci che girano Antonio Iannone, coordinatore di FdI in Campania.
GIOVANNI DONZELLI E ARIANNA MELONI
Non resta che andare a salutare Sangiuliano. Sta chiacchierando con un professore nella hall. E quindi è vero? «Io sto benissimo a Parigi a fare il giornalista». Allora abbiamo archiviato la politica? «Nella vita non bisogna mai dire mai. Sono napoletano doc, mi fa piacere che si sia pensato alla mia persona, la città mi vuole bene, se facciamo una passeggiata potete riscontrarlo».
[…]
Istantanee di giornata. I conservatori si alzano in piedi quando parte l'inno di Mameli, ma anche, il che è meno scontato, quando risuona l'inno europeo. Quando Tommaso Foti sbuca nella sala da pranzo parte l'applauso, anche perché annuncia che tra Pnrr e fondi di coesione «il Sud è seduto su un pacco di miliardi: ben 125».
Il sindaco Gaetano Manfredi porta il saluto della città in inglese. Poi da Bruxelles arriva Carlo Fidanza, vicepresidente di Ecr: «Sul piano strategico la mozione contro von der Leyen è stata un errore, velleitaria, perché ha dato alla sinistra la possibilità di alzare il prezzo con Ursula e di ricompattarsi. Ma ci siamo chiariti dentro il gruppo. La politica dei due forni? È inevitabile, sarà la costante di questa legislatura».
Fidanza fa tutto un ragionamento che si può riassumere così: in prospettiva le barriere contro la destra cadranno e anche l'argine simbolico posto dal Ppe franerà.
MATTEO SALVINI - LUCA ZAIA - FOTO LAPRESSE