calderoli franco bassanini alessandro pajno francesco gallo giuliano amato

L'AUTONOMIA REGIONALE? SI', MA NON A CAZZO DI CANE - GIULIANO AMATO, FRANCESCO GALLO, ALESSANDRO PAJNO E FRANCO BASSANINI SI DIMETTONO DAL COMITATO CHE DEVE DEFINIRE I MARGINI DELL'AUTONOMIA DIFFERENZIATA VOLUTA DALA LEGA - IL MOTIVO? PESANO I DUBBI SOLLEVATI SUI COSTI LEGATI AI LEP, CIOÈ GLI STANDARD MINIMI DI SERVIZIO PUBBLICO INDISPENSABILI PER GARANTIRE I "DIRITTI CIVILI E SOCIALI" IN TUTTA ITALIA – GIÀ L’UFFICIO DEL BILANCIO DEL SENATO E BANKITALIA HANNO CRITICATO IL PROGETTO CHE AUMENTEREBBE LE DISUGUAGLIANZE TRA LE REGIONI...

Articoli correlati

FINO AL VOTO EUROPEO 2024, IN CASA BERLUSCONI NON SI TOCCA NIENTE. IL TESTAMENTO CONSEGNERA...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell’articolo di Andrea Bulleri per “il Messaggero”

 

giuliano amato foto di bacco

Sull'autonomia differenziata «restano irrisolti problemi di fondo». E dunque «non ci sono le condizioni per una nostra partecipazione ai lavori» della commissione chiamata a definire alcuni fondamentali aspetti tecnici della riforma. Pesano come macigni le parole con cui quattro autorevoli giuristi hanno deciso di chiamarsi fuori dal progetto del ministro leghista Roberto Calderoli, ideato per dare più margini di manovra alle Regioni del Nord.

 

giuliano amato a quante storie

Con una lettera indirizzata al titolare degli Affari regionali, gli ex presidenti della Corte Costituzionale Giuliano Amato e Franco Gallo, insieme ad Alessandro Pajno (ex presidente del Consiglio di Stato) e a Franco Bassanini (ex ministro della Funzione pubblica), hanno comunicato a Calderoli le loro dimissioni da uno degli organismi chiave per far partire la riforma promossa dal Carroccio: il Clep, la commissione tecnica di 61 esperti scelti dal governo per definire i livelli essenziali delle prestazioni (Lep), ossia i servizi minimi che dovranno essere garantiti a tutti i cittadini, indipendentemente dalla Regione di residenza.

gallo franco

 

Addii che si sommano a quelli di Luciano Violante e Anna Finocchiaro. Il motivo? Il rischio concreto che le risorse a disposizione non siano sufficienti per garantire i livelli minimi di servizi in tutte e 23 le materie che con la nuova legge potranno essere delegate alle Regioni. Il pericolo, insomma, che si creino cittadini di serie A e altri di serie B. Un vero e proprio terremoto, per la riforma di Calderoli, tanto più che la Commissione si era insediata soltanto tre mesi fa e avrebbe dovuto produrre un rapporto entro lo scorso 30 giugno.

 

franco gallo

[…] Anche i partiti di maggioranza, infatti, entro la scadenza di domani intendono presentare alcuni emendamenti al testo leghista. Fratelli d'Italia, ad esempio, per sanare le storture indicate dai "saggi" del Clep presenterà almeno due richieste di modifica. La prima: assicurare un maggior coinvolgimento del Parlamento nella definizione dei Lep. […]

 

Un esempio concreto: se una Regione del Nord dovesse vedersi riconoscere più autonomia, poniamo, nel campo dell'Istruzione, ma lo Stato finisse per trasferirle più fondi di quanti ne spende adesso per lo stesso servizio, dovrebbe destinare proporzionalmente gli stessi fondi extra per l'istruzione anche a tutte le Regioni del Sud.

 

Alessandro Pajno

Modifiche profonde all'impianto pensato da Calderoli, dunque, su cui i meloniani confidano di poter trovare la quadra con la Lega. Mentre Forza Italia intende presentare alcuni ordini del giorno (dunque non vincolanti) a prima firma del capogruppo in commissione Mario Occhiuto. […]

franco bassanini franco bassanini foto di baccomatteo salvini roberto calderoli SALVINI MANTOVANO CALDEROLI E LOLLOBRIGIDA AI FUNERALI DI ROBERTO MARONIvalditara locatelli salvini giorgetti calderoli ALESSANDRO PAJNO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…