mollicone gualtieri de fusco

MOLLICONE SI È PAPPATO IL TEATRO DI ROMA! - DOPO IL SUO COLPO DI MANO CON LA NOMINA DI LUCA DE FUSCO A DIRETTORE, ORA LA DESTRA ESAUTORA PURE IL PRESIDENTE DEL CDA, FRANCESCO SICILIANO - IL MOTIVO? OFFRIRE A DE FUSCO UN SUPER-CONTRATTO CHE SFIOREREBBE I CENTOCINQUANTAMILA EURO – PER ACCELERARE SULLA NOMINA SAREBBE STATA TOLTO ADDIRITTURA IL POTERE DI FIRMA A SICILIANO (“UN ATTO SENZA PRECEDENTI”) – LA PROTESTA DEGLI ARTISTI, DA MATTEO GARRONE A ELIO GERMANO - LA DAGONOTA

 

 

 

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IL REGISTA LUCA DE FUSCO E STATO NOMINATO DIRETTORE GENERALE DEL TEATRO DI ROMA, MA IL CAMPIDOGLIO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TEATRO DI ROMA. LA DESTRA ESAUTORA IL PRESIDENTE PER OFFRIRE A DE FUSCO UN SUPERCOMPENSO DA 150 MILA EURO

Estratto dell’articolo di Carmelo Caruso per www.ilfoglio.it

 

federico mollicone foto di bacco

Stanno per prendersi pure i costumi di scena. Dopo aver proceduto con un blitz alla nomina di Luca De Fusco, a direttore del Teatro di Roma, la destra di governo esautora pure il presidente del cda, Francesco Siciliano. Il motivo?  Offrire a De Fusco un super contratto che, da come spiega Siciliano, in una nota, sfiorerebbe i centocinquantamila euro.

 

La nomina è già avvenuta senza il voto di Siciliano e di un altro membro del cda. L’operazione, voluta da Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura di FdI, avvallata dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è stata organizzata dal vicepresidente del Teatro di Roma, Danilo De Gazio.

 

Per accelerare sul contratto è stato tolto a Siciliano il potere di firma. Da come si legge, sempre nella nota di Siciliano, “mi è stato infatti riferito che il Consiglio di Amministrazione, con un atto oggettivamente senza precedenti, avrebbe deciso di assegnare il potere di sottoscrivere il contratto con Luca De Fusco (quale nuovo Direttore Generale del Teatro) ad un componente del Consiglio di Amministrazione diverso dal sottoscritto.

francesco siciliano 8 foto di bacco

 

E ciò, benché le mie prerogative statutarie come Presidente della Fondazione impongano al Consiglio di Amministrazione di rispettare la mia funzione – non sostituibile – di legale rappresentante della Fondazione stessa e, più in generale, di soggetto deputato alla esecuzione delle decisioni del Consiglio di Amministrazione”.

 

A opporsi alla nomina, si ricorda, il comune di Roma, che è l’azionista di maggioranza del Teatro di Roma, forte del contributo, oltre sei milioni e mezzo di euro. Il compenso di De Fusco ora è oggetto della contesa. De Fusco, prima della nomina, era direttore del Teatro Stabile di Catania, dove percepiva 68 mila euro. A Roma, si triplica. […]

 

NOMINA DE FUSCO AL TEATRO DI ROMA: LETTERA DI PROTESTA DEGLI ARTISTI DA GARRONE, A GERMANO, A MARCHIONI. OGGI PRESIDIO DAVANTI ALL'ARGENTINA

Estratto dell’articolo di Laura Martellini per www.corriere.it

federico mollicone foto di bacco

 

Una lettera pubblica sottoscritta da nomi altisonanti dello spettacolo contro la nomina di Luca De Fusco come nuovo direttore generale del Teatro di Roma: da Matteo Garrone a Elio Germano, da Lino Guanciale a Fanny&Alexander, da Roberto Latini a Vinicio Marchioni, singoli e compagnie si scagliano contro quello che viene considerato un colpo di mano. La decisione dei membri del cda in quota Regione e ministero della Cultura di procedere senza il presidente dello Stabile romano, Francesco Siciliano, che aveva sospeso i lavori in attesa di riconvocare la seduta, e la consigliera Natalia Di Iorio, con il risultato di estromettere il Comune.

 

La lista dei contrari

«La lettera è stata pubblicata nell’urgenza degli eventi, sarà doveroso aggiornarla con tutti i nomi di una comunità romana e nazionale che si sta confrontando in questo momento e che, per esclusive ragioni di tempo, non ha potuto esserne firmataria» la premessa del documento, che porta in calce i nomi di attori e sodalizi, molti dei quali indipendenti, che in questi anni hanno animato le sedi dell'Argentina e del Teatro India (a seconda sede a Ostiense del Teatro Stabile): Fabrizio Arcuri, Timpano/Frosini, Bluemotion, Sylvia De Fant, Valerio Vigliar, Giorgina Pi, Matteo Garrone, Elio Germano, Lino Guanciale, Marco Cavalcoli, Chiara Lagani, Luigi De Angelis, Marco Molduzzi, lacasadargilla, Lisa Ferlazzo Natoli, Alessandro Ferroni, Maddalena Parise, Alice Palazzi, Roberto Latini, Lorenzo Letizi, Vinicio Marchioni, Stefano Ricci, Fabrizio Sinisi. Il pubblico della Capitale ha una consuetudine di stima e fidelizzazione con questi interpreti. Riusciranno a far sentire ancora la loro voce? E sulla modalità della nomina il fastidio si fa presto rabbia.

francesco siciliano orsetta de rossi foto di bacco

 

Lo «sgambetto»

Il testo parte da una sintesi dell'accaduto: «Sabato 20 gennaio 2024 alle ore 10 il Teatro di Roma, nella figura del presidente del consiglio d’amministrazione della Fondazione Teatro di Roma Francesco Siciliano convoca una conferenza stampa in cui annuncia una spaccatura profonda nel Teatro nazionale della nostra città sulla nomina del direttore generale. Siciliano stesso e la consigliera Di Iorio informano d’aver chiesto l’aggiornamento della riunione del cda in data da destinarsi, mentre i tre membri rimanenti (espressione del ministero della Cultura e della Regione Lazio), nonostante il rinvio chiesto dal presidente, hanno scelto di proseguire con la nomina del nuovo direttore».

 

Argentina, Valle, Torlonia

Quindi la denuncia: «Ci sembra che, al di là di ogni valutazione circa la regolarità di quanto accaduto (ci limitiamo a questo proposito ad esprimere qualche dubbio intorno all'opportunià  che un vicepresidente nominato dall’assemblea dei soci operi in aperto contrasto con la volontà di uno dei soci stessi), la questione cruciale è che sia stata presa una decisione di questa importanza senza che fosse presente la rappresentanza della città di Roma nelle figure del presidente e della consigliera Di Iorio, rappresentanti del Comune di Roma, socio di maggioranza e proprietario di Teatro Argentina, Teatro India, Teatro Torlonia, Teatro Valle. Quest'ultimo nei

prossimi mesi avrebbe dovuto essere attribuito al Teatro di Roma».

federico mollicone foto di bacco (2)

 

«Servirebbe una figura con visione ampia e inclusiva»

Puntano ancora il dito gli artisti: «Riteniamo che questo modo di procedere rappresenti un grave colpo al rapporto di lealtà e al rispetto istituzionale che legano il Teatro della Capitale alla città, a noi protagonisti sul palco, al pubblico tutto e a chi ogni giorno si impegna per mandare avanti i palcoscenici. Dopo due anni di commissariamento la scelta del direttore generale era fortemente attesa ed è decisiva per il rilancio. Auspicheremmo una nomina ampiamente condivisa di una figura competente che possa portare a umo sviluppo culturale della Capitale in tutte le sue componenti. Una figura con una visione ampia ed inclusiva, che sappia garantire solidità, pluralismo, una profonda conoscenza della macchina istituzionale, del contesto nazionale e internazionale e del diversificato e fecondo territorio romano». Infine una sottolineatura polemica: «Nella terna selezionata dalla commissione, che poteva arrivare fino a cinque nomi, non ci sono né parità di genere, né  figure giovani.

luca de fusco

 

Gli interpreti considerano «la necessità di controbattere, come un assoluto dovere morale». Le adesioni alla missiva sono continue. E si pensa ad altre azioni, più forti. Già domenica pomeriggio alle 16 si terrà un presidio di fronte al Teatro Argentina dal titolo «Il Teatro di Roma è di tutti/è». L'annuncio è stato lanciato su Facebook dallo scrittore ed ex assessore alla Cultura del III Municipio Christian Raimo. Anche l'assessore alla Cultura di Roma Capitale Miguel Gotor parteciperà all'appuntamento. «Ieri mi sono arrivate due mail quasi contemporaneamente - scrive Raimo sui social -. Quella del presidente Francesco Siciliano che diceva che c'era stato un colpo di mano in cda e che il consiglio non era valido. E quella del cda che proclamava Luca De Fusco come nuovo direttore. Si tratta di un atto di squadrismo istituzionale. Un nugolo di postfascisti ha deciso di occupare il Teatro di Roma, andando contro qualunque regola amministrativa. Non è solo una questione di visione della città - conclude lo scrittore - ma di democrazia».

 

ROBERTO GUALTIERI - ATREJU 2ROBERTO GUALTIERI SUONA LA CHITARRA

francesco siciliano foto di bacco

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