1. DOPO LO IOR, LA RIVOLUZIONE EVANGELICA DI PAPA FRANCESCO MIRA ALLA LOBBY GAY 2. È STATO IL SITO CILENO ‘’REFLEXION Y LIBERACION’’, SOSTENITORE DELLA TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE, A PUBBLICARE LA BOMBA: ‘’NELLA CURIA C'È GENTE SANTA, DAVVERO. PERÒ C'È ANCHE UNA CORRENTE DI CORRUZIONE, ANCHE QUESTA ESISTE, È LA VERITÀ... SI PARLA DI "LOBBY GAY", ED È VERO, È LÌ... SI TRATTA DI VEDERE CHE COSA POSSIAMO FARE...” 3. ARRIVANO AL PETTINE I NODI EI NUDI DEL RAPPORTO SEGRETO SU VATILEAKS, UN TESTO CHE RATZINGER HA VOLUTO FOSSE TRASMESSO SOLO AL SUO SUCCESSORE 4. LA SOSTITUZIONE DI BERTONE È SCONTATA E IL SUCCESSORE - SI PARLA DA SETTIMANE DEL CARDINALE GIUSEPPE BERTELLO - DOVREBBE SUBENTRARE DOPO L'ESTATE 5. “I PRELATI GAY SPESSO SONO I PIÙ CONSERVATORI E TRADIZIONALISTI, DECISAMENTE CONTRARI A QUALUNQUE APERTURA SU TEMI COME LE UNIONI GAY O LA PARITÀ DEI DIRITTI”

1 - RELIGIOSI LATINI A UN SITO CILENO: «IL PONTEFICE CI HA PARLATO DI LOBBY GAY IN VATICANO»
Gian Guido Vecchi per il "Corriere della Sera"

Il Papa che parla di «corruzione» e di una «lobby gay» nella Curia vaticana. Le frasi attribuite a Francesco, rimbalzate sulla Rete, hanno fatto in breve il giro del mondo. È stato il sito cileno Reflexion y Liberacion, sostenitore della teologia della liberazione, a pubblicare quella che viene presentata come una «breve sintesi» dell'incontro che il Pontefice ha avuto giovedì con sei delegati della «Clar», la Confederazione di Religiosi latinoamericana e dei Caraibi. A una domanda sulla riforma della Curia, Francesco avrebbe risposto: «Eh, sì... è difficile. Nella Curia c'è gente santa, davvero. Però c'è anche una corrente di corruzione, anche questa esiste, è la verità... Si parla di "lobby gay", ed è vero, è lì... Si tratta di vedere che cosa possiamo fare...».

Dal Vaticano non sono arrivati commenti. Padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, taglia corto: «L'incontro del Santo Padre con i membri della presidenza della Clar era di carattere privato. Non ho quindi alcuna dichiarazione da fare sui contenuti della conversazione». Ieri sera, peraltro, un comunicato della «Clar» deplorava la pubblicazione di una sintesi «elaborata in base ai ricordi dei partecipanti», senza appunti, destinata «alla memoria personale», chiarendo che «non si possono attribuire al Santo Padre, con sicurezza, le singole espressioni del testo, ma solo il senso generale».

Certo la situazione è imbarazzante, anche perché la faccenda della «lobby gay» - oltre alla «corruzione» - è un classico in tema di «voci» sulla Curia e aleggiava anche quando in Vaticano, prima del Conclave, tutti si chiedevano che cosa mai contenesse il rapporto segreto su Vatileaks della commissione di indagine cardinalizia voluta da Benedetto XVI, un testo che Ratzinger ha voluto fosse trasmesso solo al suo successore. Allora la reazione vaticana fu molto dura, si parlò di «calunnie» e la Segreteria di Stato denunciò la «diffusione di notizie false» per «condizionare» il Conclave. Del resto si diceva che i cardinali ne avessero parlato nelle riunioni preparatorie: ricatti in Curia, avidità, carrierismo.

La «sintesi» riporta considerazioni plausibili del Papa, come la denuncia del «pelagianesimo» formalista e ipocrita dei gruppi più «conservatori». Anche il tema della «corruzione» («il peccato si perdona, la corruzione non può essere perdonata») è centrale nelle sue predicazioni quotidiane. Proprio ieri, a Santa Marta, Papa Francesco ha detto che «una Chiesa ricca» è «una Chiesa che invecchia» e sillabato: «San Pietro non aveva un conto in banca!». Ha ricordato le parole di Gesù agli apostoli: «Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture».

E ha concluso: «L'annunzio del Vangelo deve andare per la strada della povertà. La povertà ci salva dal diventare organizzatori, imprenditori... Si devono portare avanti le opere della Chiesa, e alcune sono un po' complesse; ma con cuore di povertà, non di investimento o di imprenditore».

Francesco si è mosso per tempo e ha nominato una commissione di otto cardinali da tutto il mondo che si riunirà da ottobre per «consigliarlo» e riformare la Curia. Tutti i vecchi capi dicastero sono in sospeso «finché non si provveda altrimenti», a cominciare dal Segretario di Stato: la sostituzione di Bertone è scontata e il successore - si parla da settimane del cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato e membro del «gruppo» - dovrebbe subentrare dopo l'estate. Secondo il sito cileno il Papa ha detto che «quasi tutti noi cardinali abbiamo chiesto la riforma della Curia romana», aggiungendo di non poter essere lui a farla, «sono questioni di gestione e io sono disorganizzato», e di aver per questo chiamato i cardinali del gruppo: «Loro sapranno portarla avanti».


2 - MICHAEL SEAN WINTERS: "NON CE L'HA CON GLI OMOSESSUALI VUOLE SPAZZARE I GRUPPI CHE DIVIDONO LA CHIESA CATTOLICA"
Paolo Mastrolilli per "la Stampa"

«Il messaggio più importante contenuto nelle parole del Papa sulla lobby gay riguarda la sua determinazione a riformare la Curia e la Chiesa. Non voleva prendersela con gli omosessuali, ma con tutti coloro che si organizzano in gruppi o correnti per influenzare la vita e le scelte del Vaticano».

Michael Sean Winters, giornalista e scrittore del National Catholic Reporter, segue queste vicende con gli occhi degli Stati Uniti, forse il paese più colpito dagli scandali a sfondo sessuale che negli ultimi anni hanno scosso la Chiesa.

Che impressione le hanno fatto le parole di Francesco nell'incontro con la Confederazione Latinoamericana di Religiosi?
«Come prima cosa mi ha colpito il luogo e il modo in cui ha parlato. Una vera e propria conversazione, in circolo, dove lui si è messo sullo stesso piano degli interlocutori per ascoltarli. E' una conferma di quanto sia avvicinabile, e determinato a sentire il parere di tutti per condurre la riforma».

Voleva rispondere allo scandalo degli abusi sessuali negli Stati Uniti?
«Non credo, almeno non direttamente. Non penso che faccia un'associazione tra l'omosessualità e gli abusi. Le persone che commettono gli abusi, nella Chiesa e fuori, sono adulti di varie tendenze sessuali che non dovrebbero avere accesso ai bambini. Il problema non è esclusivamente dei gay».

Il Papa, però, avrebbe parlato espressamente di lobby gay.
«Certo, perché è un problema che esiste all'interno del Vaticano. Sappiamo che è là, perché era presente nella famosa relazione dei tre cardinali. Tuttavia non esiste una distinzione ideologica all'interno della Chiesa tra etero e gay. Anzi, semmai è vero il contrario: i prelati omosessuali spesso sono i più conservatori e tradizionalisti, decisamente contrari a qualunque apertura su temi come le unioni gay o la parità dei diritti. Il problema è che alle volte si uniscono in cordate per fare i propri interessi, e questo è inaccettabile al Papa. Francesco vuole riformare la Curia, per liberarla da tutte le lobby e le correnti che le impediscono di operare come dovrebbe. Quindi critica il gruppo dei gay, come criticherebbe qualunque altra formazione interna che punta a condizionare il lavoro del Vaticano».

Come verranno prese queste sue dichiarazioni negli Stati Uniti?
«Molto bene, penso, perché in America c'è la chiara percezione che la Chiesa ha bisogno di fare pulizia. Questo sentimento è nato con gli abusi sessuali, ma non solo, e adesso si è allargato al funzionamento e alla missione generale del Vaticano. E' un problema che riguarda la riforma della Curia, ma anche i processi interni per la gestione della Chiesa».

A cosa si riferisce?
«Ecco un esempio pratico. Noi abbiamo un vescovo a Kansas City, Robert Finn, condannato per aver coperto dei preti pedofili. Lui stesso ammette che, nelle sue condizioni attuali, non potrebbe fare domanda neppure per insegnare il catechismo la domenica, perché gli verrebbero richieste delle informazioni basilari sui precedenti penali che lo escluderebbero da questo lavoro. Eppure è ancora vescovo e resta al suo posto. La ragione? Perché non esiste un procedimento chiaro e standard con cui affrontare e risolvere queste situazioni di conflitto.

Quindi contano le connessioni, i rapporti, gli appoggi che una persona può ottenere. Finn è sostenuto in Curia dai cardinali Rigali e Burke, e quindi è ancora in carica. Se però la Chiesa non riesce a rimuovere neppure i vescovi che hanno dimostrato di non poter più svolgere la loro funzione, l'intera credibilità ed efficienza dell'istituzione ne risente. Credo che il Papa sia determinato ad affrontare questi problemi e riformare la Curia. Perciò ha parlato così della lobby gay, o di qualunque altra corrente, e per questo è apprezzato dai fedeli».

 

PAPA FRANCESCO BERGOGLIO PAPA BERGOGLIO INTERVISTA A BERGOGLIO DAL SITO REFLEXION Y LIBERACION PAPA FRANCESCO JORGE BERGOGLIO JORGE BERGOGLIO BACIA IL PIEDE A UN BAMBINO SULLA SEDIA A ROTELLE jpegPAPA FRANCESCO BERGOGLIO BERGOGLIO BERLU JORGE BERGOGLIO CON LA MAGLIA DEL SAN LORENZO DE ALMAGRO jpegRATZINGER E BERGOGLIO ITALIA S GOD TALENT BY CARLI INTERVISTA A BERGOGLIO DAL SITO REFLEXION Y LIBERACION LA TESSERA DEL SAN LORENZO DE ALMAGRO DI JORGE BERGOGLIO jpeg

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