DOPO LE VEDOVE, I MORTI - COL PIL IN FRENATA, I CONTI NON TORNANO. AL GOVERNO MANCANO ALMENO 34 MILIARDI. E RENZI-PADOAN PENSANO A INTERVENTI SU IVA, PATRIMONIO FINANZIARIO E TASSA DI SUCCESSIONE. OLTRE ALLE PENSIONI DI REVERSIBILITA'

Carlo Cambi per ''Libero Quotidiano''

 

Aspettiamo ansiosi che Pier Carlo Padoan ci dica di che morte dobbiamo morire. Perché una cosa è sicura: sugli italiani si sta per abbattere una valanga di nuove tasse. Attenzione: sarà una valanga subdola, nascosta nelle pieghe di cento provvedimenti ma che oscilla tra i 25 e i 30 miliardi al netto delle clausole di salvaguardia che però verrebbero in parte resuscitate con una parziale manovra sull' Iva.

padoan renzipadoan renzi

 

I tecnici stanno già lavorando ad una una tantum sulla ricchezza finanziaria, ad un inasprimento della tassa di successione oltre all' aumento di bolli e concessioni. Con l' intento di andare incontro ai desiderata europei (tassare di più rendite e meno lavoro e produzione) e non smentire il mantra renziano di aver abbassato le tasse. Lo sanno tutti che così non è (la pressione fiscale è salita di mezzo punto in un anno) ma Renzi può dire di aver cancellato la Tasi sulla prima casa.

 

L' Ocse - di cui è stato capoeconomista proprio Pier Carlo Padoan - ha dato una mazzata a questo governo chiacchierone. Ci ha detto che il Pil nel 2015 è cresciuto solo dello 0,6% e che nel 2016 crescerà dell' 1%. Un bel problema perché avendo scritto una finanziaria tutta in deficit, Renzi ha fatto un doppio azzardo: ha scommesso che l' Europa gli conceda altra flessibilità e ha puntato tutto sulla crescita.

matteo renzi padoanmatteo renzi padoan

 

Lo ha scritto nero su bianco il 18 settembre scorso nella cosiddetta Nota di aggiustamento al Documento di economia e finanza in cui si legge: «Vengono riviste al rialzo, per la prima volta dal 2010, le stime di crescita del prodotto interno lordo: in aumento dello 0,9% nel 2015 e dell' 1,6% nel 2016 (rispettivamente contro lo 0,7% e 1,4% stimato ad aprile)». Peccato che l' Ocse lo smentisca clamorosamente. A conti fatti al governo mancano per l' anno passato uno 0,3% del Pil e uno 0,6% (più di un terzo di quanto stimato) per l' anno in corso. Cosa significa questo? Due cose.

 

PADOAN FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE PADOAN FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE

La prima è che se Bruxelles non concederà altra flessibilità, per il 2015 sarà sforato il mitico 3% nel rapporto deficit/pil. Ciò comporta l' apertura di una procedura d' infrazione. Il ministro dell' Economia è consapevole di aver stressato al limite il rapporto deficit/pil portandolo al 2,6% ma incorporando già un ulteriore 0,2% di flessibilità che Bruxelles è sempre più orientata a non concedere. Ora se viene meno uno 0,3% di Pil stimato e non ci concedono flessibilità aggiuntiva, il rapporto defict/pil schizza al 3,2%. Per riportarlo dentro i parametri promessi dall' Italia bisogna fare un aggiustamento in corsa in Primavera dal valore di 10 miliardi.

 

Guardando al 2016, se la previsione dell' Ocse è esatta, per arrivare all' obbiettivo del 2,2% nel rapporto deficit/pil dichiarato, Renzi deve trovare altri 24 miliardi, l' 1,6% del pil. Senza considerare che nelle intenzioni del governo quest' anno dovrebbe calare anche il rapporto debito/pil, obbiettivo che pare impossibile. Ma dal raffreddamento di questo parametro dipende se Bruxelles ci concederà flessibilità, se la Germania accetterà la garanzia europea sui depositi bancari, se il debito italiano riuscirà a mantenere il rating minimo perché Mario Draghi continui a comprare i nostri titoli di Stato.

 

Ecco che il governo stretto tra le promesse (non alzeremo le tasse) e la realtà (i conti che non tornano) deve trovare in un anno prima dieci e poi 24 miliardi. E come farà? Le soluzioni sono allo studio. A cominciare da una doppia patrimoniale. La prima è la una tantum del 3 per mille sulla ricchezza finanziaria degli italiani che ammonta a circa 3.200 miliardi. Da questa misura si trovano 9 miliardi.

PENSIONI PENSIONI

 

A favorire questa tassa sarebbe il fatto che i tassi sui depositi bancari stanno per diventare negativi: si paga per tenere i soldi in banca. Ciò indurrebbe gli italiani a spostare i soldi dai depositi alle gestioni patrimoniali che sarebbero colpite da questa patrimoniale finanziaria. La seconda è la rimodulazione della tassa di successione che diventerà progressiva con un drastico abbassamento della franchigia portata a 100 mila euro con una prima aliquota al 4% fino ad arrivare al 30% sopra il milione.

 

Da questa manovra si possono ricavare secondo le stime sui 7/8 miliardi considerando che l' imponibile potenziale è di circa 57 miliardi l' anno. Allo studio è anche un' anticipazione dell' innalzamento dell' Iva per i beni ora tassati al 4% (dal pane al latte alle verdure) che salirebbe al 6% e sul turismo ora al 10% che salirebbe al 12 (alberghi, ristoranti, bar).

 

tassetasse

Da questa manovra sull' Iva si conta di recuperare attorno ai 5 miliardi. Un altro paio di miliardi lo si cerca con l' aumento di bolli e concessioni mentre l' accelerazione della riforma del Catasto - ora impantanata - potrebbe consentire di reperire altri 3-4 miliardi dalla tassazione sugli immobili cui si aggiunge la cosiddetta tassa sugli ascensori che costa una media di 300 euro a famiglia (7 miliardi di costo di cui il fisco ne potrebbe incamerare fino a 3).

 

Aggiungendo un po' di tagli di spesa e un po' di lotta all' evasione (da non fare ma da contabilizzare) e la manovra sulle pensioni di reversibilità (si possono recuperare 4/5 miliardi) i conti potrebbero tornare. Stremando definitivamente il Paese, ma facendo dire a Renzi che ha abbassato le tasse anche se il raffreddamento dell' Irap e poi dell' Irpef torneranno nel congelatore.

 

 

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…