famiglia cristiana salvini

MA DOV’E’ FINITA L’OPPOSIZIONE DI PD E FORZA ITALIA? - PANARARI: “SONO PERSONAGGI FUORI DAL SISTEMA POLITICO GLI UNICI A OPPORSI AL GOVERNO - COME L’ULTIMA COPERTINA DI ‘FAMIGLIA CRISTIANA’ O IL DRAPPELLO DI INTELLETTUALI E SCRITTORI DISSENZIENTI DI CUI ROBERTO SAVIANO È DIVENTATO LA BANDIERA, COSÌ CONFINDUSTRIA SUL DECRETO DIGNITA’”

Massimiliano Panarari per “la Stampa”

MASSIMILIANO PANARARI

 

Ma dov' è finita l' opposizione mentre prosegue la luna di miele tra elettorato e governo legastellato? Va registrato il silenzio assordante del Pd e di Forza Italia, e cioè dell' opposizione parlamentare che sembra in tutt'altre faccende affaccendata: il primo paralizzato dalle guerre tra le correnti e dall' assenza di una leadership unitaria forte, e la seconda in una posizione a metà tra l' attendismo trattativista e la voglia di rinnovate discese in campo. E, dunque, nella fase attuale le formazioni che si rifanno al nazionalpopulismo e al sovranismo (agevolate anche da un potentissimo effetto traino internazionale) si trovano praticamente senza competitor.

 

matteo salvini luigi di maio

Se non fosse per alcuni attori, che vanno però ricercati al di fuori del sistema politico. Quelli, molto diversi tra loro (e necessariamente senza una regia comune), che stanno componendo la galassia di un' opposizione non politica e non partitica.

 

LA COPERTINA DI FAMIGLIA CRISTIANA CONTRO SALVINI

Dentro questo arcipelago troviamo quella che potremmo chiamare un' opposizione «impolitica» (usando la parola nell' accezione di un composito filone del pensiero otto-novecentesco che ha annoverato, fra gli altri, Thomas Mann, Simone Weil e, per certi versi, pure Max Weber): ossia, i soggetti che leggono nel potere attuale (declinazione aggiornata di una sua natura eterna) un dispositivo di prevaricazione di minoranze, deboli e indifesi, e di negazione dei diritti.

 

saviano maglietta rossa

È in questo ambito che possiamo collocare l' ultima copertina di Famiglia cristiana dove campeggia il titolo Vade retro Salvini, che risuona di echi evangelici (appunto, morali e prepolitici), con il settimanale che si fa portavoce dei settori del mondo cattolico più in sintonia con la predicazione di Papa Bergoglio.

 

Come pure il biasimo dell' istituzionalissimo «Avvenire» per le affermazioni salviniane sui rom «parassiti». Sempre qui si colloca un' altra delle bestie nere del leader della Lega e vicepremier, l' universo delle ong (e, più in generale, del terzo settore solidaristico e dell' associazionismo che si occupa dei migranti), rispetto a cui la divergenza di visioni investe, come nel caso della Chiesa cattolica, una dimensione davvero valoriale e di «battaglia di civiltà».

 

E ancora da queste parti si può collocare il drappello di intellettuali e scrittori dissenzienti di cui Roberto Saviano è diventato la bandiera in virtù del suo durissimo scontro con Matteo Salvini e del suo appello alla critica della neolingua e del discorso pubblico populisti, che assimilano alla categoria del nemico anche il lavoro di informazione e di contrasto delle fake news fatto da vari media e testate.

VINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIA

 

C' è poi un altro tipo di opposizione non immediatamente politica, che discende direttamente dall' ossessione per la disintermediazione del populismo. È quella - certamente non «pregiudiziale» - portata avanti dai corpi intermedi e da taluni settori delle associazioni di categoria, che sono portatori di interessi economici, sociali e professionali di tipo razionale e, quindi, non possono riconoscersi nella narrazione del popolo come un «armonioso» tutto organico.

 

Li vediamo attivarsi in relazione alle misure finora proposte dall' uno o dall' altro dei partner diversamente populisti: così Confindustria (la cui vocazione non è di sicuro quella di contrapporsi a chi sta al governo) a proposito del «decreto dignità» del M5S, e molte associazioni imprenditoriali riguardo i voucher o la ventilata - e a tutt' oggi non chiarita - ipotesi di un reddito di cittadinanza, come nella richiesta di tenere sotto controllo il debito pubblico e di rimanere saldamente nella zona euro. Oppure i sindacati schierati contro la promessa leghista di flat tax.

 

SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI

E, dopo la decisione grillina di sacrificare la Tav, si può immaginare che il trasversale «partito dello sviluppo» vorrà fare sentire le sue ragioni di fronte all' ideologia della decrescita (in)felice (e irresponsabile). Un' opposizione a geometrie variabili, che si trova a fare a meno (talvolta a malincuore, talaltra no) dei partiti. E, così, Salvini potrà ricominciare a twittare - come era solito fare in passato - il motto «molti nemici, molto onore».

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...