TIRATE FUORI I MARÒ! - LA FARNESINA E’ COSI’ IMPOTENTE CHE DE MISTURA STA PARLANDO “CON RUSSIA, USA E GB, MA CI VORRANNO ALMENO DUE MESI PER RIPORTARLI A CASA” (GLI INDIANI PARLANO DI 6/12 MESI SOLO PER IL PROCESSO) - TERZI DI SANTAQUALCOSA ANZIVHE’ DIMETTERSI SE LA PRENDE CON IL COMANDANTE DELLA NAVE: “NON DOVEVA LASCIARE LE ACQUE INTERNAZIONALI” - LA SPARATA DI STORACE CHE INVITA A BOICCOTTARE I RISTORANTI INDIANI IN ITALIA FINISCE SUL “TIMES OF INDIA” E FA INFURIARE I CARCERIERI DEI DUE MARÒ…

1- MARO';DE MISTURA, CONTATTI CON USA, RUSSIA E GB
(ANSA) - La diplomazia italiana continua a muoversi "a tutto campo" sulla vicenda dei marò e ha contatti fra gli altri "con americani, russi e con la Gran Bretagna". Lo ha detto oggi a Trivandrum il sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura.

Il responsabile governativo ha quindi indicato di essersi riunito ancora una volta oggi con il 'chief minister' dello Stato del Kerala, Oommen Chandy, per esaminare insieme lo scenario che si presenterà nei prossimi giorni e settimane, soprattutto dopo lo svolgimento delle elezioni suppletive di sabato. In India dal 22 febbraio, De Mistura rientrerà mercoledì a Roma per consultazioni dirette con il governo, e sarà sostituito a Trivandrum dall'ambasciatore d'Italia, Giacomo Sanfelice e dal Direttore centrale per i paesi dell'Asia e dell'Oceania della Farnesina, Andrea Perugini.


2- DUE MESI PER PORTARE A CASA I MARO'
Vincenzo Nigro per "la Repubblica"

Ci vorrà tempo per riportare in Italia i marò incarcerati, questo ormai è chiaro.

«Forse anche un paio mesi, vedremo», dice il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura, che dal 21 febbraio è in India per seguire il caso. «Ci vorranno da 6 a12 mesi solo per il processo», diceva invece il chief minister dello stato Kerala. De Mistura si prepara a rientrare in Italia, per consultazioni con il premier Monti e con Terzi, che ieri ha evocato i «diversi errori commessi» dicendo che «in nessun caso la nave doveva entrare in acque indiane».

De Mistura incontrerà le famiglie dei due marinai e soprattutto lavorerà alla nuova fase politica, diplomatica e giudiziaria ormai aperta fra Italia e India. Si allontana da qui anche perché fra poco ci sono le elezioni suppletive nel Kerala e il governo italiano non vuole essere accusato di interferenze.

Ma De Mistura parte soprattutto perché, "stabilizzata" la situazione dei due marò in carcere, la partita giudiziaria si complica, e richiede nuove riposte politiche.

In queste ore infatti, fra Trivandrum e Roma, sono rimbalzate informazioni sulla perizia balistica dei proiettili sparati dai fucili dei marò e su quelli ritrovati nel corpo dei pescatori. Uno di questi ultimi proiettili sarebbe «compatibile con il calibro Nato 5,56», dicono fonti attendibili. Fino a che non sarà stato reso noto il verbale finale della polizia indiana e non leggeremo le contro-deduzioni italiane, la partita tecnica sarà ancora lunga. Ma se questa indicazione venisse confermata, l'atteggiamento del governo italiano sicuramente dovrebbe cambiare: la responsabilità dell'incidente, per quanto involontario, si avvicinerebbe ancora di più alla petroliera Lexie.

La delegazione italiana in India, rispettando le regole imposte da De Mistura, non ha né smentito, né confermato la notizia sul calibro 5,56: diplomatici e militari invitano anzi i giornalisti al silenzio per rispettare il patto di discrezione stretto con le autorità indiane. Ma molti cronisti indiani ormai sono sulle tracce della perizia, e già la settimana scorsa le prime anticipazioni sul proiettile estratto dal corpo di Valentine Jelestine parlavano di «possibile calibro Nato». Adesso un elemento in più sarebbe il paragone fra le striature sui proiettili sparati nel laboratorio balistico di Trivandrum e quelle sull'ogiva estratta dal corpo di Jelestine.

De Mistura, che in questi giorni non si è mai spostato dall'India, sulle perizie aveva detto di avere un atteggiamento di «ambiguità costruttiva»: come dire che le informazioni sui proiettili dovevano essere lasciate vaghe per provare a dar tempo alla diplomazia e alla politica di lavorare: «La verità può essere anche a metà strada, non è chiaro cosa avremo nel referto della perizia». Senza quindi addentrarci nelle alchimie relative ai calibri dei proiettili e senza fare paragoni fra armi della Marina italiana e quelle di altri eserciti del mondo intero, registriamo i passaggi politici che De Mistura sta mettendo a punto. Tornerà a Roma per vedere Terzi, Di Paola ma anche Monti e Napolitano (che è fra l'altro è comandante supremo delle forze armate).

Con Terzi e Di Paola il sottosegretario ha concordato che poi sarà in Puglia per incontrare le famiglie. Il ministero degli Esteri non sguarnisce la squadra in India, e così a Trivandrum arriveranno l'ambasciatore d'Italia Giacomo Sanfelice e il direttore generale per l'Asia della Farnesina, Andrea Perugini. A Roma poi il sottosegretario proverà ad affrontare un altro tipo di problema: ieri mattina il capo del carcere di Trivandrum, gli ha fatto vedere la copia del Times of India in cui, in prima pagina, c'era un articolo sulla Destra che invita a boicottare i ristoranti indiani in Italia. Nell'articolo, in verità, un esponente della Destra dice: «vogliamo solo protestare, non boicottare gli indiani».

Ma l'effetto è stato comunque quello di innervosire i carcerieri indiani. "Cos'è questa roba?", hanno chiesto, e gli italiani hanno risposto "frange marginali, che non rappresentano il popolo italiano". Tanto che gli stessi ufficiali di Marina e dei Carabinieri qui in India parlano di «speculazioni che danneggiano solo i nostri due marò, e che se continuassero potrebbero davvero rendere la loro prigionia più pesante». Ma il governo Monti ha un altro problema da risolvere: la Enrica Lexie, alla fonda al largo di Kochi e presidiata dalla polizia.

Comandante, equipaggio e fucilieri del San Marco non possono partire: ogni giorno le autorità indiane scoprono un timbro mancante sui documenti o un'ispezione in più da compiere.

 

STAFFAN DE MISTURA E MOGLIE GENEVIENNEindia maro' italiani MASSIMILIANO LATORRE E SALVATORE GIRONEMASSIMILIANO LATORRE SALVATORE GIRONE IN INDIA MASSIMILIANO LATORRE SALVATORE GIRONE IN INDIA Il Ministro Giulio Terzi di Sant'Agata GIULIO TERZI DI SANT'AGATA CON I DUE MARO' IN INDIA

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...