draghi savona

DRAGHI FA ''CIAO CIAO'' A SAVONA E BORGHI: ''NON C'È MOTIVO DI ALLUNGARE IL QUANTITATIVE EASING. L'ITALIA NON RISCHIA DI CONTAGIARE L'EUROZONA, LE SUE VICENDE HANNO RICADUTE SOLO INTERNE. LE PAROLE DEL GOVERNO L'HANNO DANNEGGIATA, POI IL PREMIER E I MINISTRI DI ECONOMIA ED ESTERI HANNO DETTO CHE IL PAESE RISPETTERÀ LE REGOLE''. QUINDI QUELLO CHE DICONO GLI ALTRI, DAL MINISTRO-ECONOMISTA AI LEGHISTI NO-EURO, NON CONTA PER LA BCE

 

 

Riccardo Sorrentino per www.ilsole24ore.com

 

DRAGHI TRIA

Le vicende italiane riguardano l’Italia. Non coinvolgono - al momento, almeno - Eurolandia nel suo complesso e quindi non consigliano di cambiare l’orientamento della politica monetaria. Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, è stato molto chiaro nel valutare quanto accade ai rendimenti del nostro paese. In risposta a domande che puntavano a capire se l’autorità di Francoforte intendesse intervenire per “sostenere” l’Italia, ha dato (e ripetuto) una risposta netta: «Non vediamo ricadute in altri Paesi».

 

È quindi un’illusione l’idea che il qe possa essere prolungato per venire incontro all’Italia: la sua funzione, ha del resto spiegato, «non è quella di assicurare che i deficit pubblici siano finanziati in tutte le situazioni».

 

In attesa dei fatti

Sulla politica fiscale italiana la Bce attenderà comunque «i fatti», ha spiegato Draghi: la legge Finanziaria ma anche «la discussione parlamentare». Il presidente ha però sottolineato che «le parole hanno creato qualche danno: i tassi sono saliti, per le famiglie e le imprese». Italiane, ovviamente. In ogni caso, ha ripetuto, «il presidente del consiglio, il ministro dell’Economia, il ministro degli Esteri hanno tutti detto che l’Italia rispetterà le regole». Sono loro quindi, e non altri, i punti di riferimento della Banca centrale europea.

draghi

 

Cruciale il rispetto delle regole Ue

L’Italia ha probabilmente suggerito anche una lieve modifica del comunicato introduttivo alla conferenza stampa: «L’espansione generalizzata dell’economia spinge a ricostituire i margini di manovra nelle finanze pubbliche. Ciò è particolarmente importante per i paesi in cui il debito pubblico è alto» ha ripetuto il documento aggiungendo però la frase: «e per i quali il rispetto pieno al Patto di crescita e stabilità è cruciale per salvaguardare una sana situazione fiscale».

 

Rischi ancora bilanciati

paolo savona e giorgio la malfa (2)

La Banca centrale europea non ha dunque nessun motivo per cambiare il suo orientamento. La bilancia dei rischi resta “bilanciata”. Se la crescente ondata di protezionismo, le vulnerabilità di alcuni Paesi emergenti e la volatilità sui mercati finanziari sono fattori che possono far peggiorare le prospettive di Eurolandia, una politica fiscale meno neutrale, la forza dell’economia, l’aumento dei posti di lavoro e dei salari nominali, l’incremento della ricchezza delle famiglie e le condizioni finanziarie accomodanti permettono - ha spiegato Draghi - di compensare gli effetti dei fattori negativi.

 

Verso il sentiero di equilibrio

Poca preoccupazione hanno generato quindi, nel consiglio direttivo, i recenti, deboli, dati sulla produzione industriale. Per la Bce si tratta di un ulteriore segnale del fatto che l’economia di Eurolandia, dopo qualche trimestre di leggero surriscaldamento - ha corso al di sopra della sua crescita potenziale - sta tornando al suo “sentiero di equilibrio”. Draghi ha sottolineato che l’attuale orientamento di politica monetaria è «robusto»: non bastano piccole oscillazioni a consigliarne una riconsiderazione.

 

Timori sul protezionismo

giovanni tria e claudio borghi

Anche le attese correzioni al ribasso delle proiezioni economiche sulla crescita si sono rivelate poca cosa: il pil crescerà 2%, contro il 2,1% indicato a luglio, nel 2017; dell’1,8%, contro l’1,9%, nel 2019; e dell’1,7% nel 2020. Il rallentamento è quasi tutto legato alle misure protezionistiche - quelle effettive, non quelle solo annunciate - che sono la vera fonte di preoccupazione della Bce: i fattori di rischio sono la rapidità dell’escalation, gli effetti sulla fiducia di una prolungata “guerra commerciale” e soprattutto le implicazioni per la value chain internazionale, per la quale le aziende assemblano parti costruite in paesi diversi. In ogni caso, la revisione delle proiezioni - generata da fattori esogeni, il commercio estero - non richiede una revisione dell’orientamento della Bce.

 

Obiettivo del 2% in vista

I prezzi, inoltre, non preoccupano molto. Le proiezioni indicano che alla fine di questo e dei prossimi due anni, l’inflazione media annua sarà pari all’1,7%. In sé non è un dato entusiasmante - lo stesso Draghi lo aveva ammesso in passato - ma è il frutto di un riequilibrio “sano” delle varie componenti: un leggero calo dei prezzi dell’energia, e un’inflazione core significativamente più forte, sulla spinta di salari nominali in rialzo «un po’ dappertutto», sia pure a ritmi diversi (i più veloci in Germania).

matteo salvini claudio borghi

 

«Raggiungeremo il nostro obiettivo nel medio termine», ha dunque concluso Draghi. Anche grazie a una politica monetaria molto espansiva: se il quantitative easing, ha confermato la Bce, terminerà a dicembre - e si ridurrà dal mese prossimo a 15 miliardi al mese - i tassi resteranno fermi almeno fino all’estate 2019.

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO