alessandro di battista luigi di maio mario draghi

CHE FANNO I CINQUE STELLE? – MENTRE DIBBA URLA, DI MAIO AMMORBIDISCE I TONI: “DRAGHI È UN ECONOMISTA DI FAMA INTERNAZIONALE CHE HA LEGITTIMAMENTE RISPOSTO A UN APPELLO DEL CAPO DELLO STATO. IL PUNTO PRESCINDE DALLA SUA FIGURA, IL PUNTO È CHE LA STRADA DA INTRAPRENDERE È QUELLA DI UN GOVERNO POLITICO” - LUIGINO SA CHE SFIDUCIARE SUPER-MARIO VUOL DIRE USCIRE DAL PERIMETRO EUROPEO  RIABILITANDO SALVINI - FRANCESCHINI: “AGLI AMICI DEI CINQUE STELLE DICO DI SOSTENERLO INSIEME A NOI”

luigi di maio giuseppe conte by osho

Di Maio, regole democrazia chiare, serve governo politico

 (ANSA) - ROMA, 03 FEB - "Le regole della democrazia sono molto chiare. E credo che la via democratica alla ricostruzione dell'Italia, in virtù anche del lavoro svolto fino ad oggi, dell'impegno profuso, dei risultati ottenuti, sia quella di un governo politico. La volontà popolare è rappresentata dalle forze parlamentari, il cui mandato ricevuto dagli elettori non è stato quello di un governo tecnico ma, lo ribadisco, è stato quello di proporre un governo politico al Paese che rispondesse alle esigenze degli italiani". Così Luigi Di Maio in assemblea". Lo dice il ministro degli Esteri uscente Luigi Di Maio all'assemblea M5S.

mario draghi al quirinale 2

 

Di Maio, M5S compatto, nessuno pensi di dividerci

 (ANSA) - ROMA, 03 FEB - "Ricordiamo che nel 2018 abbiamo preso il 33% dei voti e in Parlamento siamo la forza politica più grande, siamo determinanti. Ora dobbiamo mostrarci compatti. Molti scommettono su una nostra scissione, sono anni che ne raccontano, mentre a scindersi sono stati altri. Noi dobbiamo reagire con forza e sangue freddo. Chiedo unità a tutti, compattezza a tutto il Movimento. Nessuno pensi di dividerci". Lo dice il ministro degli Esteri uscente Luigi Di Maio all'assemblea M5S.

di battista di maio

 

 

Di Maio,Recovery grazie soprattutto a M5S, lo si riconosca

 (ANSA) - ROMA, 03 FEB - Se questo Paese ha ottenuto la fetta più grande del recovery e i 209 miliardi" di risorse Ue "è soprattutto grazie a noi, al M5S, dobbiamo dircelo. E qualcuno dovrebbe riconoscerlo". Lo dice il ministro degli Esteri uscente Luigi Di Maio all'assemblea M5S.

 

 

Di Maio, no a attacchi a Draghi ma strada è un'altra

 (ANSA) - ROMA, 03 FEB - "Io credo che il punto non sia attaccare o meno Draghi. Mario Draghi è un economista di fama internazionale che ha legittimamente e correttamente risposto a un appello del Capo dello Stato. Io credo che il punto qui sia un altro e prescinde dalla figura di Mario Draghi. Il punto qui è che la strada da intraprendere a mio avviso è un'altra. E, come ho detto, è quella di un governo politico". Così Luigi Di Maio in assemblea dei gruppi M5S.

 

giuseppe conte dario franceschini

Di Maio, M5S è per un'Italia e un'Europa più forti

 (ANSA) - ROMA, 03 FEB - "Il M5S in questi anni ha intrapreso un percorso molto chiaro, che ci è costato anche nei consensi, ma non importa. Siamo e restiamo per un' Italia e un'Europa più forti. Questa è la via che abbiamo tracciato e questi sono i valori in cui ci riconosciamo". Lo dice, a quanto si apprende, il ministro degli Esteri uscente Luigi Di Maio ai gruppi M5S.

 

Draghi:Di Maio, Pd-Lega assieme per lui? Staremo a vedere...

 (ANSA) - ROMA, 03 FEB - "Qeusta mattina in molti mi avete chiesto cosa ne penso di un governo Pd-Lega a sostegno di Draghi. Staremo a vedere...". Lo dice, a quanto si apprende, il ministro degli Esteri uscente Luigi Di Maio ai gruppi M5S.

di maio lombardi di battista

 

Governo: Franceschini, mi appello a M5s, sostenete Draghi

(ANSA) - ROMA, 03 FEB - "Io oggi dico agli amici dei Cinque stelle: attenti, di fronte a problemi ancora più gravi a non rovesciare le parti; attenti, di fronte a un richiamo come quello di Mattarella e alla disponibilità di una personalità come Draghi a non produrre un esito paradossale: la maggioranza che si spacca e la destra disponibile per senso di responsabilità". Lo dice Dario Franceschini in un'intervista ad Huffington Post, facendo "un appello" al M5s. Sarà un esecutivo a tempo? "Ciò che nasce bene, non ha tempo. Se non parte con il sostegno di tutti c'è il rischio che le chiavi per accendere o spegnere il motore siano in mano alla destra, che avrebbe l'ultima parola per decidere quando andare a votare. Per questo abbiamo proposto un incontro a Cinque e Leu". "Abbiamo provato fino all'ultimo a proseguire con un governo che, pur con tanti limiti, aveva assolto con responsabilità e dignità al compito imprevisto e straordinario che si è trovato a fronteggiare. Adesso, affinché come dice lei, la necessità diventi anche un'opportunità, la sfida è salvare il rapporto tra Pd e Cinque stelle dentro il nuovo quadro", aggiunge.

mario draghi arriva al quirinale 2

 

M5S , Draghi divide. Di Maio: "Compatti su un governo politico". Crimi: "Ipotesi voto su Rousseau". Grillo fedele a Conte. Di Battista: "Lo voti l'establishment"

Annalisa Cuzzocrea per www.repubblica.it

 

Cresce sempre di più la tensione nel M5S. Prima con lo schieramento anti-Renzi che si è opposto a una possibile riapertura al leader Iv nella maggioranza dopo le dimissioni di Conte. Ora su Mario Draghi i gruppi pentastellati rischiano di spaccarsi.

 

DI BATTISTA VS DRAGHI TPI

Il capo politico Vito Crimi, che ufficialmente chiude a un eventuale governo presieduto dall'ex numero uno della Bce, nel corso di una assemblea dei gruppi online non esclude un voto su Rousseau. L'idea è di lasciare la scelta alla base del Movimento. "Quella del voto su Rousseau è una ipotesi da non trascurare - ha detto Crimi ai gruppi cinquestelle - Ovviamente dico ipotesi perchè dobbiamo aspettare che prima ci sia un contenuto reale da sottoporre, votare su una persona soltanto mi sembra riduttivo".

 

Fico Di Battista Di Maio

Inoltre, un voto su Rousseau potrebbe rivelarsi più complicato del previsto visto che i rapporti tra il M5S e Davide Casaleggio sono ai minimi termini. Crimi ha poi sottolineato la lealtà di Pd e Leu, "contrariamente a Renzi". Per questo il M5S parteciperà all'incontro in videoconferenza chiesto da Nicola Zingaretti. "Oggi incontriamo le delegazioni di Pd e Leu per ascoltare le loro posizioni e per confrontarci, anche allo scopo di non disperdere il patrimonio acquisito, sul quale abbiamo avviato un percorso in questo ultimo anno e mezzo", ha aggiunto Crimi.

 

Per Luigi Di Maio bisogna rimanere "compatti su un governo politico". E ha aggiunto: "Il Movimento è la mia casa, non me ne vado. Il nostro dovere è andare e ascoltare, ma non torniamo indietro. Molti scommettono su una nostra scissione. Noi dobbiamo reagire con forza e sangue freddo. Chiedo unità a tutti, compattezza a tutto il Movimento. Nessuno pensi di dividerci".

DI MAIO DI BATTISTA

 

Sulla necessità di sedersi a un tavolo per valutare ha insistito invece il ministro uscente per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà: "Attenzione a non bruciare la futura alleanza con Pd e Leu. Mi auguro che con Draghi possa esserci un governo politico" e "se rimaniamo fuori non possiamo contribuire al Piano nazionale di ripresa e resilienza, al piano vaccini ecc. Vediamo le carte e poi ne discutiamo".

 

mario draghi esce dal quirinale

"Ringrazio il presidente Mattarella per aver cercato di consentire la nascita di un governo politico, concedendo gli spazi e gli strumenti opportuni affinché ogni forza parlamentare potesse agire nell'interesse del Paese, con senso di responsabilità - ha commentato poi il capo politico 5S- Purtroppo non è stato possibile.

Dario Franceschini Lorenzo Guerini

 

Qualcuno ha deciso di anteporre i propri interessi, la ricerca delle poltrone, a quelli dei cittadini. Il capo dello Stato ha dovuto dunque prendere atto della situazione e intraprendere la strada più impervia, quella di un governo tecnico. Una tale tipologia di esecutivi è già stata adottata in passato, con conseguenze estremamente negative per i cittadini italiani.

DI BATTISTA DRAGHI

 

Il Movimento 5 Stelle, già durante le consultazioni, aveva rappresentato che l'unico governo possibile sarebbe stato un governo politico. Pertanto non voterà per la nascita di un governo tecnico presieduto da Mario Draghi", ha concluso, dettando così la linea del movimento. Non da tutti condivisa però.

 

Tanti i no a Draghi già arrivati, anche da esponenti di spicco come lo stesso Crimi, Riccardo Fraccaro, Paola Taverna e l'ex deputato Alessandro Di Battista, che per primo ha messo nero su bianco il suo stop. "Ribadiamo che non voteremo un governo tecnico guidato da Mario Draghi. A questo punto, riteniamo che l'unica strada giusta sia quella delle elezioni anticipate. I cittadini devono poter scegliere chi dovrà risollevare le sorti di questo nostro Paese. Noi siamo pronti", ha scritto su Facebook Paola Taverna.

GIANNELLI - LA DANZA DEI 5 STELLE

 

A favore di un governo politico anche il ministro per lo Sviluppo Economico uscente, Stefano Patuanelli: "Noi siamo una Repubblica parlamentare, dobbiamo continuare a fare politica per il bene del Paese e per questo ci serve un governo politico. Mattarella è stato molto chiaro, lo spettro delle elezioni è reale. Quindi calma e sangue freddo, senza di noi non può esserci un governo perché siamo il gruppo più numeroso in Parlamento e noi riteniamo serva un governo politico".

 

Restare compatti e leali a Conte sarebbe la posizione anche di Beppe Grillo, espressa ad alcuni big del M5S che lo hanno sentito in queste ore. Il garante del Movimento, viene spiegato, avrebbe approvato la linea indicata dal capo politico Vito Crimi, ovvero nessun sostegno a un governo tecnico presieduto da Draghi.

MARIO DRAGHI SI MISURA LA FEBBRE

 

Contrario a Draghi, come accennato, anche Di Battista. "Quel che penso è che il governo Draghi lo debbano votare, semmai i rappresentanti dell'establishment. Lo voti la Meloni che ha già detto sì, in passato, a governi tecnici e a leggi Fornero. Lo voti mezzo Pd che ha lavorato incessantemente per buttare giù Conte. Lo voti Salvini, ennesimo pezzo di arredamento del "sistema" mascherato. Lo voti Renzi, mero esecutore di ordini altrui.

 

CARLA RUOCCO ALESSANDRO DI BATTISTSA VIRGINIA RAGGI LUIGI DI MAIO

Lo voti FI - ha scritto in un articolo su Tpi.it Di Battista - Ostacolare l'approdo di Draghi a Palazzo Chigi nulla ha a che vedere con la lotta tra europeismo ed anti-europeismo, ha a che fare con la contesa tra Politica e finanza". Anche Luigi Iovino, giovanissimo deputato campano vicino a Di Maio, mette in guardia da governi tecnici: "Conosciamo bene quanto possano essere deleterie le scelte di un governo tecnico sulla vita dei cittadini. Lo abbiamo sperimentato pagando per anni, sulla pelle di tutti noi, gli errori e gli orrori del governo Monti.

 

grillo fico di maio di battista

Dagli esodati, figli delle lacrime di coccodrillo dell'allora ministro Fornero, ai tagli alla sanità, di cui abbiamo pagato le spese quando l'emergenza sanitaria si è affacciata nel nostro Paese. Senza dimenticare i tagli all'Università e alla Ricerca che hanno sottratto a tantissimi studenti il sacrosanto diritto allo studio. Come Movimento 5 Stelle siamo nati in contrapposizione ai disastri di Monti e della sua squadra di "supertecnici" e mai potremmo oggi avallare un governo con le stesse caratteristiche e il medesimo modus operandi".

 

MARIO DRAGHI ARRIVA AL QUIRINALE

Tra i big l'unico sibillino è il viceministro uscente Stefano Buffagni, che tuttavia dovrebbe allinearsi alla volontà della maggioranza pentastellata: "Mario Draghi ha un profilo inattaccabile, nulla da dire. Così come nessuno può dir nulla sulle competenze di Giuseppe Conte", ha spiegato all'Adnkronos.

 

 Per il deputato Giorgio Trizzino "sarebbe da irresponsabili" sottrarsi "all'appello alla responsabilità che è stato rivolto dal capo dello Stato a tutte le forze politiche". Ma se Draghi otterrà l'incarico, scrive su Fb il medico siciliano, "il suo governo dovrà rappresentare le forze politiche che lo sosterranno ed essere composto da 'ministri politicì e rappresentativi in linea di continuità con la precedente esperienza".

LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA BY LUGHINO

 

Pro Draghi si schiera anche deputato Sergio Battelli: "Ho condiviso il discorso di Mattarella. Ho sentito parlare di tagli, macelleria sociale, lacrime e sangue. Questo non è il governo Monti, qua c'è la possibilità di spendere. Vorrei proprio sapere chi ha detto ai nostri vertici che ci sono i numeri per un governo politico. E voglio sapere che vuol fare Conte".

 

Intanto, la ex maggioranza prova ad andare avanti insieme. Come osserva il segretario del Pd, Nicola Zingaretti: "Non bisogna perdere la forza e le potenzialità di una alleanza con il Movimento 5 Stelle e con Leu basata su proposte comuni sul futuro dell'Italia. Per affrontare questi temi chiederemo nelle prossime ore un incontro con i 5S e Leu".

 

DI BATTISTA DI MAIO

E aggiunge: "Con l'incarico a Mario Draghi si apre una fase nuova che può portare il Paese fuori dall'incertezza creata da una crisi irresponsabile e assurda. Siamo pronti a contribuire con le nostre idee a questa sfida per fermare la pandemia, per concludere la campagna vaccinale, per un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale e sociale, sulla difesa e sul rilancio di una forte collocazione europeista dell'Italia, che in questi mesi abbiamo riconquistato. Bisogna puntare a una fase di investimenti e crescita, ora possibile con il Next Generation Eu, attenta all'inclusione e ai diritti delle persone, per realizzare le riforme istituzionali di cui il Paese ha urgente bisogno. Ancora una volta - conclude Zingaretti - è il tempo di un nostro protagonismo per mettere in campo i contenuti e una visione chiara".

DI BATTISTA CONTE 1SARAH LAHOUASNIA E ALESSANDRO DI BATTISTAmario draghi al quirinale

Ultimi Dagoreport

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)