1. E DUE! NUOVA INTERVISTA DI SCALFARI E NUOVA SMENTITA DEL PAPA (COSÌ IMPARA A FIDARSI) 2. FRASI MAI PRONUNCIATE SU “CARDINALI PEDOFILI” E SUL TEMA DEL CELIBATO DEI PRETI 2. IL PORTAVOCE DEL VATICANO PADRE LOMBARDI : "NELL’ARTICOLO PUBBLICATO SULLA PRIMA PAGINA DI ‘’REPUBBLICA’’ QUESTE DUE AFFERMAZIONI VENGONO CHIARAMENTE ATTRIBUITE AL PAPA, MA – CURIOSAMENTE - LE VIRGOLETTE VENGONO APERTE PRIMA, MA POI NON VENGONO CHIUSE. SEMPLICEMENTE MANCANO LE VIRGOLETTE DI CHIUSURA…DIMENTICANZA O ESPLICITO RICONOSCIMENTO CHE SI STA FACENDO UNA MANIPOLAZIONE PER I LETTORI INGENUI?'' 3. È LA SECONDA VOLTA CHE SCALFARI ‘’VIRGOLETTA” BERGOGLIO, MA ''È SOLO FRUTTO DELLA SUA MEMORIA, NON DI TRASCRIZIONE PRECISA DI UNA REGISTRAZIONE E TANTOMENO DI REVISIONE DA PARTE DELL’INTERVISTATO A CUI LE AFFERMAZIONI VENGONO ATTRIBUITE''
1. LOMBARDI SMENTISCE LE PAROLE CHE SCALFARI ATTRIBUISCE AL PAPA
FRASI MAI PRONUNCIATE SU “CARDINALI PEDOFILI” E SUL TEMA DEL CELIBATO DEI PRETI
Su “la Repubblica” di questa domenica mattina viene pubblicato con grande evidenza il resoconto, firmato da Eugenio Scalfari, di un suo nuovo colloquio con il Santo Padre Francesco. Il colloquio è cordiale e molto interessante e tocca principalmente i temi della piaga degli abusi sessuali su minori e dell’atteggiamento della Chiesa verso la mafia.
Tuttavia, come già in precedenza in una circostanza analoga, bisogna far notare che ciò che Scalfari attribuisce al Papa, riferendo “fra virgolette” le sue parole, è frutto della sua memoria di esperto giornalista, ma non di trascrizione precisa di una registrazione e tantomeno di revisione da parte dell’interessato, a cui le affermazioni vengono attribuite. Non si può e non si deve quindi parlare in alcun modo di un’intervista nel senso abituale del termine, come se si riportasse una serie di domande e di risposte che rispecchiano con fedeltà e certezza il pensiero preciso dell’interlocutore.
BERTONE E BERGOGLIO c a ac d e a a c
Se quindi si può ritenere che nell’insieme l’articolo riporti il senso e lo spirito del colloquio fra il Santo Padre e Scalfari, occorre ribadire con forza quanto già si era detto in occasione di una precedente “intervista” apparsa su Repubblica, cioè che le singole espressioni riferite, nella formulazione riportata, non possono essere attribuite con sicurezza al Papa.
Ad esempio e in particolare, ciò vale per due affermazioni che hanno attirato molta attenzione e che invece non sono attribuibili al Papa. Cioè che fra i pedofili vi siano dei “cardinali”, e che il Papa abbia affermato con sicurezza, a proposito del celibato, “le soluzioni le troverò”.
Nell’articolo pubblicato su Repubblica queste due affermazioni vengono chiaramente attribuite al Papa, ma – curiosamente - le virgolette vengono aperte prima, ma poi non vengono chiuse. Semplicemente mancano le virgolette di chiusura…Dimenticanza o esplicito riconoscimento che si sta facendo una manipolazione per i lettori ingenui?
2. COLLOQUIO DEL PONTEFICE CON EUGENIO SCALFARI SU REPUBBLICA: "LA PEDOFILIA È UNA LEBBRA CHE C'È NELLA CHIESA"
Eugenio Scalfari e Silvia Monti De Benedetti
Ansa.it
"La corruzione di un fanciullo è quanto di più terribile e immondo si possa immaginare", "la Chiesa lotta perché il vizio sia debellato e l'educazione recuperata. Ma anche noi abbiamo questa lebbra in casa". Lo dice papa Francesco in un colloquio con Eugenio Scalfari che apre la prima pagina di Repubblica, assicurando che affronterà con "la severità che richiede" questo stato di cose.
Il ragionamento del Papa parte dall'educazione, che "sembra quasi aver disertato le famiglie", e questo fenomeno "è una gravissima omissione ma non siamo ancora nel male assoluto", come sono invece "la corruzione, il vizio, le pratiche turpi imposte al bambino e poi praticate".
"Molti miei collaboratori che lottano con me mi rassicurano con dati attendibili che valutano la pedofilia dentro la Chiesa al livello del due per cento", spiega Francesco che lo reputa "gravissimo": vuol dire che "il due per cento di pedofili sono sacerdoti e perfino vescovi e cardinali. E altri, ancor più numerosi, sanno ma tacciono, puniscono ma senza dirne il motivo".
merkel noi ve ne facciamo due bergoglio risponde l argentina ne fa tre
Il Papa sottolinea che quello della pedofilia, assieme alla mafia sono "due principalissime questioni". "La nostra denuncia della mafia - aggiunge al proposito - non sarà fatta una volta tanto ma sarà costante". Poi avverte quelle donne "legate alla mafia da vincoli di parentela" con i mafiosi e che "frequentano assiduamente le chiese dei loro paesi", "pensano che Dio perdoni le orribili malefatte dei loro congiunti?". E sa, che oltre ai mafiosi che fanno la comunione e partecipano ai sacramenti, ci sono "alcuni sacerdoti" che "tendono a sorvolare sul fenomeno mafioso".
Sul pentimento nell'ultimo momento dell'esistenza, dice "noi non giudichiamo ma il Signore sa e giudica. La sua misericordia è infinita ma non cadrà mai in trappola. Se il pentimento non è autentico la misericordia non può esercitare il suo ruolo di redenzione".
Infine, il Papa riflette sul celibato per i sacerdoti: "Fu stabilito nel X secolo, cioè 900 anni dopo la morte di nostro Signore. La Chiesa cattolica orientale ha facoltà fin d'ora che i suoi presbiteri si sposino. Il problema certamente esiste ma non è di grande entità. Ci vuole tempo ma le soluzioni ci sono e le troverò".