giuseppe conte danilo toninelli matteo salvini elisabetta trenta nave gregoretti

MA E’ CROZZA O TONINELLI ? – AL PROCESSO GREGORETTI, GIULIA BONGIORNO, LEGALE DI SALVINI, MASSACRA L'EX MINISTRO “SMEMORATO” CHE RISPONDE CON UNA SFILZA DI NON RICORDO: “GRANDE IMBARAZZO PER LUI. IO ERO IN QUEL GOVERNO E RICORDO BENISSIMO CIÒ CHE ACCADEVA…” - IL BERSAGLIO GROSSO DELLA COPPIA LEGHISTA E’ CONTE. INTANTO SALVINI PUNTA A SFILARE AI 5 STELLE I DISSIDENTI PIU’ DESTRORSI. AL SENATO NE BASTEREBBERO UNA DECINA PER MANDARE PER ARIA QUESTO GIÀ FRAGILE ESECUTIVO. E A QUELLO STANNO LAVORANDO SOTTO TRACCIA I SENATORI LEGHISTI NELLE AULE DEL PARLAMENTO. IN TRIBUNALE, INTANTO, VOLANO GLI ULTIMI STRACCI.

 

Carmelo Lopapa per la Repubblica

 

giulia bongiorno matteo salvini

È una storia d' amore finita in tribunale. Come i matrimoni chiusi troppo presto e male, quindici mesi e via. Il "Conte 1" è ormai un affare per giudici, roba triste. Sposi ingialliti di nozze fatte "strane", conviventi che non si erano neanche tanto amati, leghisti e 5stelle.

 

Matteo Salvini tradito e ora sotto accusa, i grillini disinteressati al suo destino e già velocemente riaccasati con altri. «Non so, non ricordo», risponde a tante domande Danilo Toninelli, come se gli avessero chiesto se davvero lo amavano quell' alleato così "macho" coi disperati che arrivavano dal mare.

giulia bongiorno matteo salvini conferenza stampa dopo l'udienza sul caso gregoretti 1

 

Il gup del processo Gregoretti, Nunzio Sarpietro, dovrà giusto decidere del divorzio, dopo un anno e passa dalla separazione. Divorzio giudiziario, quello politico già sancito con lo strappo dell' agosto 2019. Il capo del centrodestra di loro non vuole più saperne, ora sta lavorando per sfilare via i dissidenti grillini più destroidi, quelli che «i porti dovevano restare chiusi», quelli che «si stava meglio quando si stava con Salvini».

 

Al Senato ne basterebbero una decina per mandare per aria questo già fragile esecutivo. E a quello stanno lavorando sotto traccia i senatori leghisti nelle aule del Parlamento.

giulia bongiorno matteo salvini conferenza stampa dopo l'udienza sul caso gregoretti

 

In tribunale, intanto, volano gli ultimi stracci. Il segretario leghista che non si dà pace, parlando a fine udienza in un hotel a due passi dall' aeroporto di Fontanarossa: «Io per la prima volta da indagato in un' aula bunker». Ma è il suo legale, Giulia Bongiorno, la protagonista indiscussa della giornata. Mai multitasking come ieri mattina, la senatrice che nell' aula di Bicocca si ritrova a interrogare gli ex colleghi di governo, Danilo Toninelli e Elisabetta Trenta. Lei che dal giugno 2018 all' agosto 2019 era stata ministro della Pubblica amministrazione, con loro ai Trasporti e alla Difesa. Lei che ieri è riapparsa, tonica come sempre, dopo aver sconfitto in un paio di settimane anche il Covid. Come si è sentita? Imbarazzo per averli dovuti interrogare dopo aver seduto al loro fianco in Consiglio dei ministri?

 

"Grande imbarazzo sì, ma per Toninelli in aula - risponde lei, spietata -Io ero in quel governo e ricordo benissimo ciò che accadeva: i ministri competenti Toninelli, Moavero e Di Maio andavano a discutere con Conte e Salvini di queste vicende. Ricordo lucidamente che scrivevo a casa che avrei fatto notte perché nella stanza accanto stavano decidendo chi fare sbarcare e chi no. Infatti a Matteo l' ho detto: ti sarei servita più da testimone che da avvocato». Ma per nulla al mondo l' indagato si sarebbe privato di lei come difensore.

gianmarco centinaio giulia bongiorno matteo salvini

 

salvini

Ieri i due hanno giocato al gatto e al topo. E il "topo" è stato lo «smemorato Toninelli», dirà Salvini a fine udienza. «Era un continuo non ricordo, spero tanto che ricordi almeno dove abiti, altrimenti avrà difficoltà a ritrovare casa». Poche ore e sui social impazza Toninelli in versione Crozza, nel suo rosario di "non so".

 

Altra storia Elisabetta Trenta, lei sì hanno apprezzato sia Bongiorno che il suo assistito - «si è mostrata corretta nelle sue memorie, a differenza dello smemorato». E infatti, due ore per il botta e risposta con Toninelli, mezz' ora per la Trenta. Il tutto, in un un grande freddo, non solo metaforico. «Spero che la prossima volta accendano il riscaldamento, sono infreddolito - si è lamentato Salvini - chiederò al Guardasigilli Bonafede (altro detestato grillino, ndr) se riesce a trovare 50 euro per dotare l' aula di riscaldamento».

 

toninelli salvini

Il bersaglio grosso della coppia leghista della difesa, che è diventata accusa, è il premier Conte. Ora toccherà a lui deporre. Ma niente trasferta. «Il 28 gennaio Palazzo Chigi si trasformerà in un' aula bunker, ha deciso di non andare a Catania», racconta un invidiosissimo Salvini prima di imbarcarsi per Milano. Location a parte, «da lui mi aspetto la verità ». Poi il 9 gennaio il segretario sarà a Palermo per l' altro processo, il più temuto: Open Arms. «Ancora più incredibile: mi spiace per la quantità di tempo e denaro sprecati solo perché qualcuno in Parlamento ha deciso di fare un processo politico. Intanto ringrazio il giudice Sarpietro, molto informato e competente ». In fondo, dovrà solo sancire il divorzio. Per un amore che era appena nato ed è già finito.

CONTE SALVINIDANILO TONINELLI

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”