grillo casaleggio di maio gunter pauli virginia saba

''E MERDA FU…'' - COSÌ GRILLO E CASALEGGIO INTRODUCEVANO LE IDEE DI GUNTER PAULI NEL LONTANO 2005: ORA IL BELGA È DIVENTATO IL PRIMO CONSIGLIERE ECONOMICO DI PALAZZO CHIGI. IACOBONI METTE IN FILA TUTTE LE SUE IDEE, DALLE PIÙ RIVOLUZIONARIE ALLE PIÙ STRAMPALATE: NAVI ALIMENTATE CON YO-YO, GALLINE ALLEVATE CON SCARTI DI MAIALI, CARTA FATTA CON CENERI RICICLATE DEL MARMO E MICROPLASTICHE

Jacopo Iacoboni per www.lastampa.it

 

La prima volta che il nome “Gunter Pauli” si palesò dinanzi agli occhi del grande pubblico fu in un post scritto da Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo, postato sul blog di Grillo il 3 luglio 2005. Il titolo era emblematico delle idee di Pauli: “E merda fu…”. Il concetto di riciclaggio (la futura blue economy di Pauli) veniva spiegato così, con metafora alata, da Grillo: “Oggi l’impianto di riciclaggio è un orgoglio cittadino. L’escremento è un bottino. Siamo nella fase anale quando i bambini giocavano con la cacca traendone piacere”. Tutto ciò che è ripugnante, scriveva Grillo, diventa produttivo. Erano gli albori dell’esperimento dei 5 stelle, e Pauli veniva già evocato.

 

gunter pauli beppe grillo

Tra parentesi, Grillo teorizzava anche la produttività della disinformazione, senza che nessuno lì per lì ci facesse caso: “Oggi il riciclaggio si insinua in tutti gli ambiti della vita umana: nella conoscenza con la disinformazione, nella cultura con la nuova istruzione, nel corpo con la chirurgia estetica. Tutto ciò che è ripugnante si rende produttivo”. Un manifesto teorico che si concludeva con una citazione di Pauli: “L’imitazione della natura: lo scarto di una azienda è la materia prima di un’altra: consiglio il libro di Gunter Pauli”.

 

Oggi che Gunter Pauli è diventato nientemeno che il primo “consigliere economico di Palazzo Chigi” del premier Giuseppe Conte, come recita pomposamente il suo titolo, conviene forse ricostruire chi è questo imprenditore belga che, nella foto qui in alto, vedete seduto a pranzo assieme a Grillo, al figlio di Casaleggio, Davide, a Luigi Di Maio e alla sua fidanzata. La foto è stata scattata in un sabato dello scorso ottobre, a Napoli, all’happening del M5S dove Pauli fu la guest star e l’ospite d’onore di Grillo e Casaleggio.

grillo casaleggio di maio gunter pauli virginia saba

 

 Nessuno immaginava, allora, che potesse finire a palazzo Chigi. Ma in Italia tutto è possibile. Grillo, in un video travestito da Joker, disse: «Abbiamo mangiato a pranzo io, l’economista Gunter Pauli, Di Maio e Casaleggio. Ogni volta che parlava Gunter, traduceva in inglese Di Maio, allora può succedere qualsiasi cosa al mondo». Sembrava uno scherzo ma, se andrete in fondo a queste righe che seguono, capirete che è solo un’approssimazione per difetto di ciò che può accadere con questo trust di cervelli insediato nelle scelte economiche di palazzo Chigi. Grillo stava dicendo la verità.

 

Cina e teorie bizzarre

Pauli è davvero – Casaleggio e Grillo a parte – un personaggio incredibile. A Napoli, alla kermesse grillina, dopo aver spiegato varie sue teorie su navi alimentate con yo-yo, galline allevate con scarti di maiali, carta fatta con ceneri riciclate del marmo e microplastiche, spiegò, elogiando come modello il governo della Cina: “Io scrivo anche fiabe per bambini. In Cina, tutti i bambini cinesi leggono le mie fiabe grazie al governo. 735mila scuole. E la chiave è che è il governo a mettere tutti questi libri a disposizione dei bambini. I bambini non imparano come la mela cade dall’albero, ma come la mela è andata sull’albero. Contro la legge di gravità. Vorrei che l’Italia fosse il primo paese europeo a occuparsi così dell’educazione ambientale dei bambini”.  

 

gunter pauli beppe grillo

E a parte il disagio di vedere additata a modello la Cina – amatissima da Grillo e Casaleggio ma non esattamente un modello di democrazia – Pauli si dimostrò allora capace di stupire con teorie le più sbalorditive possibili, di cui qui possiamo tentare solo un sommario elenco, per dare un’idea di chi è stato piazzato a fianco di Giuseppe Conte, e dargli idee sull’economia.

 

Dal caffè che coltiva i funghi ai condizionatori da abolire

Questo imprenditore il cui bel volto è una via di mezzo tra il mascellone Ridge Forrester di Beautiful e l’ex calciatore Aldo Serena, ne ha pensate così tante che farne un catalogo sarebbe arduo, e necessariamente incompleto. Sul caffè che concima i funghi: «Per esempio beviamo un caffè espresso, dopo si ha un residuo da utilizzare per la coltivazione dei funghi e il cui residuo è a sua volta un ottimo mangime per polli che deporranno le uova. Così anziché un solo flusso di cassa se ne hanno quattro. E così la realizzazione degli oggetti è meno costosa». Sull’idea che, visto che la carta costa troppo, si può produrre carta di pietra: “L’industria della carta ha annunciato di voler ridurre il proprio impatto ambientale.

 

Recentemente, a tal proposito, abbiamo sostenuto l’opzione di produrre carta di pietra, che viene realizzata sfruttando i residui minerari e che non consuma acqua né cellulosa ed è riciclabile all’infinito, senza bisogno di procedimenti di rimozione dell’inchiostro”. Sulla Natura che va ricondotta al suo “percorso evolutivo”: “Noi non vogliamo fermarci alla riduzione degli sprechi o alla protezione delle specie a rischio. Abbiamo bisogno di eliminare del tutto il concetto di “rifiuto” e generare più di ciò che abbiamo in partenza. Dobbiamo riportare la Natura sul suo percorso evolutivo”.

gunter pauli

 

“Negli ecosistemi – ci illumina il nuovo consigliere economico di Conte - un albero non è solo un albero, ma è un sistema che fornisce servizi, ai funghi, ai batteri e ai lombrichi. Con un approccio eco sistemico si possano avere benefici multipli anche in economia”. Prendete i condizionatori (già famosi perché, secondo la grillina Lezzi, avevano fatto aumentare il Pil nei mesi del grande caldo). Secondo Pauli, potrebbero essere aboliti usando sistemi di raffreddamento naturali: “C’ è un’ampia storia di edifici naturalmente ventilati in tutto il mondo, come l’ospedale costruito a Las Gaviotas in Colombia o il magazzino Shosoin presso il Tempio Todaiji di Nara, Giappone, entrambi forniscono comfort in un clima molto caldo e umido. 

 

 La natura ha architettato stratagemmi pazzeschi per fare quello che noi facciamo con grande dispendio di risorse. Basterebbe poco e tutto potrebbe cambiare”. Lo scienziato svedese Nyquist e il suo team “hanno aggiunto l’interazione tra bianco e nero al design esterno, imitando i cambiamenti di oscurità e luce del manto della zebra. Un’ altra semplice applicazione delle leggi della fisica, dove l’aria calda è più sottile e si alza, mentre l’aria fredda è più densa e si deposita sul fondo”. Come mai nessuno ci aveva ancora pensato?

 

Basta petrolchimico, riusiamo le erbacce

beppe grillo gianroberto casaleggio

“In Italia - ci ha informato Pauli in questi anni, prima che ce lo trovassimo a Palazzo Chigi – già si registra la più grande e impressionante applicazione della blue economy. Su 188 progetti implementati in tutto il mondo, circa 20 sono in Europa, e la vera star è a Porto Torres! La squadra di Novamont sta mettendo a punto gli ultimi ritocchi per la conversione di un vecchio impianto petrolchimico di ENI non più operante in una bioraffineria che utilizza il cardo come materia prima. Immaginate: una bioraffineria competitiva che utilizza piante perenni considerate erbacce!”.

 

O ancora. “Vecchi edifici e laboratori di Montedison nei laboratori di ricerca e piccole unità di produzione di bioplastiche. Una volta che questa struttura sarà aperta molti occhi si apriranno e ci si renderà conto che il futuro dell’Europa risiede nella re-industrializzazione dell’economia e nel collegamento della produttività della terra con i prodotti e i servizi di qualità. Abbiamo bisogno semplicemente di utilizzare quello che resta del flusso produttivo (le erbacce) e il capitale di investimento (come i vecchi impianti petrolchimici che non sono più competitivi e inquinano l’ambiente)”.

 

Anti globalizzazione

beppe grillo casaleggio marcia perugia assisi

Pauli avrebbe fatto felici i no global, forse: “Per la transizione dal sistema economico attuale a quello futuro, che non sarà soggetto alla globalizzazione, al prezzo più basso e alla distruzione ambientale e sociale, noi dobbiamo immaginare un sistema alternativo. In periferia che è ai margini dobbiamo agire subito. Si tratta di zone dove sia l'economia, sia la politica tradizionali non hanno grandi interessi e dove possiamo occuparci della transizione, senza aspettare e senza chiedere permessi a nessuno». Ecco perché lui e Grillo suggeriscono ai giovani, sul blog di Grillo, di trasferirsi alle Canarie.

 

Perché? “A El Hierro una delle isole Canarie grazie alla ridefinizione di una risorsa naturale come l'allevamento delle capre, effettuata con la riapertura del macello locale e la realizzazione di prodotti di maggiore valore, fatti anche con banane e ananas biologici prodotti e venduti in loco, gli allevatori fatturano 2.65 euro per litro, dieci volte il sussidio dell'Unione Europea. Il risultato è che molti giovani spagnoli si stanno trasferendo a El Hierro visto che bastano 50 capre che producono due litri di latte al giorno per fatturare 100mila euro l'anno. Il foraggio è gratuito, le capre limitano la diffusione degli infestanti e il costo della vita è più basso, ma non bisogna superare il numero dei 50 capi perché è se le capre in gregge sono troppe la produzione cala. Ciò dimostra che per generare più valore dobbiamo cambiare modello di business”.

 

LUIGI DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO - PIETRO DETTORI

Modello Benin

È di Pauli l’idea M5S di una ecotassa a partire dalle utilitarie a benzina, per raggiungere nel tempo emissioni di CO2 pari a zero. E’ di Pauli, non di Grillo, la teoria che idee decisive possano venire dal Benin, uno dei paesi più poveri al mondo, ma ricco di esperimenti, secondo questo simpatico belga: come quello di Padre Godfrey Nzamujo che fondò nel 1986 il Centro Songhia a Porto Novo, la capitale del Benin. “Padre Nzamujo – scriveva Pauli sul blog di Grillo - ha trasformato questa sfida [degli scarti e dei rifiuti] in un’ opportunità, creando un “fly hotel” dove tutte le frattaglie sono accuratamente distribuite su centinaia di piccoli contenitori quadrati aperti con reti che bloccano gli uccelli.

 

Le mosche depongono uova e producono fino a una tonnellata di vermi ogni settimana. I vermi, ricchi di proteine, vengono raccolti e serviti come mangime per pesci e quaglie. Il processo genera proteine a basso costo e concentra tutte le mosche in un’ unica area, eliminando al tempo stesso un grosso fastidio per l’ azienda agricola”. Se funziona, si sarà detto, diventiamo tutti ricchi.

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO