xavier niel vincent bollore iliad tim

È PARTITO L’ASSALTO A TIM – ANCHE ILIAD SI LANCIA SUL DOSSIER DELL’EX TELECOM, ORMAI RIDOTTA AI SOLI SERVIZI DOPO LA CESSIONE DELLA RETE (E QUELLA VICINA DI SPARKLE). IL GOVERNO NON SAREBBE OSTILE, MA PONE COME CONDIZIONE LA “SALVAGUARDIA DELL’INTEGRITÀ INDUSTRIALE”. IL GRUPPO FRANCESE POTREBBE ASSORBIRE TUTTA TIM, A DIFFERENZA DEI PIANI DEL FONDO CVC, CHE VUOLE SPEZZETTARE L’EX MONOPOLISTA – POSSIBILE OSTACOLO: I RAPPORTI PESSIMI TRA BOLLORÉ (PRIMO AZIONISTA DI TIM CON VIVENDI) E XAVIER NIEL, PROPRIETARIO DI ILIAD…

BORSA: TIM +3%, GIRANDOLA DI VOCI SU CESSIONI E JV, ANALISTI FRENANO

pietro labriola 1

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Telecom Italia corre a Piazza Affari sulle ipotesi che si delineino all'orizzonte operazioni straordinarie. I titoli della compagnia salgono del 2,7% a 0,28 euro.

 

Negli ultimi giorni si ricorrono voci su una possibile integrazione industriale tra le attività consumer di Tim e la francese Iliad. Ma non solo. Secondo la stampa non è da escludere il lancio di un'opa sull'intera società da parte di fondi.

 

Riepilogando Il Giornale ieri ha riferito che l'azienda transalpina di Xavier Niel ha dato incarico a Boston Colsulting Group di studiare una possibile via per acquisire le attività commerciali di telefonia di Tim.

 

La compagnia italiana, dal canto suo, starebbe studiando il matrimonio assieme ai propri advisor. In più Il Corriere della Sera oggi riferisce che Iliad avrebbe già avuto un incontro con il Mef, assistita da Lazard.

 

TIM - TELECOM ITALIA

Mancano, però, le conferme ufficiali. Intanto anche alcuni fondi di private equity stanno studiando il dossier Telecom. Girano i nomi di Cvc, interessata a Tim Enterprise, e di Apax, che secondo la Stampa potrebbe addirittura lanciare un'opa su tutta la società, finalizzata al delisting. Operazione che ad ogni modo dovrebbe ricevere il benestare del governo, che dispone della golden power.

 

Intanto gli analisti di Intermonte confermano la raccomandazione di 'Buy' sulle Tim, stimando un prezzo obiettivo a 0,38 euro, anche alla luce dell’appeal speculativo sul titolo, sia in vista di un possibile consolidamento del settore tlc, sia di un possibile riassetto dell’azionariato.

 

xavier niel 6

Per gli esperti la valutazione di Tim Consumer potrebbe superare gli 8 miliardi. Intermonte, comunque, ipotizza come probabile non tanto un'acquisizione della società, ma una joint venture paritetica, sulla scia di quanto avvenuto di recente nel Regno Unito tra Vodafone e CKH.

 

Gli analisti della sim hanno invece definito «un'operazione complessa» un'eventuale opa su Tim finalizzata al delisting, sebbene potrebbe consentire ai soci di minoranza «di cristallizzare un interessante premio evitando al contempo i rischi legati allo scorporo delle attività con il titolo ancora quotato».

 

cvc capital partners

D'altra parte, hanno evidenziato, un'opa richiederebbe non solamente l’approvazione del governo, ma anche una preventiva semplificazione della struttura del capitale. In particolare Intermonte ha ricordato che in base allo Statuto della compagnia, le azioni di risparmio (circa 1,9 miliardi ai prezzi correnti) godono del diritto ad essere convertite in azioni ordinarie in caso di delisting di quest’ultime. Inoltre, l’operazione potrebbe contemplare la necessità di un'opa a cascata sulle minoranze di Tim Brasil, del valore di 2 miliardi di euro ai prezzi correnti.

 

Anche gli analisti di Intesa Sanpaolo consigliano di comprare le Tim, per le quali calcolano un target di prezzo a 0,35 euro. Valore, quest'ultimo, che non incorpora scenari speculativi, che gli esperti ritengono probabili, dal momento che Iliad «non è soddisfatta della sua attuale posizione in Italia». Intesa, tra l'altro, si spinge anche a ipotizzare non solo un interesse di Iliad per gli asset commerciali di Tim, ma eventualmente un'opa sull'intera compagnia, in asse con altri attori finanziari.

benedetto levi iliad 3

 

 

Per altro è già scattato il conto alla rovescia per la pubblicazione dei conti del 2024 (12 febbraio) e la presentazione del piano industriale (13 febbraio).

 

LA MOSSA DI ILIAD VERSO TIM: PRONTI AL CONSOLIDAMENTO

Estratto dell’articolo di Francesco Bertolino per il “Corriere della Sera”

 

Iliad spinge per il consolidamento del mercato italiano delle telecomunicazioni. Secondo indiscrezioni, emissari dell’operatore francese hanno incontrato nei giorni scorsi alti dirigenti del ministero dell’Economia. Contattato, il Mef non conferma; tuttavia, nella riunione Iliad avrebbe anche prospettato l’esigenza di aggregazioni fra gli operatori per porre fine alla guerra dei prezzi e, così, favorire gli investimenti su reti e servizi.

 

VINCENT BOLLORE

[…]  Iliad è da tempo interessata a crescere in Italia, come dimostra il doppio tentativo di rilevare Vodafone, poi comprata dalla casa-madre di Fastweb, Swisscom. Ora, assistito dalla banca d’affari Lazard — storico consulente del fondatore Xavier Niel — il gruppo francese starebbe lavorando su altre piste. La più calda porterebbe a Tim. Iliad non è però l’unica a seguirla.

 

Sul dossier Tim, infatti, lavora da qualche mese anche Cvc. Il fondo britannico è soprattutto interessato alla divisione dedicata ai servizi alle imprese che potrebbe combinarsi con Maticmind, azienda controllata dallo stesso Cvc e partecipata da Cassa Depositi e Prestiti.

 

xavier niel 5

A quanto filtra, il governo non sarebbe ostile a ulteriori riassetti nel settore delle telecomunicazioni. Terrebbe però alla salvaguardia dell’integrità industriale di Tim che, fra l’altro, conta circa 17 mila dipendenti. Il postulato dell’esecutivo non sarebbe d’ostacolo ai progetti di Iliad che, assorbendo tutta Telecom, si rafforzerebbe anche nei redditizi servizi alle imprese.

 

Parrebbe però confliggere con il piano prioritario di fondi come Cvc o Apax: lo spezzatino dell’ex monopolista. A meno che il loro interesse non si saldi con quello di un attore industriale quale, appunto, Iliad in vista della presentazione di una proposta unitaria ai soci di Tim.

 

Fra questi, oltre alla Cdp (9,8%), figura Vivendi, primo azionista con il 23,75%. Il gruppo ha considerato di cedere la quota in Tim ai fondi che, però, sinora non hanno raggiunto le attese di prezzo.

 

Quanto a Iliad, riferiscono alcune fonti, i rapporti fra i Bolloré e Niel non sarebbero buoni sicché la somma di questioni finanziarie e personali renderebbe il percorso ancor più impervio.

 

 

Le tessere del puzzle tlc sono insomma tutte sul tavolo, ma l’incastro non è scontato.

benedetto levi iliad

E, se la vendita dovesse andare per le lunghe, Vivendi potrebbe cambiare strategia, assumendo un ruolo più attivo nella gestione di Tim. Il mercato sta intanto prendendo posizione e ieri Tim ha guadagnato il 2,3%, tornando sopra i 28 centesimi. Giovedì il ceo Pietro Labriola presenterà il nuovo e in quella sede potrebbe anche delineare quale ruolo, di preda o di predatore, intenda giocare Tim nel risiko.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO