È FACILE FARE IL PAPA CON IL SEDERE DEGLI ALTRI: “LA POLITICA PENSA SOLO ALLE BANCHE E IGNORA I POVERI” (A QUANDO IL SACRO REPULISTI DELLO IOR?)

Giacomo Galeazzi per La Stampa

Si pensa alle banche invece che alle famiglie e la mancanza di etica nella vita pubblica fa male all'umanità. «Questa è una crisi dell'uomo, che distrugge l'uomo» è preoccuparsi delle banche e non delle famiglie, di chi muore di fame. Ha parlato con parole sentite, commosse, Francesco, della crisi che oggi colpisce la società.

Durante la veglia in piazza San Pietro con i movimenti ecclesiali, davanti a 200mila persone, il Pontefice chiarisce che la crisi è prima di tutto etica. «Nella vita pubblica, politica se non c'è l'etica tutto è possibile, tutto si può fare. Allora vediamo, leggiamo i giornali, come la mancanza di etica nella vita pubblica fa tanto male all'umanità intera».

Il Papa ha risposto a braccio a domande rivoltegli dai rappresentanti delle aggregazioni laicali e delle nuove comunità, in particolare a una su come si possa vivere «una Chiesa povera per i poveri». Ha quindi raccontato, citando un rabbino del 12° secolo, la storia della costruzione della Torre di Babele.

«Quando cadeva una torre era una tragedia nazionale, veniva punito l'operaio, perché i mattoni erano preziosi, ma se cadeva l'operaio non succedeva niente». Oggi, ha proseguito, «se cadono gli investimenti, le banche, questa è una tragedia, se invece le famiglie stanno male, non hanno da mangiare, allora questo non fa niente». Ecco «la nostra crisi di oggi».

Dunque «la Chiesa povera per i poveri va contro una simile mentalità». Bergoglio puntualizza che «la Chiesa non è un movimento politico, né una struttura ben organizzata». Infatti, «noi non siamo una ong, quando la Chiesa diventa una ong perde il sale, non ha sapore, diventa una vuota organizzazione».

Perciò «siate furbi perché il diavolo ci inganna, perché c'è il pericolo dell'efficientismo, e una cosa è predicare Gesù, un'altra cosa è l'efficienza». Inoltre, «quando la Chiesa diventa chiusa si ammala, come una stanza che rimane chiusa e dove l'aria è viziata». Quindi «preferisco mille volte una Chiesa incidentata, che subisce degli incidenti, piuttosto che una Chiesa malata per chiusura».

Occorre andare incontro agli altri, combattere la «cultura dello scontro, la cultura della frammentazione». E anche la «cultura dello scarto», quella che emargina anziani e bambini. Insomma, «dobbiamo fare con la nostra fede una cultura dell'incontro, una cultura dell'amicizia».

Bergoglio esorta ad «andare incontro a chi non la pensa come noi, perché tutti sono figli di Dio, senza negoziare la nostra presenza». È uno «scandalo» che non faccia notizia la morte di un barbone per il freddo, che ci siano bambini che non hanno da mangiare.

«Non dobbiamo essere cristiani inamidati, come persone che prendono il tè: dobbiamo essere cristiani coraggiosi, andare incontro a quelli che sono la carne di Cristo». Ha parlato per 40 minuti, anche con momenti sorridenti. Come quando ha ricordato la nonna che da bambino gli ha insegnato la fede. O la confessione a 17 anni che gli ha fatto sentire la vocazione al sacerdozio. Ha ammesso che delle volte si addormenta guardando il sacrario.

Ha rimproverato bonariamente i pellegrini perché al suo passaggio gridavano «Francesco, Francesco» e non «Gesù, Gesù». Dunque, «mai più Francesco, gridate Gesù». Il Papa ironizza anche sui vincoli a cui è sottoposto in Vaticano: «Quando vado a confessare anzi, quando andavo, adesso non si può, perché uscire da qui non è possibile». E giù gli applausi della folla.

Presenti in piazza 150 movimenti, tra cui Cl, Azione Cattolica, Focolari, Sant'Egidio, Neocatecumenali, Rns, gli Scout, tra canti, preghiere, letture bibliche. In prima fila anche i ministri ciellini Mauro e Lupi. Il Papa invita tutti a dare «testimonianza» della propria fede. Oggi «ci sono più martiri che nei primi secoli della Chiesa, ma un cristiano deve sempre rispondere al male con il bene». Nella messa mattutina a Santa Marta ha condannato senza appello le «chiacchiere» nella Chiesa: una pratica dettata dallo «spirito di Caino» perché rivolta ad «ammazzare il fratello, con la lingua».

Il Papa ha stigmatizzato «disinformazione, diffamazione e calunnia» come «peccati», come «dare uno schiaffo a Gesù nella persona dei suoi figli, dei suoi fratelli». Poi un lungo colloquio a tu per tu nella Sala della Biblioteca, di oltre tre quarti d'ora, alla presenza di un interprete, ha incontrato la cancelliera tedesca Angela Merkel. Hanno parlato molto di Europa e solidarietà auspicando l'impegno di tutte le componenti civili e religiose a favore di uno sviluppo fondato sulla dignità della persona e ispirato ai principi della sussidiarietà ed eguaglianza.

 

PAPA FRANCESCO - JORGE BERGOGLIOPAPA FRANCESCO JORGE BERGOGLIO papa francesco bergoglio papa francesco bergoglio guardia svizzeraBASTIONE NICCOLO' V - SEDE DELLO IORIOR istituto per le opere di religioneCARDINALE TARCISIO BERTONE GOTTI TEDESCHI papa a san pietro

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?