SENZA VERGOGNA - DAL ´94 I PARTITI HANNO SPESO 500 MLN € PER LE ELEZIONI A FRONTE DI OLTRE 2 MLD DI RIMBORSI STATALI: SUL NON SPESO LA LEGGE NON PREVEDE ALCUN CONTROLLO - L’ULTIMA RATA DEI FINANZIAMENTI (OLTRE 166 MLN €) SARÀ PAGATA A GIUGNO E NESSUNO CI VUOLE RINUNCIARE - IL PARLAMENTO VA AVANTI ANCHE SULLA “LEGGE MANCIA” VOLUTA DAL BANANA: I PARTITI PRONTI A DIVIDERSI ALTRI 150 MLN € PER I COLLEGI DEI PARLAMENTARI…

Annalisa Cuzzocrea e Silvio Buzzanca per "la Repubblica"

Forse è il nome, che è sbagliato. La legge 157 del 3 giugno 1999 recita infatti: «Nuove norme in materia di rimborso delle spese elettorali», ma la valanga di soldi che negli ultimi anni ha letteralmente ricoperto i partiti politici va ben al di là di quei rimborsi. Per ultima, lo ha certificato la Corte dei Conti. I magistrati contabili hanno il compito di verificare quanto ogni formazione politica spende per le diverse campagne, che siano politiche, regionali, europee.

Il prospetto che ne viene fuori parla di un divario abissale tra fondi erogati e costi accertati. Così, sappiamo che dal 1994 a oggi lo Stato ha pagato ai partiti oltre 2 miliardi e 253mila euro. Di quei soldi, solo 579milioni sono stati usati per le elezioni. Il resto - 1 miliardo 674 mila e 607 euro - serve ad altro.

Alla macchina partito, nei migliori dei casi all´attività politica quotidiana. Non c´è modo, però, di verificarlo. Bilanci e rendiconti sono pubblicati, certo, peccato che nessuno possa andare a guardare dentro quei numeri. Verificare le singole fatture, le ricevute, i bonifici. Il Pd si vanta di essere l´unico partito ad avere un certificatore esterno. Lo fa per scelta, la legge non lo pretende.

Di fatto, la legge pretende poco e concede molto. Siamo andati a guardare dentro ai numeri della Corte dei Conti. Abbiamo controllato quanto hanno preso e quanto possiamo esser certi abbiano speso i cinque principali partiti - Pdl, Pd, Idv, Udc, Lega Nord - per le ultime politiche, quelle dell´aprile 2008. Al partito di Silvio Berlusconi, in base ai voti ottenuti, spettano per quell´unica tornata elettorale oltre 19 milioni di euro per la Camera e quasi 22 milioni per il Senato: il totale, da corrispondere in cinque rate annuali, è di 206 milioni 518mila euro.

A pagina 70 della sua relazione la Corte dei Conti dice che le spese dichiarate per quelle elezioni, e controllate dai magistrati, ammontano a 68 milioni 475 mila euro. Da aggiungersi ai 437mila spesi per la circoscrizione estero. Quindi, è stato speso poco più di un quarto di quello che viene incassato. Le cose non cambiano per il Pd. Al Partito democratico spettano, dal 2008 al 2013, 180milioni 231 mila euro. Il partito di Pier Luigi Bersani ne ha spesi, per le elezioni, molti di meno: 18milioni 418mila.

Francesco Belsito, per la Lega Nord, aveva a disposizione 41milioni e 384mila euro per le politiche del 2008, avendo speso solo (questo ha potuto verificare la Corte) 3milioni 476mila euro. L´Italia dei Valori di Antonio Di Pietro ha diritto a 21milioni 658mila euro avendone spesi 4milioni 451mila. L´Udc prende in cinque anni 25milioni 895mila euro. Ne ha spesi - è il partito per cui c´è meno differenza - 20milioni 864mila.

Questa stessa identica cifra l´ha però anche incassata per libere contribuzioni. I magistrati scrivono anche questo, e annotano che - oltre ai contributi pubblici - il Pdl ha avuto oltre 52milioni di euro di altri finanziamenti (libere contribuzioni, servizi e debiti verso fornitori), il Pd quasi 20 milioni (compresi fondi confluiti da Ds e Margherita e sempre debiti verso fornitori), la Lega 334mila euro, l´Idv 3 milioni 424mila.

Di tutti questi soldi, l´ultima rata è ancora da versare e dovrebbe arrivare alla fine di luglio. Sono poco più di 100 milioni per le politiche del 2008, cui però bisogna sommare i soldi che i partiti prenderanno anche per le ultime regionali ed europee. Solo i cinque maggiori incasseranno così 166milioni e 436mila euro. Il Pdl attende 68 milioni, il Pd quasi 58, l´Udc e l´Italia dei Valori poco più di 11 milioni, la Lega quasi 18. Da più parti, si chiede alla politica di rinunciare a quest´ultima rata. In nome dei troppi soldi presi finora, del cattivo uso che troppo spesso ne è stato fatto, di una crisi economica di cui ogni italiano onesto sta pagando il conto. Loro, non ne hanno nessuna intenzione.

Tutt´altro. Il Parlamento sta infatti andando avanti anche sulla cosiddetta "legge mancia". I partiti sono pronti a dividersi 150 milioni di euro da spendere in micro interventi nei collegi dei parlamentari, come deciso nello scorso autunno da Camera e Senato con Silvio Berlusconi ancora a Palazzo Chigi. Deputati e senatori hanno avanzato le loro richieste ai presidenti delle due commissioni Bilancio e i due organismi stanno cominciando a ragionare sulla bozza di risoluzione, quella che decide chi prende e chi resta a bocca asciutta.

L´Idv dice di non saperne nulla: «Noi l´anno scorso i due milioni di "mancia" li abbiamo rispediti alla Tesoreria perché venissero usati per il debito pubblico». L´Udc si dice «indisponibile». Altri, non fanno tante storie: sembra infatti che i 900 mila euro arrivati dallo Stato alla scuola Bosina della signora Bossi siano saltati fuori dal cilindro magico della "mancetta" parlamentare.

 

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