clinton trump

SI SCRIVE TRUMP VS CLINTON, SI LEGGE MASCHI CONTRO FEMMINE - CAZZULLO: GLI UOMINI BIANCHI CON "THE DONALD", LE AFROAMERICANE CON HILLARY - RESTA DA CAPIRE COME POTRÀ RIUNIFICARE L'AMERICA UNA CANDIDATA ELETTA DA UNO SCHIERAMENTO DEFINITO DAL SESSO E DALL'ETNIA

Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera

donald trumpdonald trump

 

Sarà la più grande partita maschi contro femmine della storia. Se votassero solo gli uomini, Trump sarebbe eletto trionfalmente, con il 47 per cento contro il 42. Se poi votassero solo i bianchi, vincerebbe con percentuali bulgare. Ma la maggioranza dei votanti sono donne.

 

E tra le donne Hillary Clinton prevale con il 53% contro il 38. Tra le nere, poi, arriva al 95%: praticamente tutte coloro che andranno a votare, tranne le due che ieri sono salite sul palco in North Carolina con la figlia di Trump.

terzo di battito tra hillary clinton e donald trump 2terzo di battito tra hillary clinton e donald trump 2

 

Non è solo un dato statistico. Sono due idee opposte del mondo e del futuro a scontrarsi. Un' America femmina, all' apparenza distesa, sorridente, come quella che Hillary ha evocato nell' ultimo spot, dove veste di beige e promette con toni suadenti di riunificare il Paese; e l' America virile e maschilista cui Trump si è rivolto sino a tarda notte urlando da sotto un berrettino rosso.

 

sostenitore di donald trumpsostenitore di donald trump

Ma l' immagine simbolo di questa campagna elettorale resterà quella di ieri sera a Filadelfia, Pennsylvania, Stato democratico, ora in bilico. Il programma prevedeva una riunione delle due famiglie, gli Obama e i Clinton. È diventata la passerella di due uomini del passato, l' ex presidente Bill e il presidente in uscita Barack, e di due donne al centro della scena: Hillary, che affronta la notte elettorale da favorita; e Michelle, che avrebbe vinto senza problemi se fosse stato il suo turno, e ballava felice nella notte con Springsteen e Bon Jovi.

 

L' aspirante «primo marito» Bill era scomparso a lungo. Troppo legato alla memoria di molestie e scandali sessuali, cui Trump ha alluso senza affondare davvero il colpo, memore di quando andavano insieme a giocare a golf e a parlare di femmine.

hillary clintonhillary clinton

 

Si è vista di più Michelle, che ha ripetuto sino alla noia l' invito a mobilitarsi contro il macho in parrucchino arancione accusato di voler cancellare le conquiste di Obama, a cominciare dalla prima: il Lily Ledbetter Act, la legge che il presidente firmò il 29 gennaio 2009, appena entrato alla Casa Bianca, per vietare alle aziende di pagare le donne, i neri, gli ispanici meno degli uomini bianchi.

trump a cena di galatrump a cena di gala

 

Trump ha condotto la sua campagna in solitudine, con rare e disastrose apparizioni della moglie Melania e altre più efficaci della figlia prediletta Ivanka. Ha fatto della distanza dall' establishment repubblicano un vantaggio. Ha irriso per mesi il «moscio» Jeb Bush. Ha trascinato sul proprio terreno l' altro candidato del partito, Marco Rubio, che ha accusato The Donald di averlo piccolo. La Cnn , ormai schierata con i democratici quasi quanto la Fox lo è con i repubblicani, ieri ha mandato in onda tre volte lo scontro tra Trump e la giornalista (della Fox ) Megyn Kelly, che gli rinfacciava le ingiurie rivolte alle donne.

 

Meghan McCain, la figlia di John, è scatenata contro Trump che ha ironizzato sui sei anni passati dal padre nelle carceri di Hanoi. E un altro boss del partito, Jason Chaffetz, ha preso le distanze con questa motivazione: «Ho una figlia di quindici anni. Come posso guardarla negli occhi e dirle che appoggio Donald Trump?».

 

TRUMP HILLARY MICHELLE OBAMATRUMP HILLARY MICHELLE OBAMA

Non hanno simili scrupoli né Rudolph Giuliani, il sindaco della tolleranza zero, né Chris Christie, il governatore sovrappeso del New Jersey, che quattro anni fa aveva appoggiato Obama. E anche Michael Moore - odiatissimo dai repubblicani ma pur sempre maschio, bianco e figlio del Michigan postindustriale -, pur sostenendo Hillary, sotto sotto dà l' impressione di tifare Trump: «La sua vittoria sarebbe il più grande vaffanculo di sempre».

In realtà gli attacchi e gli scandali degli ultimi tempi non avranno un impatto decisivo. Trump e Clinton entrano ogni giorno nelle case degli americani da 25 anni. Si sa, o si crede di sapere, tutto di loro.

 

Anche per questo fuori dalle rispettive tifoserie sono così impopolari. L' allarme Trump può servire a Hillary per mobilitare la propria coalizione: le minoranze e appunto le donne.

Resta da capire come potrà riunificare l' America una candidata eletta da uno schieramento definito dal sesso e dall' etnia. E come reagirà l' America bianca, che ha espresso il presidente per secoli e ora è all' opposizione da otto anni: gli uomini avevano votato in maggioranza per McCain nel 2008 e per Romney nel 2012.

 

al smith dinner donald trump hillary clinton  8al smith dinner donald trump hillary clinton 8

Lily Ledbetter era una manager dell' Alabama. Figlia di un meccanico, si era laureata e aveva lavorato alla Goodyear, unica donna in un ufficio di quindici uomini. Guadagnava 3.700 dollari al mese. I colleghi ne prendevano tra 4.200 e 5.200. Dopo vent' anni lasciò l' azienda e la portò in tribunale.

 

Il caso arrivò alla Corte Suprema, che diede torto a Lily con questa motivazione: «Doveva dirlo prima». Si espresse in dissenso Ruth Bader Ginsburg, seconda donna nella storia a entrare alla Corte; poi Obama nominò Sonia Sotomayor, figlia di un operaio e di una centralinista portoricani, ed Elena Kagan, ebrea, ex preside a Harvard. Ora Lily Ledbetter appoggia Hillary. La legge sul diritto alla parità di salario porta il suo nome. La Goodyear non l' ha mai risarcita.

 

Nel 1973 il giovane costruttore Donald Trump finì sotto processo, con l' accusa di non voler affittare le sue case a neri, portoricani e donne sole. Due anni dopo patteggerà un risarcimento.

 

Ieri Hillary ha citato uno dei miti della sua giovinezza: Margaret Chase Smith, prima donna a essere eletta sia alla Camera sia al Senato; con i repubblicani. E ha annunciato la morte - «She passed away» - di Janet Reno, prima donna procuratore generale degli Stati Uniti, la carica che John Kennedy aveva affidato al fratello Robert. Janet era stata nominata da Bill Clinton.

al smith dinner donald trump hillary clinton  17al smith dinner donald trump hillary clinton 17

 

Tra il vecchio e il nuovo gli americani hanno sempre scelto il nuovo; che ora sembra avere il volto di un outsider miliardario, contrapposto a un simbolo delle élites, oggettivamente screditato: il che spiega l' incertezza di queste ore. Ma i rapporti di forza, la logica, la mentalità che l' outsider rappresenta sono vecchissimi.

 

Tra poco sapremo se le donne avranno coronato la loro storica ascesa con l' ingresso di Hillary alla Casa Bianca, come indicano tutti i sondaggi. O se invece i sondaggi sbagliano, e l' antico potere maschile avrà resistito dietro la maschera del tutto inedita e imprevedibile di Donald Trump.

terzo di battito tra hillary clinton e donald trump 5terzo di battito tra hillary clinton e donald trump 5

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...

donald trump volodymyr zelensky steve witkoff vladimir putin

DAGOREPORT - È FINALMENTE LA VOLTA BUONA PER LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA? – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP A MOSCA, STEVE WITKOFF, DOPO TRE ORE DI FACCIA A FACCIA, HA CONVINTO PUTIN A INCONTRARE IL TYCOON, CONSIGLIANDOGLI DI PRESENTARSI CON UN “REGALINO” DI BUONA VOLONTA': COME LA FINE DEGLI ATTACCHI DI DRONI E AEREI – IL FACCIA A FACCIA, CHE SI TERRÀ DOPO FERRAGOSTO NELLA TURCHIA DI ERDOGAN, HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DA ZELENSKY, MERZ, STARMER E RUTTE (NON COINVOLTI IL GALLETTO MACRON E LA "PONTIERA SENZA PONTE'' MELONI) - MA PER FARLA FINITA, PUTIN DEVE PORTARE A MOSCA IL BOTTINO DEL VINCITORE: NON VUOLE E NON PUO' PERDERE LA FACCIA DOPO TRE ANNI DI GUERRA - TRUMP HA RASSICURATO ZELENSKY CHE L'UCRAINA NON VERRA' UMILIATA DALLA RUSSIA - IN VISTA DEL VOTO DI MID-TERM 2026, PER IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA LA PACE VALE COME UN GOL IN ROVESCIATA...