schlein di biase gribaudo jasmine cristallo

“ELLY NON SI RIFERIVA A MIO MARITO, MA AI TESSERAMENTI IN CAMPANIA” – MICHELA DI BIASE, ARTEFICE INSIEME A FRANCESCHINI DELLA CANDIDATURA DELLA SCHLEIN ALLA SEGRETERIA DEM, SPIEGA IL SENSO DELLE PAROLE RIVOLTE DA ELLY CONTRO "CAPIBASTONE E CACICCHI" – DALLA COINQUILINA CHIARA GRIBAUDO (MA PRESTO SI SEPARERANNO) ALLA SARDINA JASMINE CRISTALLO, DA CHIARA BRAGA A CECILIA D’ELIA: CHI SONO LE PASIONARIE DI ELLY (CHE TRA LORO PARE LA PIU’ MODERATA…)

Estratto dell’articolo di Brunella Bolloli per “Libero quotidiano”

 

michela di biase elly schlein 1

C’è la coinquilina, l’ex sardina, la moglie del capocorrente, l’esperta di urbanistica e ci sono le paladine delle battaglie femministe all’interno del Pd.

 

Il cerchio magico di Elly Schlein è composto anche da alcuni uomini, mala nuova segretaria ambientalista, pacifista, lesbica, attivista, può contare su un “gineceo” dentro e fuori il Parlamento. Si tratta di figure femminili e battagliere d’accordo sul «no al maschio solo al comando», pronte a conquistare la ribalta di chi è sul carro della vincitrice. Le chiameremo per semplicità “Ellyne”: amiche, colleghe, consigliere, artefici del successo della 37enne che si è presa il partito grazie al voto dei gazebo, dopo che i circoli avevano incoronato Stefano Bonaccini.

 

michela di biase elly schlein 1

Chiara Gribaudo da Cuneo, educatrice professionale, è forse la più vicina alla “capa” dem, anche dal punto di vista fisico. Intanto perché le due dividono lo stesso appartamento a Roma, come spesso accade a parlamentari fuori sede, poi mangiano insieme quando capita («nessuna delle due ha tempo di fare la spesa») e si spartiscono bollette e incombenze domestiche. La casa non è grande, ha spiegato la deputata piemontese a Un giorno da Pecora, «sono due stanze, un bagno e un cucinino. Ma tanto Elly non c’è mai e anche io non ci sono spesso».

 

A fine mese, tuttavia, la condivisione terminerà perché Schlein ora ha bisogno di una location adatta al ruolo e anche Gribaudo traslocherà, alla ricerca di una vera cucina. La coordinatrice nazionale dei comitati pro-Schlein che si è tanto impegnata alle primarie, il 12 marzo è stata nominata vicepresidente del partito, cotitolare insieme alla pugliese Loredana Capone, e per lei si parla anche di una promozione a capogruppo alla Camera, nel caso in cui la segretaria decidesse di congedare l’attuale, Debora Serracchiani. Cinguettatrice seriale, la 41enne cuneese, che è alla terza legislatura e fa politica da quando aveva vent’anni, ha un programma da centro sociale: «Senza dubbio vogliamo legalizzare la cannabis», ha detto alla radio, senza nascondere di essersi fatta qualche spinello: «Non ricordo se a un concerto o a un festival musicale».

GRIBAUDO SCHLEIN

 

(...)

 

Michela Di Biase è una super “ellyna” romana de Roma, quartiere Alessandrino-Centocelle, non vuole essere definita “la moglie di” perché giura e rivendica di essersi fatta tutta la gavetta politica da sola - dal municipio al consiglio comunale fino allo scranno di Montecitorio- e come osano i maligni mettere in dubbio i suoi meriti e le sue capacità e anche solo insinuare che sia stata agevolata dal potente marito? Classe 1980, militante dei Ds dal 2006, Michela non ci sta. Dario l’ho conosciuto dopo, insiste.

 

Dario è Franceschini, ministro dei Beni Culturali più longevo del Paese, solo ora diventato ex, visto che con questo governo sarebbe stato troppo. Dominus della corrente Areadem, il capo della defunta Margherita prima dei colleghi ha intuito il potenziale della Schlein per scompaginare gli equilibri al Nazareno e si è adoperato dando retta alla giovane moglie.

 

foto con elly schlein

Raccontano che lui, Dario, abbia lavorato molto dietro le quinte usando le sue conoscenze e il suo bacino di consensi, mentre la consorte ha spianato la strada all’avversaria di Bonaccini lavorando con lei sul campo, aprendole le porte giuste dell’ingarbugliato Pd di Roma e mettendoci la faccia, come la sera del verdetto immortalato dall’abbraccio tra le due nel comitato elettorale sulla Prenestina: Schlein in jeans, giacca oversize e scarpe da ginnastica, come una studentessa americana al campus, Di Biase precisa nel suo tailleur blu da signora ministro, anzi ministra, perché lady Franceschini lotta per le donne e assicura che «Elly ha fatto bene a puntare il dito contro i cacicchi», termine, ques’ultimo, che indica i capibastone, quindi anche Franceschini. «Elly non si riferiva certo a mio marito, ma ai tesseramenti in Campania», ha risposto l’ex consigliera capitolina incalzata da Lilli Gruber sul tema. Di Biase nel 2020 ha anche fondato l’associazione Fare, che sta per “femminista, ambientalista, radicale, europeista”. Insomma, un’altra pasionaria come Laura Boldrini, a pieno titolo iscritta nel gruppo delle “Ellyne” se non altro perché è stata tra le prime a dichiararsi a favore della ex ragazza di Occupy Pd.

elly schlein vladimir luxuria

 

Non poteva mancare Cecilia D’Elia, senatrice e portavoce delle donne dem. Così felice per il successo della nuova amica di Francesca Pascale da essersi commossa e avere affermato, scivolando sulla metafora, che «nel Partito democratico è accaduto un terremoto, uno scossone che ci riempie di responsabilità e ci rimette nella scena politica. Con Schlein» ha aggiunto, «esiste una leadership ma anche un “Noi” che riconosce nella comunità plurale un corpo vivo».

 

 

(...) Mentre tra i volti del momento, nonostante sia stata eletta già nel 2008, c’è Chiara Braga, 43enne comasca, urbanista, con una lunga carriera sia da vicesindaco che da assessore e il pallino dell’ambiente e dei rifiuti. Relatrice nel 2014 del cosiddetto decreto “Sblocca Italia”, Braga è una fan della transizione ecologica e sulle rimostranze dell’esecutivo a proposito delle imposizioni europee in materia di case green, il suo argomento è il seguente: «Il governo è dalla parte sbagliata della storia». Stop. 

 

(...)

 

chiara braga

Rottamate le Sardine, la calabrese Jasmine Cristallo, 41 anni, è entrata a tutti gli effetti nel magico mondo di ellyesse, pure lei scelta nell’Assemblea nazionale. È il suo uno dei volti del nuovo corso democrat, infatti imperversa su siti e tv sebbene avesse detto che in caso di vittoria della Meloni alle Politiche avrebbe lasciato l’Italia per la Spagna. Perché non è partita?, le hanno chiesto. «Perché adesso è importante essere qui». Distante dalla leader sulla guerra in Ucraina, si batte per legalizzare le droghe leggere e sulle alleanze ha idee chiare: tra Conte e Renzi meglio «il primo tutta la vita». Con agganci stretti in Rai e carta stampata, tifa per un ritorno dei giallorossi e vorrebbe che il Sud si mobilitasse contro la riforma dell’Autonomia. Insomma, tra le “Ellyne” la meno scatenata pare proprio la segretaria.

SCHLEIN JASMINE CRISTALLO

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...