
ELLY A PEZZI! DOPO PRODI, ANCHE I RIFORMISTI DEM INFILZANO LA SCHLEIN, COLPEVOLE DI PRIVILEGIARE L’ASSE CON CONTE E AVS A SCAPITO DEI MODERATI – DELRIO: “STIAMO CREANDO LE CONDIZIONI PERCHÉ GIORGIA MELONI SI INTESTI LA RAPPRESENTANZA DI MONDI A CUI NOI DOVREMMO DARE RISPOSTE” - NON È PASSATA INOSSERVATA LA CALOROSA ACCOGLIENZA RISERVATA ALLA PREMIER DALLA PLATEA DELLA CISL, IL DIALOGO COMPLICATO CON CALENDA E L'IMPASSE NELLA COSTRUZIONE DELLA GAMBA CENTRISTA - C’E’ CHI MANDA UN AVVISO A FRANCESCHINI: “NON RISOLVERÀ LA SITUAZIONE TIRARE FUORI DAL CILINDRO UNA GIOVANE SINDACA COME SILVIA SALIS...”
Francesca Schianchi per “La Stampa” - Estratti
Se solo ci fosse stata l'occasione prima delle vacanze, in tanti nel Pd avrebbero voluto affrontare l'argomento. Speravano in una Direzione nazionale all'indomani della sonora sconfitta del referendum, strategicamente rinviata dai vertici del Nazareno a dopo l'estate, giusto il tempo di far sbollire tensioni e recriminazioni di chi, disattendendo le indicazioni del partito, quel weekend di giugno ha votato contro le proposte della Cgil.
E lo ha fatto per una ragione precisa, che a voler sintetizzare sfrondando i discorsi da distinguo e precisazioni, si traduce così: pensano che il Pd a guida Elly Schlein guardi troppo a sinistra.
(…)
Perché, dalle parti dei cosiddetti riformisti, hanno seguito con attenzione la trattativa sui candidati governatori della tornata elettorale che sta per arrivare. Quattro al Pd, due al Movimento cinque stelle, zero tituli per l'Alleanza Verdi-sinistra, che infatti si sente sottostimata: ma lo sbilanciamento che colpisce veramente l'area più a destra del partito, quella più dichiaratamente critica con la giovane segretaria, non è tanto quello tra il peso del Movimento e quello di AvS nella coalizione.
Quello che li inquieta, denunciano, è lo squilibrio nella costruzione delle alleanze, tutto in favore di un'area di sinistra a scapito di quella moderata. Là dove, osservano con apprensione, sta al contrario cercando di lanciare ami la presidente del consiglio.
«Stiamo creando le condizioni perché Giorgia Meloni si intesti la rappresentanza di mondi a cui noi dovremmo dare risposte», lancia l'allarme Graziano Delrio, che quei "mondi" li ha sempre frequentati e li conosce bene: la galassia del volontariato, quella dei cattolici, del sindacato altro dalla Cgil.
Non è passata inosservata, a lui come a molti altri nel partito, la calorosa accoglienza riservata alla premier dalla platea della Cisl, a metà luglio, in occasione del suo congresso: ha saputo toccare le corde giuste, hanno condiviso la valutazione molti dem dopo aver sentito il suo discorso dal palco. E aspettano di vedere oggi come andrà l'incontro con i giovani di Comunione e liberazione del Meeting di Rimini, alla sua prima volta da capa del governo in quel contesto: sono pronti a scommettere che la aspettano applausi e strette di mano, più probabili delle critiche.
giorgio gori lorenzo guerini filippo sensi marianna madia pina picierno lia quartapelle
Un impegno per comunicare con quei mondi che la segretaria non sta invece portando avanti, o non abbastanza, affetta com'è, accusano, da una sorta di strabismo che la porta a guardare in una sola direzione: quella sinistra in cui lei stessa si è formata e a cui sente di appartenere.
«Il risultato è che non siamo un ponte tra la sinistra e i moderati, com'era compito del Pd quando è nato, ma ci rifugiamo in una sola area», lamentano. Anche se, sanno bene, non è tutta responsabilità della segretaria: al momento, a rappresentare i centristi sono Matteo Renzi, che lei accoglierebbe pure in coalizione, e infatti sui territori è un matrimonio che spesso avviene, ma sempre con difficoltà di gestione con i Cinque stelle, e Carlo Calenda, con cui il dialogo è tanto complicato che solo pochi giorni fa ha annunciato il suo no ai candidati delle Regionali del Movimento.
Altri tentativi di costruzione di qualcosa di alternativo al centro – vedi l'aspettativa che si era creata attorno all'ex direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini – appaiono al momento fermi al palo.
«Né risolverà la situazione tirare fuori dal cilindro una giovane sindaca come Silvia Salis, come qualcuno pensa di fare», l'avvertimento che arriva dai dem più preoccupati.
A breve verrà diffuso il programma della Festa nazionale dell'Unità: anche da quegli inviti i riformisti cercheranno di capire se la segretaria intende lanciare qualche messaggio nuovo (...)
renzi conte schlein
elly schlein
schlein landini conte
GIUSEPPE CONTE - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - ANGELO BONELLI - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE -