“HANNO VOLUTO MANDARMI A PROCESSO SENZA CERCARE LA VERITÀ” – EMANUELE POZZOLO, DOPO LA CONDANNA A UN ANNO E TRE MESI PER LO SPARO ALLA FESTA DI CAPODANNO A ROSAZZA, DOVE PARTECIPAVA ANCHE IL SOTTOSEGRETARIO ANDREA DELMASTRO, SI TOGLIE I MACIGNI DALLE SCARPE: “DELMASTRO? È DA QUALCHE TEMPO CHE NON LO SENTO PIÙ. IO NON AVREI MAI DETTO CHE ERA UN IMBUCATO. LUI LO HA DETTO DI ME. CREDO CHE NON CI SIA DA FRATELLI D’ITALIA LA GIUSTA LEALTÀ. HO VISTO UNA DIFESA, GIUSTA, VERSO LO STESSO DELMASTRO. CON ME NON È ANDATA IN QUESTO MODO…”
Estratto dell’articolo di Elisa Sola per www.lastampa.it
andrea delmastro emanuele pozzolo
«Contro di me hanno fatto indagini ridicole. Non ho capito se in malafede o per scarsa capacità. Ho detto dal primo minuto ai carabinieri che il colpo non era partito da me. Che era stato un incidente.
Che la pistola l’aveva toccata involontariamente Pablito Morello. Ma lo stub lo hanno fatto solo a me. A nessuno degli altri. Hanno voluto mandarmi a processo. Hanno voluto chiuderla così. Nessuno ha voluto cercare la verità». Quasi due anni dopo la sparatoria di Rosazza, e sei mesi dopo l’espulsione da Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo parla. Lo fa, per una volta, senza allusioni.
Onorevole Pozzolo, cosa pensa della sentenza?
«A me è andata benissimo. Meno bene alla procura. Erano partiti con cinque accuse improbabili contro di me. Sono andati a processo con due. Sul munizionamento da guerra il fatto non sussiste. E sul porto d’armi, unico reato per cui sono stato condannato, farò appello. Il quadro dà l’idea della situazione tragicomica della giustizia italiana».
[...] Torniamo al processo, lei è stato condannato perché ha portato la pistola alla festa di Delmastro, è andata così?
«Sì. Ma non è un reato. Perché sia sussistente un reato ci deve essere un elemento soggettivo ed uno oggettivo. Non ci sono. Non volevo di certo infrangere la legge, portando la pistola con me. E in Italia non c'è una legge che vieti il porto di un’arma comune detenuta in collezione».
EMANUELE POZZOLO E ANDREA DELMASTRO
Da chi partì il colpo che ferì Luca Campana?
«L’ho già detto ai magistrati. Non da me».
[...] Lei disse che fu Pablito Morello, all’epoca caposcorta di Delmastro?
«Sì».
Cosa accadde esattamente?
«Fu un incidente. Mi cadde la pistola. La ripresi. Quando era nella mia mano si avvicinò Morello, per vederla. Ci fu un gesto. Fu questione di pochi secondi. Ma il vero tema non è quello».
Qual è il vero tema?
«L' ho detto al pm. Nonostante io dal primo momento avessi raccontato la verità, l’esame dello stub lo hanno fatto solo a me. Non a Morello e non agli altri partecipanti alla festa. Morello disse che agiva come pubblico ufficiale della pg.
ANDREA DELMASTRO E PABLITO MORELLO
Lo trovai molto curioso. E così indagarono solo me. Ancora oggi mi chiedo perché chi fece le indagini si comportò così. O non c’era la volontà di cercare la verità o non erano capaci ad indagare. Ma in ogni caso, se si sbaglia, va riconosciuto. E se in Italia non si sanno fare le indagini, questo preoccupa. Perché si creano casi come Garlasco».
Torniamo a Rosazza, se non era stato lei a sparare, perché ha risarcito il ferito?
«È molto semplice. Perché Luca Campana, e mi dispiace per quanto gli è accaduto, a un certo punto ha deciso di ritirare la querela. C’è stata una trattativa e io ho pagato le spese legali. Bisognerebbe chiedere a lui perché ha scelto di ritirare la querela».
IL MINI REVOLVER DI EMANUELE POZZOLO
Come sono i suoi rapporti con Delmastro?
«È da qualche tempo che non lo sento più. Dopo due anni posso solo dire che se fosse capitato a lui, a una mia festa, di restare coinvolto in una cosa del genere, io non avrei mai detto che lui era un imbucato alla festa. Lui lo ha detto di me. Per me l' amicizia è sacra. Ho imparato però che questo principio non è condiviso da molti».
Cosa pensa di Fratelli d’Italia?
«Mi hanno espulso a maggio. Mi è molto dispiaciuto. Ero un dei fondatori piemontesi. Io resto parlamentare ma del gruppo misto. Ho degli amici in FdI. Penso che Meloni stia facendo un ottimo lavoro.
Ma credo che non ci sia in generale da Fratelli d’Italia la giusta lealtà del difendersi nei momenti difficili. Ho visto una difesa, giusta, verso lo stesso Delmastro, verso molti ministri. Si fa così. Con me non è andata in questo modo. Questo mi ha stupito. Ne prendo atto. Auguro ad altri di non doversi trovare in futuro nelle mie condizioni».
Giorgia Meloni Emanuele Pozzolo nel 2013
PABLITO MORELLO E LUCA CAMPANA
VISITA DI ANDREA DELMASTRO AL CARCERE DI BIELLA - ALLA SUA SINISTRA PABLITO MORELLO
campagna elettorale di emanuele pozzolo per fdi nel 2013
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