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ATTOVAGLIATI FOREVER - ENOTECHE, HOTEL, RESIDENZE PRIVATE: DAL PD AI CINQUESTELLE, DALLA LEGA E “FARSA ITALIA”, ECCO DOVE I “FORCHETTONI” DELLA POLITICA FANNO RIUNIONI E PRENDONO LE DECISIONI, ORA CHE LE SEDI DI PARTITO SONO STATE ABBANDONATE - IL REUCCIO DEGLI APERITIVI? IL PIDDINO ERNESTO CARBONE

Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”

 

POLITICA E RISTORANTI A ROMAPOLITICA E RISTORANTI A ROMA

«No, scusa, per dire: tu lo sai dov' è la sede dell' Udc?». Silenzio. Cronisti con sguardi basiti. Chi prende un caffè? La politica, ci dicevamo l' altro pomeriggio alla buvette di Montecitorio - davanti a una ciofeca in tazzina cattiva come nemmeno più nei bar di Kabul - ormai si fa ovunque tranne che nelle sedi dei partiti. Le polemiche navigano su internet, sui social network; le idee vengono elaborate durante aperitivi o cene; gli accordi si stringono in alberghi o residenze private. È successo tutto molto lentamente. Ma se adesso, per puro capriccio, vuoi sapere dov' è di base il partito del ministro dell' Interno, Angelino Alfano, devi chiamare la segreteria del suo gruppo alla Camera.

 

DANIELA SANTANCHE E DENIS VERDINI AL RISTORANTEDANIELA SANTANCHE E DENIS VERDINI AL RISTORANTE

«Desidera?» - voce femminile molto gentile. Una cosa semplice: posso avere l' indirizzo della vostra sede? «Mhmm... Guardi, dovrebbe stare dalle parti di piazza Navona». Indirizzo preciso? «Eh... Boh. Aspetti, che chiedo» (si sente lei che fa: «Aho', qui c' è uno del Corriere che vo' sapé dove sta la nostra sede...»). «Perdoni l' attesa... Allora: l' indirizzo che c' è su Google è vecchio. Pare invece che ci siamo trasferiti in via del Governo Vecchio... ma non mi chieda il numero civico...».

 

Se interessa, comunque, è il 3. Ma interessa? Molti neppure sanno che, in piazza San Lorenzo in Lucina, Forza Italia ha riaperto la sua sede nazionale. Però non sfarzosa come quella inaugurata, nello stesso edificio, nel 2013: 3 mila metri quadrati, un milione di euro d' affitto all' anno e foto di gruppo sorridente d' un partito che fu (Lupi, Brunetta, Bondi, Alfano, Berlusconi, Santanché, Verdini). Questa è piccina, al terzo piano, dietro una porta di legno che per risparmiare è stata montata al rovescio. Suoni e ti apre un usciere con il nodo della cravatta allentato (al Cavaliere, ai bei tempi, un nodo così avrebbe fatto venire le bolle dal nervoso). «No, mi spiace: qui non c' è nessuno». Infatti stanno a Palazzo Grazioli.

GRILLO DI MAIO DI BATTISTA GRILLO DI MAIO DI BATTISTA

 

Il leggendario Palazzo Grazioli.

Berlusconi, dai primi di ottobre, e per un paio di giorni a settimana, ha ripreso a ricevere nella sua residenza privata romana. Riunioni brevi, però: poi riparte e torna ad Arcore.

Pochi privilegiati riescono a parlarci al telefono (racconta un' anima pia: «Per fartelo passare, devi implorare Sestino Giacomoni. Dopo il malore al cuore, il trio delle vestali, Rossi-Ardesi-Bergamini, è stato fatto fuori dalla famiglia.

 

Resta la Pascale. Ma, se noti, è piuttosto sparita dalla scena pure lei»).

Il capogruppo forzista al Senato, Paolo Romani, è tra i fortunati a parlarci al telefono e poi per riferire riunisce i suoi senatori negli uffici di Palazzo Madama; anche Renato Brunetta, ogni tanto, riesce a parlare con il capo: solo che poi fatica a riunire i suoi (molti, da mesi, neppure lo salutano).

RENZI MANGIA CON BERSANIRENZI MANGIA CON BERSANI

 

Quando le truppe di berluscones a Montecitorio le comandava il potente Denis Verdini, tutti filavano invece diritto (una volta, durante una votazione, con una semplice occhiataccia impedì a Fabrizio Cicchitto di andare a fare pipì). Ma poi sapete com' è finita: Verdini s' è fatto un gruppo suo, pochi e fidati, e la cosa divertente è che li riuniva in un bar che sta a cinquanta metri dalla sede di FI, in piazza San Lorenzo in Lucina.

Proprio così.

 

Luigi Zanda Luigi Zanda

Gli dava appuntamento, offriva cornetto e cappuccino, e dettava gli ordini. È andata avanti finché una mattina non c' è stata un' esplosione nelle cucine del bar, un cameriere è morto e il bar è stato chiuso. «Però è ancora aperta la sede del Pd...», dice, in un miscuglio di ironia a amarezza, Nico Stumpo, bersaniano che, in vecchio stile Pci, sotto le volte del magnifico ex Collegio Nazareno immaginerebbe riunioni su riunioni. E invece: l' ultima volta che la sede ebbe funzione di sede fu quando, il 18 gennaio del 2014, Berlusconi vi incontrò Renzi per stipulare l' omonimo famoso patto.

 

Poi, pochissimo altro: le direzioni organizzate ogni due mesi, l' ultima riunione della segreteria che risale al luglio del 2015, i capigruppo di Senato e Camera, Luigi Zanda ed Ettore Rosato, che Renzi sono costretti ad incontrarlo a Palazzo Chigi.

 

ernesto carboneernesto carbone

Così succede che: i bersaniani, poco mondani, si chiudono in casa e organizzano spaghettate segrete al termine delle quali, regolarmente, viene decisa la scissione (poi, altrettanto regolarmente, negata il mattino dopo). I renziani si danno invece appuntamento al Salotto 42, wine-bar fighetto in piazza di Pietra, dove i più assidui frequentatori sono Francesco Bonifazi, tesoriere Pd, ed Ernesto Carbone: in genere, Carbone aspetta un po' e vede se passa la Boschi; ma se la Boschi dà buca, lui saluta e si trasferisce all' Hotel Locarno (a passo veloce, saluta i franceschiniani attovagliati all' enoteca Spiriti, venti metri più in là: Vaccari, Tomaselli, Losacco).

 

Va così. Tra uno spritz e un Negroni, riflettono su quello che è stato deciso in Parlamento. Poi spediscono sms. Avvertono tizio che caio non è d' accordo. Leggono i tweet della Meloni e ascoltano Salvini su Facebook. Sbuffano. Si voltano: possiamo avere almeno un po' di pistacchi? Sotto lo sguardo di tutti. Politica di piazza.

 

Non a caso, Beppe Grillo convoca i suoi capetti grillini sull' esclusivo e riservato roof-garden dell' hotel Forum. Vista sul Foro Romano, tramonto che toglie il fiato, Virginia Raggi solo un brutto pensiero. Qui si che si può parlare di politica in santa pace.

Cameriere, champagne .

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