EPIFANI IN-FIOM-MATO: Il LEADER PRECARIO DEL PD (VEDI COME RUZZOLA) ATTACCA VENDOLA E “LA SINISTRA CHE SCAPPA” (MA QUI GLI UNICI IN FUGA SONO GLI ELETTORI)

R.R. per "Il Corriere della Sera"

Salendo sul palco del teatro Partenio di Avellino per partecipare a un'iniziativa elettorale, ieri Guglielmo Epifani è inciampato e caduto. Si è rialzato subito, e poco dopo ha cominciato il suo intervento. Una sorta di ce n'è per tutti con cui il segretario del Pd ha preso di mira attuali alleati di governo (Pdl), teorici alleati sindacali (Fiom), ex alleati elettorali (Sel) e «non riusciti» alleati (M5S).

«Berlusconi deve smettere di mettere mine ogni giorno, questo governo non è nato per risolvere i suoi problemi, ma quello delle persone più umili - dice l'ex guida della Cgil -. Bisogna lasciar lavorare questo governo che ha come fine il bene del Paese».

Poi risponde così alla polemica scoppiata sabato per la sua assenza dalla manifestazione per il lavoro organizzata dalla Fiom a Roma: «Mi è pesato non essere in piazza, vengo da quella storia, sono cinquant'anni che sto in piazza e lo ero anche ieri (sabato, ndr) con Ignazio Marino».

Però, aggiunge, «non mi piaceva che durante l'esecutivo Prodi c'erano ministri che sfilavano contro il governo. Pretendo serietà e diamo serietà». E non basta: «Non siamo mica una caserma. Alle manifestazioni si va, ma il problema è che, quando hai responsabilità di governo, bisogna risolvere i problemi che le piazze ti pongono. Cioè, stare in piazza e non risolvere niente non funziona. La gente chiede soluzioni».

Quindi, rimanendo rivolto a sinistra, Epifani attacca Sinistra e libertà: «Si vede che non era un matrimonio molto solido... Non mi piace chi scappa sempre dalle difficoltà e non mi piace che ci siano due sinistre. Siamo di fronte a una prova di governo non facile, ma il Pd sa assumersi la responsabilità».

Mentre quando arriva a parlare dei grillini solleva un allarme democratico: «Non ci facciamo abbagliare da Grillo. Sappiamo per certo che, ogni qualvolta si contrappone la piazza al Parlamento, lì comincia la notte della democrazia. Guai a contrapporre una forma di democrazia all'altra».

Parole e giudizi che provocano immediate reazioni. Il Pdl gli chiede di «non agitare spettri inesistenti» (Anna Maria Bernini); lo sollecita a «risparmiarci la pantomima del segretario di lotta domenicale»; lo invita a ricordarsi «che è socialista, e un socialista mette al primo posto la giustizia sociale e la libertà. Assuma un atteggiamento da leader politico riformista e garantista e capisca che queste provocazioni quotidiane non sono più sopportabili» (Antonio Gentile). E Renato Schifani commenta: «Epifani, appena entrato dalla panchina del Pd, sa che tra poco sarà sostituito e cerca di farsi notare accusando ingiustamente Berlusconi».

Per Sel, invece, è il suo leader a replicare da Rai1: «Il problema di Epifani non è il divorzio da noi, ma è il divorzio dalla gente di centrosinistra, dal suo elettorato, dal suo popolo». Nichi Vendola continua: «Comprendo il suo nervosismo, però eviti di trasformarlo in un'aggressione e in una ritorsione nei miei confronti: per me l'alleanza con Berlusconi non è responsabilità, ma resa culturale. Io governo una grande regione del Sud da otto anni, è difficile dirmi che fuggo dalle responsabilità. Io piuttosto fuggo dall'idea che sia necessario costruire un'alleanza con chi ha reso ridicolo il nostro Paese all'estero e ha massacrato e umiliato il Paese».

Il presidente della Puglia imputa poi a Epifani anche una scarsa coerenza perché «in campagna elettorale abbiamo detto che volevamo costruire un'alleanza per portare l'Italia fuori dal ciclo berlusconiano».

Per quanto riguarda invece la Fiom, è dall'interno del Pd che arrivano appunti al segretario: «La risposta che dà alle giuste critiche sulla sua assenza alla manifestazione di sabato non chiarisce affatto la questione», scrive in una nota Vincenzo Vita. Che a Epifani domanda: «La piattaforma proposta dalla Fiom è condivisibile o no? Diversi iscritti pd presenti in piazza ritengono di sì. Perché non c'è una presa di posizione più ufficiale del partito? Tra l'altro, quella manifestazione, arricchita da altre presenze assai significative, offriva una piattaforma per una mozione congressuale».

 

EPIFANI EPIFANI EPIFANI EPIFANI EPIFANI EPIFANI EPIFANI

Ultimi Dagoreport

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALLA MATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…