ER PATONZA È QUELLO CHE È MA HA DIRITTO A VEDERE IN FACCIA CHI LO TRADISCE: “DOMANI SI VOTA IL RENDICONTO ALLA CAMERA, QUINDI PORRÒ LA FIDUCIA SULLA LETTERA PRESENTATA A UE E BCE. VOGLIO VEDERE IN FACCIA CHI PROVA A TRADIRMI” - URSO, RONCHI E SCALIA: “SE C’È LA FIDUCIA VOTIAMO NO” - L’ELEFANTINO INSISTE: “INVECE DI PROLUNGARE L'AGONIA, BERLUSCONI SI PRESENTA ALLE CAMERE, CHIEDE LA FIDUCIA, ANNUNCIA CHE SI DIMETTERÀ UN MINUTO DOPO E CHE CHIEDE LE ELEZIONI A GENNAIO”...

(ANSA) - A testa bassa, contro tutti. "Non mi dimetto", spiazza tutti Silvio Berlusconi sotto il forte pressing del Pdl. Il premier vede a pranzo a Milano i figli e Fedele Confalonieri e fa trapelare che non mollerà. "Domani si vota il rendiconto alla Camera, quindi porrò la fiducia sulla lettera presentata a Ue e Bce - spiega poi al telefono con Libero -. Voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi".

Le voci di imminenti dimissioni, presenti fin dallo scorso sabato, erano circolate con più insistenza stamattina, confermate da fonti di maggioranza. Berlusconi stesso le stoppa. "Non capisco come siano circolate le voci delle mie dimissioni, sono destituite di ogni fondamento", dice il premier a Libero. E più tardi Fabrizio Cicchitto conferma: "Ho parlato poco fa con il presidente Berlusconi, che mi ha detto che le voci sulle sue dimissioni sono destituite di fondamento".

La borsa vola e poi di nuovo crolla. E Aldo Di Biagio, finiano di ferro, sottolinea che a parlare di imminenti dimissioni erano stati stamattina un direttore ed un vicederettore di testate vicinissime al premier e non esita a parlare di aggiotaggio. "Diffondere la notizia delle imminenti dimissioni di Berlusconi salvo poi assistere alla smentita del premier stesso - dice - rappresenta una evidente turbativa dei mercati. Sarebbe opportuno che la Consob valutasse tali comportamenti, al fine di fugare ogni dubbio (e noi ce lo auguriamo) su eventuali illeciti riconducibili alle categorie dell'aggiotaggio e dell'abuso di informazioni privilegiate. Non si scherza sui risparmi degli italiani".

Intanto, si muovono ancora i numeri della maggioranza. Dopo l'uscita a sorpresa di Gabriella Carlucci dal Pdl verso l'Udc, questa mattina Antonio Buonfiglio - ex esponente di governo di Fli recentemente entrato nella componente 'Fare Italia' con Adolfo Urso, Andrea Ronchi e Pippo Scalia - spiega che non voterà domani sul rendiconto "se diventa una conta sulla fiducia a Silvio Berlusconi".

Stesso atteggiamento - si apprende da fonti della maggioranza - sarebbero pronti a tenere Adolfo Urso e Pippo Scalia, mentre Andrea Ronchi è fermo sul sì al rendiconto e ad un'eventuale fiducia. E, dopo aver parlato di 'dimissioni a minuti', è ancora Giuliano Ferrara, in un nuovo intervento sul Foglio.it., a spiegare: "La via d'uscita c'é. Invece di prolungare l'agonia, Berlusconi si presenta alle Camere, chiede la fiducia per varare la legge di stabilità e il maxiemendamento, annuncia che si dimetterà un minuto dopo e che chiede le elezioni a gennaio. Di questo si discute".

 

FEDELE CONFALONIERI SILVIO BERLUSCONI GABRIELLA CARLUCCI FABRIZIO CICCHITTO giuliano-ferraraADOLFO URSO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...