EURO PATACRAC- MOODY'S RIVEDE AL RIBASSO L'OUTLOOK Di GERMANIA, OLANDA E LUSSEMBURGO. CONFERMA INVECE IL RATING 'AAA' DELLA FINLANDIA - CASA BIANCA: L'EUROPA DEVE PRENDERE AZIONI CHE SEGUANO GLI IMPEGNI PRESI NEL VERTICE DELLA FINE DI GIUGNO PER STABILIZZARE I MERCATI - UE: LA GRECIA "DEVE RESTARE NELL'EUROZONA" - E PER DOMANI POTREBBE PREPARARSI UN'ALTRA GIORNATA DIFFICILE PER I TITOLI DI STATO IBERICI E PER I BTP ITALIANI….

Domenico Conti per Ansa.it

E' lunedì nero per i listini europei, trainati da Madrid e Milano che sul finale, dopo perdite di oltre il 5%, hanno limitato i danni grazie allo stop alle vendite allo scoperto deciso dalle autorità di borsa nazionali. Il provvedimento non ha impedito agli spread di raggiungere livelli record per la Spagna e sfondare i 520 punti per l'Italia, mentre l'euro è piombato ai minimi da due anni sotto 1,21 dollari.

E per domani potrebbe prepararsi un'altra giornata difficile per i titoli di Stato iberici e per i Btp italiani: Lch Clearnet, la principale cassa di compensazione titoli europea, ha deciso di alzare nuovamente i suoi margini di garanzia richiesti per le transazioni su alcuni titoli di Stato italiani e spagnoli.

La clearing house londinese ha rivisto i parametri per i Btp con scadenze comprese tra i 2 e 3,25 anni dal 4,80% al 5,55%, per quelli tra i 7 e 10 anni dal 9,50% all'11,65%, e tra i 15 e 30 anni dal 18% al 20%. L'agenzia, con effetto da domani, ha rivisto anche i margini per i Bonos con maturità comprese tra i 7 e 10 anni dal 11,80% al 12,20% e quelle tra i 15 e 30 anni fino al 20%.

Dopo un inizio in profondo rosso, la borsa di Milano ha chiuso limitando le perdite con un -2,76% a 12.706 punti per il Ftse Mib, dietro Madrid (-1,1%) che stamani, sui timori di un salvataggio necessario per le finanze pubbliche della Spagna, ha fatto da innesco per la forte correzione sui listini europei. La Consob, dopo la sospensione per eccesso di ribasso di istituti come Banco popolare, Mediobanca e Mps, è corsa ai ripari reintroducendo il divieto delle vendite allo scoperto sui titoli bancari e assicurativi, per essere seguita a stretto giro dall'authority spagnola.

E' andata peggio per le altre principali piazze europee (lo Stoxx 600 ha segnato il calo più forte da tre mesi a questa parte) che, in assenza del riparo delle 'Consob' nazionali, chiudono con cali del 2,89% (Parigi), 2% (Londra) e 3,18% per Francoforte. L'intervento delle autorità di borsa non ha impedito un vero e proprio tracollo sul fronte dei titoli di Stato periferici, alimentato dai dubbi sulla tenuta della Spagna e dalle indiscrezioni, circolate nel weekend e poi rientrate, secondo cui il Fondo monetario internazionale sarebbe pronto a lasciare la Grecia al suo destino.

Da Soci, in Russia, il premier Mario Monti ha detto che il "grande nervosismo" sui mercati e sullo spread "ha poco a che fare con i problemi specifici dell'Italia", ma piuttosto dipende dalle "notizie, dichiarazioni e indiscrezioni sull'applicazione" delle decisioni prese dal vertice Ue di fine giugno, che dovrebbero "essere implementate senza rumore e in tempi brevi". Toni forti dal leader della Cisl Raffaele Bonanni: "A Monti diciamo che il tempo è scaduto. Deve convocarci subito. Serve un nuovo patto sociale" contro "l'attacco speculativo, lo sciacallaggio" in corso.

Fatto sta che, mentre i rendimenti di Germania, Stati Uniti e Gran Bretagna scendevano a minimi record a testimoniare la fuga generalizzata dal rischio, in una seduta ad alta volatilità la Spagna ha visto il proprio premio di rendimento decennale sfondare la soglia de 630 punti con un rendimento decennale record del 7,40%: un livello che, in precedenti come quello greco, ha fatto da apripista a un salvataggio europeo.

Il rischio di default per il Paese iberico, misurato dai contratti derivati 'credit-default swap', è volato di 28,5 centesimi a 634, segnando anche qui un massimo storico. E a pagare il prezzo dell'incertezza sulle misure europee anti-crisi e sulla capacità degli Stati di rimettere in ordine i conti pubblici è stato anche l'euro, scivolato ai minimi dal giugno 2010 sul dollaro, a 1,2067, un livello inferiore alla media storica dei dodici anni di vita della divisa unica.

CASA BIANCA, UE METTA IN ATTO IMPEGNI PRESI - L'Europa deve prendere azioni che seguano gli impegni presi nel vertice della fine di giugno per stabilizzare i mercati. Lo afferma - riporta l'agenzia Bloomberg - il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, sottolineando che il presidente Barack Obama è regolarmente aggiornato sulla crisi del debito europea.

UE, GRECIA DEVE RESTARE MEMBRO EUROZONA - La Grecia "deve restare nell'Eurozona". Lo ha detto un portavoce della Commissione Ue dopo le notizie comparse sulla stampa su una possibile uscita di Atene dall'euro. Il portavoce ha anche detto che Bruxelles è "fiduciosa" sulla possibilità di concedere una nuova tranche di aiuti alla Grecia, ma non prima di settembre.

UE-17, DEBITO A 88,2%, ITALIA RECORD A 123,3% - Continua a salire il debito pubblico nell'eurozona. Secondo i dati diffusi da Eurostat, nel primo trimestre ha raggiunto l'88,2% del pil contro l'87,3% di fine 2011. Anche in Italia debito in aumento al 123,3%, secondo solo alla Grecia (132,4%) e tocca un nuovo picco storico dal '95 quando raggiunse il 120,9%. Era al 120,1% a fine 2011.

 

 

MOODYS CENA ALLA CASA BIANCA: BARACK E MICHELLE OBAMAMONTI IN RUSSIA CON MEDVEDEV small grecia

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…