EX MISSINI IN MISSIONE: CREARE UNA “COSA” DI DESTRA PER STACCARSI DAL BANANA

Maria Antonietta Calabrò per "Il Corriere della Sera"

Chiamiamole prove tecniche di riaggregazione della Cosa di Destra. Per tutto maggio e giugno è un fiorire di iniziative tra gli esponenti dell'ex Alleanza Nazionale (comunque siano oggi collocati). Da Roma a Palermo.

Superata l'elezione del presidente della Repubblica e la formazione del nuovo governo, a destra ci si è resi conto che esiste un contenitore tra l'8 e il 12 per cento, cioè circa cinque-sei milioni di voti, in cerca d'autore (cioè quello che loro stessi chiamano «un leader fascinoso»), perché nell'ultima consultazione elettorale, molti dei potenziali elettori o non sono andati a votare o hanno espresso un voto di protesta per il M5S. Mentre la scelta di Fli e di Gianfranco Fini di stare al centro con Monti si è rivelata per quella che le urne hanno certificato: uno zero virgola.

«Bisogna provare a farne qualcosa», spiega Domenico Nania che insieme a Roberto Menia, esponente di Fli, sta organizzando un'incontro nella Sala Gialla dell'Assemblea regionale siciliana, il 16 maggio. «Il progetto del 2008 - dice Nania - di fare un solo partito del centrodestra è fallito, adesso vediamo di ricostruire qualcosa a destra»
Si parte dal cuore della Capitale, sabato mattina, 4 maggio, dal Cinema Adriano che negli anni Settanta è stato location di alcuni comizi di Giorgio Almirante. Lì Silvano Moffa, Francesco Malgeri e Pasquale Viespoli hanno organizzato una riflessione pubblica sulla crisi istituzionale italiana e il percorso verso il presidenzialismo. Dice Moffa: «Non è un'associazione di combattenti e reduci».

L'8 maggio (ma la sala non è ancora fissata, anche perché Fli sta traslocando dalla sede di piazza Poli, «diventata ormai troppo grande») sarà la volta dell'assemblea del partito di Fini e anche la prima occasione in cui si rivedrà in pubblico l'ex presidente della Camera. Italo Bocchino (che sta organizzando l'evento) esclude che sarà quella la data anche dello scioglimento di Fli. «Parleremo di questioni amministrative, come i rimborsi elettorali, che possiamo avere solo per l'elezione del Senato, e di questioni politiche», si limita a dire Italo Bocchino e non vuole aggiungere una parola di più.

L'11 maggio, Ignazio La Russa, tra i fondatori di Fratelli d'Italia, scenderà in piazza con l'iniziativa «Staffetta per l'Italia». La manifestazione si snoderà in corteo per le vie di Roma e farà tappa in luoghi simbolici: ministero dell'Economia, Banca d'Italia, Quirinale, ambasciata indiana; per chiedere un limite alla tassazione, la restituzione dell'Imu, l'elezione diretta del presidente della Repubblica e la giurisdizione italiana per i due marò.

L'ex ministro Andrea Ronchi commenta: «Si tratta di tanti segnali che indicano la voglia di ridare una casa alla destra italiana, sarebbe miope fare delle microcorrenti, serve invece una grande iniziativa per delineare la destra del futuro. Il nuovo governo dimostra che la destra non c'è più: dal punto di vista sociale e culturale e non solo dal punto di vista delle poltrone. Ecco servirebbe una lista civica nazionale di centrodestra».

Maurizio Gasparri, ex An del Pdl, invece è scettico: «Per carità, io parlo con tutti, ma i valori della destra vivono dentro il Pdl: dal presidenzialismo ai valori etici. Non dimentichiamoci che Fini si è staccato al tempo del referendum sulla fecondazione assistita».

 

 

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