TOGLIETECI TUTTO E PURE ‘STO BRAY! - CHE FA IL MINISTRO PER FERMARE I CROLLI DI POMPEI? - FORZA ITALIA: QUANDO C’ERA BONDI, TUTTI INVEIVANO, E ORA?

Francesco Erbani per "La Repubblica"

A Pompei crollano pezzi di muro e di intonaco e a Roma il ministro Massimo Bray finisce nel mirino di parlamentari di Forza Italia: quando c'era Sandro Bondi e le domus si sfarinavano, accusano, tutti inveivano contro il titolare dei Beni culturali, e ora? Nel frattempo - altre polemiche - è in arrivo un nuovo direttore generale, incaricato proprio di mettere in sicurezza il sito archeologico fra i più importanti al mondo: sarà Giuseppe Scognamiglio, un passato come uomo di banca e di diplomazia?

La decisione è attesa entro l'8 dicembre, quando scadono i termini previsti dalla legge Valore cultura, ma qualcuno sostiene che potrebbe essere anche questione di ore. Le domande però incalzano: perché Scognamiglio che, si è sempre detto, non incontra il favore del ministro Massimo Bray almeno quanto quello del premier Enrico Letta? Quali competenze può sfoggiare per gestire i 105 milioni che l'Unione europea ha destinato per i restauri pompeiani?

Ma intanto le piogge inzuppano Pompei. Domenica sono crollati il muro di una bottega in via Stabiana e una parte dell'intonaco nella Casa della Fontana piccola. Danni lievi, rispetto allo sbriciolarsi della Schola Armaturarum nel novembre del 2010, quando il mondo intero si accorse della fragilità di Pompei, ma sufficienti a uno stuolo di deputati berlusconiani per denunciare che allora si chiesero le dimissioni di Bondi.

In realtà lo stillicidio di crolli da tre anni in qua non si è mai fermato, segno, come denunciano archeologi e restauratori, che il problema grave di Pompei è l'assenza di una manutenzione ordinaria e costante.

E i 105 milioni europei? Di essi si parla almeno dal 2011: che cosa ne è stato? Ieri è intervenuta Antonia Pasqua Recchia, segretario generale del ministero, che da Pompei ha fatto il punto. Dei 105 milioni 85 sono destinati a restauri. Attualmente sono in funzione cinque cantieri, per un importo di 6 milioni e mezzo: si rimettono in sesto la Casa dei Dioscuri, la Casa del Criptoportico, la Casa del Sirico, la Domus dalle Pareti Rosse e la Casa del marinaio.

Questi restauri dovrebbero concludersi nel marzo del 2014. E il resto? Altri cantieri, assicura Recchia, partiranno a metà dicembre. Costo, 23 milioni. Ingenti i lavori: dalla messa in sicurezza dei terreni al confine dello scavo, al restauro di apparati decorativi e pittorici della casa di Loreio Tiburtino e della Venere in Conchiglia.

Verrà messa in sicurezza la Regio VI oltre alla VII, la stessa interessata dal crollo di domenica. Quanto dureranno questi altri cantieri non è chiaro. Come non è chiaro quando verrà realizzata la terza tranche di interventi. Si sa solo che i bandi, pari a 29 milioni, saranno emessi «entro dicembre».

La lentezza degli interventi non regge l'urto del maltempo che in questi mesi è inflessibile. La pioggia ingrossa i terrapieni e penetra nelle murature. Bray annuncia la nomina del direttore generale, dotato di poteri eccezionali. Che non sono un inedito per la Pompei dove hanno governato, senza lasciare buoni ricordi, city manager e commissari straordinari.

 

Vittorio Sgarbi e Massimo Bray MASSIMO BRAY BONDI URLA NEL GIORNO DELLA FIDUCIA A LETTA FOTO LAPRESSE FILM DOCUMENTARIO SU POMPEI DEL BRITISH MUSEUM Necropoli Pompei

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