SU FACEBOOK LE INVETTIVE DI PAPÀ RENZI CONTRO GRILLO E I PARRUCCONI STILE RODOTÀ - IN ITALIA 7MILA ASPIRANTI SPIE - CHI HA PAURA DI BERGOGLIO E DEL SUO NUOVO APPROCCIO AI DIVORZIATI

A cura di Riccardo Bocca e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

1. VIOLAZIONI UE RIBELLIONE MOLTO PRECARIA
C.O. - I precari non ci stanno. E non sono soli. L'Associazione nazionale giuristi democratici ha denunciato il decreto sul lavoro del governo Renzi alla Commissione europea perché viola la direttiva Ue 1999/70 sui contratti a termine e i principi fondamentali della Carta sociale europea. L'associazione, sostenuta da un esposto di alcuni senatori grillini, chiede alla Ue una procedura di infrazione contro l'Italia, contestando la liberalizzazione dei contratti a termine e le norme sull'apprendistato contenute nel decreto.

A far da sponda, le denunce alla Corte di giustizia dei precari della scuola: 140 mila i contratti prorogati in violazione della stessa direttiva, per cui potrebbero scattare multe salatissime per lo Stato. In trincea anche l'unione sindacale di base, che invoca un'altra procedura di infrazione per la mancata applicazione della direttiva Ue per i 3 mila precari degli enti di ricerca.

2. ALTA CUCINA - MARCHESI A BOCCA ASCIUTTA
M.S. - Un boccone amaro per Gualtiero Marchesi a Varese. La città lombarda voleva installare la sua Accademia del gusto in una dimora settecentesca comunale, Villa Mylius. Tutti d'accordo (Regione, Provincia e Fondazione Cariplo) per un finanziamento da 5 milioni, ma sindaco e Giunta non hanno abbastanza soldi per riaprire la villa. Lo stop nasce appunto dal fallimento della richiesta di finanziamento presentata dal Comune di Varese, che mettendo sul tavolo solo 500 mila euro prelevati dalle sue casse sperava di recuperare 4 milioni e 600 mila euro chiedendone almeno due alla Fondazione Cariplo. Finale amaro: addio, per ora, alla sede dell'accademia di cucina e ad altre iniziative congiunte.

3. CASO SISTRI - ATTENTI AL LUPO
G. Tiz.- Il fascicolo Sistri, il sistema per la tracciabilità dei rifiuti, è sul tavolo dei magistrati della Corte dei Conti. Indagano su un buco milionario. L'indiziato è Marco Lupo, dirigente al ministero dell'Ambiente quando lo guidava Stefania Prestigiacomo e ora capo dipartimento alla Regione Sicilia. Avrebbe autorizzato il pagamento di fatture per l'importo di 29 milioni di euro e avallato crediti della Selex Service Management di Finmeccanica per quasi altri 100 milioni di euro. Il ministero, che ha concesso l'appalto, contava di coprire i costi con i contributi che ogni operatore avrebbe versato per l'attivazione del sistema di tracciabilità a partire dal 2009.

Ma l'entrata a regime è slittata e i soldi non sono arrivati. Nel frattempo l'azienda di Stato ha ottenuto dalle banche l'anticipo dei crediti vantati del ministero, che si sono così esposte e attendono ancora il pagamento. Di questo ammanco, si è accorto il nucleo tributario della Finanza di Napoli diretto da Nicola Altiero, che indagando attorno a mazzette e corruzione ha rilevato «una grave colpa» del dirigente Lupo (il quale non è tra gli indagati dei pm di Napoli) e ha inviato il fascicolo ai magistrati contabili. Un procedimento che, al momento, sta correndo parallelo all'inchiesta svolta della Procura partenopea.

4. SELEZIONE 007 - BIANCHI, ROSSI E SPIONI
Oltre 7 mila italiani hanno inviato curriculum nel 2013 agli uffici del sistema di sicurezza nazionale. La procedura di selezione, lanciata dal dipartimento che controlla i due rami dei servizi segreti, ha ottenuto un successo maggiore del previsto. I servizi hanno anche aperto, a inizio anno, la selezione "Scrivi per noi" per chi si vuole cimentare in articoli sui temi dell'intelligence: oltre 100 autori hanno inviato le loro proposte. P. M.

5. SPIAGGE SARDE - OPERAZIONE SALVA BARETTI
Cabine di legno, bungalow e chioschi non dovranno essere più smontati e rimossi, a fine stagione, dalle spiagge. Lo stabilisce un emendamento al decreto legge Enti locali approvato dalla Commissione bilancio al Senato. Il blitz è riuscito al senatore sardo Luciano Uras (Sel), che ha fatto inserire un comma che consente ai titolari di lidi e concessioni su spiagge, coste di fiumi e laghi di «mantenere installati i manufatti amovibili fino alla scadenza della concessione stessa».

Il tutto per «fronteggiare il grave stato di crisi» e garantire «il mantenimento dei livelli occupazionali nel settore turistico-balneare della Regione Sardegna». «L'obiettivo», dice Uras, «è allungare la stagione turistica ed evitare lo stress finanziario causato dalla demolizione e dalla ricostruzione dei manufatti». Ma per i Verdi si tratta di «un regalo per chi ha costruito sul suolo pubblico»: il lportavoce, Angelo Bonelli, ha ribattezzato l'emendamento "salva baretti". A. Mas.

6. RAPPORTI CRESPI-CALDORO - SONDAGGIO PER UN AMICO
Stefano Caldoro è il governatore più amato del Sud. Lo dice l'ultima ricerca pubblicata a febbraio da Datamedia. Piccolo dettaglio aggiuntivo: di quella società fa parte Luigi Crespi, l'ex sondaggista di Silvio Berlusconi, già condannato in appello per bancarotta fraudolenta e consigliere della comunicazione da quasi quattro anni proprio del presidente della Regione Campania. Il quale, grazie al suo sondaggio è così finito su tutti i giornali nazionali.

Insomma: di sicuro ha fatto bene a Caldoro la cura dell'esperto Crespi, il quale è stato più volte avvistato in via Santa Lucia nella stanze della Regione. Un rapporto consolidato, quello tra i due, fin dai tempi della campagna elettorale del 2010 per la poltrona di governatore. Oggi, lo spin doctor che inventò per l'ex Cavaliere il famoso "contratto con gli italiani" guida la «comunicazione integrata e strategica di Datamedia», gruppo nel quale è impegnato anche il fratello Ambrogio. A. Ge.

7. ADDIO, BAGNI ONOREVOLI
Stop ai bagni dei deputati. I vertici di Montecitorio hanno disposto che venga smantellata la struttura al piano basamentale del palazzo, dove in passato i parlamentari potevano fare doccia e sauna durante i lavori parlamentari. I bagni vennero chiusi tempo addietro in seguito a un servizio televisivo sui costi della politica. Ora arriva il cambio di destinazione: diventeranno, molto probabilmente, semplici uffici. A. Be.

8. BELPAESE CON BRUTTO SITO
F.F. - Concepito dal governo Berlusconi ter come biglietto da visita del Paese più bello al mondo, il sito Italia.it è un cantiere aperto. Chiuso nel 2008 con 45 milioni spesi per nulla, venne riesumato nel 2009. A leggere gli atti governativi, sarebbe dovuto diventare il digestum ufficiale dei turisti nel mondo «con forte propensione promo-commerciale», la presenza di «un tour planner, il metamotore Cerca Italia, marketplace turistico, una community partecipativa» e altre splendide idee.

A tutt'oggi, però, i video per i turisti internazionali sono in italiano, sottotitolati in inglese. Un paragrafo avverte che il portale è in fase di sviluppo «ed è possibile che alcuni contenuti non siano totalmente conformi» al decreto sull'accessibilità (del 2005!). Difficile stabilire quanti stranieri riesca ad attirare nella nostra nazione. Su Facebook conta 127 mila seguaci; SeeSpain, il cugino iberico, 827 mila. VisitBritain, l'omologo britannico, ne raccoglie addirittura 2 milioni 400 mila.

9. VIA ARENULA - E ORLANDO DISSE: «NO PASARAN!»
Cl. Pi. - Vietato passare accanto agli uffici del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Per evitare il continuo via-vai degli anni scorsi, ammessi solo viceministri, sottosegretari o capo dell'ufficio stampa. Sono le «nuove disposizioni dell'On. Ministro» comunicate nei giorni scorsi dal capo dipartimento dell'organizzazione giudiziaria a dirigenti e funzionari di Via Arenula.

Poche righe, diffuse via mail, nelle quali si spiega come sia interdetto con effetto immediato «il passaggio all'interno della galleria adiacente gli uffici del Ministro attigui alla sala Livatino» anche a «capi dipartimento, vice e direttori generali compresi». Una disposizione del nuovo Guardasigilli che segue di poche settimane un altro divieto: quello di utilizzo dell'ascensore adiacente alla sala Falcone. Stop per tutti, tranne che per lo stesso ministro.

10. VATICANO - CHI HA PAURA DI PAPA FRANCESCO
Nei palazzi vaticani papa Francesco comincia a fare paura. Persino tra i cardinali, tra i quali crescono i contrari alla rivoluzione che Bergoglio intende varare in tema di apertura a divorziati risposati, coppie di fatto e coppie gay. Oltretevere, tra i porporati più influenti c'è chi ammette di essersi pentito di averlo votato al Conclave e dissente per le sue novità pastorali, a partire da un atteggiamento più misericordioso in confessionale e di una malcelata voglia di apertura ai sacramenti di divorziati risposati.

Apertura che riguarda, in qualche modo, anche quelle forme di convivenza da sempre nel mirino delle gerarchie ecclesiastiche, come coppie di fatto e unioni gay. Un tema, quello dell'apertura ai divorziati risposati, sostenuto nel concistoro segreto del 22 febbraio scorso dalla relazione del cardinale Walter Kasper, ma criticato a porte chiuse da circa l'85 per cento dei cardinali intervenuti, tra i quali Camillo Ruini, Angelo Bagnasco e Mauro Piacenza. Tra i cardinali fedelissimi al Papa, invece, sale la preoccupazione per l'incolumità di Bergoglio, specialmente quando, eludendo i servizi di sicurezza, si immerge nella folla per salutare, stringere mani, impartire benedizioni. O. L. R.

11. CGIL - CONGRESSO SCHERMATO
A.C. - La Cgil terrà a Rimini dal 6 all'8 maggio il suo Congresso nazionale. Un appuntamento che rischia di diventare molto scivoloso per il segretario, Susanna Camusso, stretta tra la crisi di consenso che sta investendo il sindacato e le critiche che riceve nella sua stessa organizzazione. A Corso d'Italia la paura è che l'attenzione mediatica sia rivolta tutta allo scontro interno, in particolare con il leader della Fiom, Maurizio Landini.

Per bilanciare il clima, Camusso & C. stanno organizzando, sempre a Rimini, nell'immediata vigilia del congresso, un evento di tre giorni ("Giornate del lavoro") dal forte appeal per i media. Il parterre al momento comprende nomi come Romano Prodi, Laura Boldrini, Giuliano Poletti e Roberto Maroni. Un punto di domanda resta invece su Graziano Delrio e Stefano Rodotà. Il condizionale è d'obbligo, visto che molti dei protagonisti non sono stati ancora invitati e non ne sanno nulla. Anche in Cgil la faccenda è gestita dai fedelissimi della Camusso.

12. FACEBOOK - LE INVETTIVE DI PAPÀ RENZI
«Berlusconi si lamenta dello spazio che in tv viene dato a Matteo Renzi? Sembra una barzelletta, ma non fa ridere». Parole che girano su facebook e Tiziano Renzi, 63 anni, il papà del premier, si affretta a condividere il post. D'altra parte, non passa giorno che, nella sua bacheca virtuale, con oltre duemila amici, Renzi senior non bacchetti i critici del figlio.

A cominciare da Grillo: «Chiama imbecilli i simpatizzanti del Pd che versano 2 euro per scegliere il segretario, ma come dovrebbe chiamare i "cittadini" che ne pagano 30 per vedere i suoi comizi?», è un altro post condiviso da Renzi senior. Che stravede per un articolo del "Foglio" («Settis, Rodotà, Zagrebelsky e il manifesto dei parrucconi») contro i professori, altro bersaglio di Renzi padre. E pensare che quando Matteo è diventato presidente del Consiglio, lui aveva lanciato un appello ai giornalisti: «D'ora in poi, io non esisto».

 

MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN GUALTIERO MARCHESI INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO sistri jpegservizi segreti Caldoro Luigi Crespi Andrea Orlando

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO