renzi farinetti

MATTEO PERDE L'OSCAR - FARINETTI SCARICA RENZI: ''SE HA PERSO VUOL DIRE CHE HA SBAGLIATO. SOSTENGO QUESTO GOVERNO'' - FULVIO ABBATE: ''GUAI A DARGLI DEL VOLTAGABBANA, OPPORTUNISTA, INGRATO. LA COERENZA APPARTIENE UNICAMENTE A CHI NON HA IDEE. NON SI PROCESSA IL “FARRO PERLATO”, ANCORA MENO IL “FARRO SOFFIATO” CHE HA IL PREGIO D’ESSERE SIGILLATO NEL SUO PACKAGE DA RADICAL DESIGN…''

 

 

  1. GIÙ LE MANI DAL FARRO PERLATO, ECCO PERCHÉ FARINETTI HA FATTO BENE A TRADIRE RENZI

Fulvio Abbate per www.linkiesta.it

 

efe bal e fulvio abbate

Questo mese, tra le offerte di “Eataly”, la standa per ceti medi riflessivi creata da Farinetti, c’è il “farro perlato”. Sempre questo mese, “la coerenza appartiene unicamente a chi non ha idee”.

 

Parola di filosofo, per giunta di lingua tedesca, dunque, se le cose stanno esattamente così, nessuno tocchi Oscar, meglio, nessuno provi, dito ammonitore sollevato in aria, a tacciarlo d’essere un voltagabbana, un opportunista, un infedele, un ingrato, una persona ingiusta, soprattutto ora che Matteo Renzi, alla cui destra un tempo Farnetti sedeva, innalzando come cartiglio il volantone della sua impresa, non più figura nella cuspide del governo, doge toscano lì a Palazzo Chigi, ma soprattutto le kermesse annuali che avevano luogo alla ex Stazione Leopolda di Firenze sembrano aver raggiunto lo stesso cinico e baro destino delle feste dell’Unità nel purgatorio dell’agit-prop, se non soltanto pop, ormai trascorso, e amen.

renzi oscar farinetti

 

D’altronde, avercela con l’inventore di “Eataly”, templi del cibo griffato, corrispettivo dei volumi Adelphi nell’ambito dell’alimentazione, sarebbe un po’ come immaginare alla sbarra, in una ideale Norimberga della post-sinistra, che so, proprio una confezione di “farro perlato”, se non un “pacco di sale con tartufo bianco”, articoli comunque certificati, cibo smart.

 

Paradossi, cose improbabili, tempo sprecato. Pensate infatti a quando il pubblico televisivo, riferendosi a Gianfranco Vissani, assimilavano quest’ultimo a un Massimo D’Alema al colmo del fulgore politico e governativo, di più, quasi l’uno fosse sinonimo dell’altro: “Vissani? Il cuoco di D’Alema”. Un fragile assioma presto decaduto. Infatti, poi D’Alema svanisce e il cuoco rimane, e tanti ne uccide la fame, o se non la fame l’arte del mattino del giorno dopo, in questo modo prosaico diremmo in questa storia parafrasando la canzone di Fabrizio. Lo stesso vale per Oscar in assenza di Matteo.

 

 

renzi farinetti eataly

In breve, non si processa il “farro perlato”, ancora meno il “farro soffiato” che ha il pregio d’essere sigillato nel suo package da radical design, e neppure una busta di “racioppi” o di “Ceci freschi biologici”, ancor meno una “barretta di mirtilli bio” per ceti medi riflessivi e avveduti, con incluso applauso per lo psicoanalista Recalcati, il narratore Baricco, il regista Pif, la ministra Maria Elena Boschi, manca solo il coiffeur, o forse provvedono a questo i già citati.

 

Così almeno, in ottima compagnia d’anime belle, si annunciava Farinetti, figlio di partigiano, nei giorni del carro dell’ascensione renziana, Oscar in piedi, sorridente, convinto, di un ottimismo imprenditoriale con prenotazione obbligatoria, lì a bordo a infornare entusiasmi e certezze. Farinetti come una polena sulla prua del galeone di Matteo che andava e ancora andava. E poi...

 

RENZI FARINETTI

E poi, diciamocela tutta, di Matteo, lo sappiamo bene, ed è una verità incontrovertibile, assecondata perfino dall’anagrafe, non ce n’è uno solo, e dunque fa bene Oscar, lui che avrebbe voluto l’incontro mancato tra Pd e 5 stelle, non meno sorridente e ottimista e sempre fieramente figlio di partigiano, a dire adesso, testualmente: “Se uno perde, significa che errori ne ha fatti, mi dispiace per Matteo Renzi, ma è la politica”. Parole come veleno, pronuncerebbe in questo caso Sergio Endrigo intonando la sua “Se le cose stanno così”…

 

RENZI E FARINETTI ALLA LEOPOLDA

Un istante dopo, ancora lui, incalzato sul tema sempre annoso della dedizione che si fa quasi amore, ecco che pronuncia una sentenza non proprio definitiva: “Se voglio ancora bene a Renzi? Certo, io sono uno fedele per natura, tifo sempre la Juve, sono sposato da 40 anni con mia moglie, e voglio bene agli amici per sempre”. Dunque il distacco era solo apparente? E tu che già pensavi ogni male di lui se non dell’universo mondo. Salvo poi eccolo aggiungere: “Paradossalmente ora tifo questo governo, perché c'è”. E qui ci sta bene un gong, un suono secco che abbia la stessa assolutezza di un annuncio solenne, quasi ministeriale, mortuario, e questo perché il nuovo governo “deve rilanciare il sud e creare lavoro”.

 

Hai visto? Te l’avevo detto che di Matteo non ce n’è uno solo. Hai compreso quanto la coerenza, come spiega appunto Feyerabend, che non è un perfido cuoco inventato da Villaggio per opprimere Fantozzi, bensì il filosofo avveduto di cui sopra, non basti a rendere innocente una confezione di “gallette di farro”? Ho capito, alcuni di voi, soprattutto i più romantici, avrebbero voluto un altro finale, che Farinetti indossasse, metti, la stessa determinazione morale di un Alessandro Pavolini che, mitra in pugno sotto l’impermeabile bianco, preferì terminare i suoi giorni al fianco di Mussolini…

 

farinetti fico eataly world

Ma che dico, non ci siamo, trattandosi di Oscar, figlio di Paolo, già comandante della 21ma Brigata Matteotti “Fratelli Ambrogio”, protagonista della nascita della Repubblica Partigiana di Alba, ci troviamo insomma nell’epopea narrata da Beppe Fenoglio, già, trattandosi di lui c’era piuttosto da immaginarlo identico a Sylva Koscina ne “La battaglia della Neretva”, anche lei partigiana, Sylva pronta a immolarsi alla mitragliatrice per coprire il ripiegamento dei suoi compagni, dunque consentirne la salvezza da qui all’eternità.

 

Vero, tutto giusto, giustissimo, ma forse è ancora presto per ottenere un’epica definitiva dalla zuppa di farro, neppure un Baricco è mai riuscito a tanto.

 

 

  1. FARINETTI FA IL SALTO DELLA QUAGLIA - «SE HA PERSO VUOL DIRE CHE HA SBAGLIATO»

Giorgio Gandola per la Verità

 

Mister Eataly scuoce in fretta. «Matteo Renzi? Se ha perso vuol dire che ha sbagliato, ora tifo questo governo». Oscar Farinetti non è quel che si dice una pasta di grano duro e non tiene i sughi. L' esecutivo 5 stelle-Lega è nato da soli cinque minuti e lui si è già sciolto in padella, liquefatto come un panetto di burro, scomparso dal triste orticello del Pd per finire sul bancone della nuova maggioranza. Il salto della quaglia è trionfale, roba da far invidia a San Pietro, perché qui il gallo non ha ancora cantato neppure la prima volta.

 

oscar farinetti

«Se uno perde significa che di errori ne ha fatti, mi dispiace per Matteo ma questa è la politica», liquida il passato alla presentazione di Gourmet' s international a Milano Smeraldo, quindi a casa sua. «Gli voglio ancora bene, io sono fedele per natura, tifo sempre la Juventus, sono sposato da 40 anni con mia moglie e voglio bene agli amici per sempre». Ma gli affari sono altra cosa, su quelli meglio avere un ombrello protettivo un po' più solido dell' appassito Giglio magico.

 

TAPIRO A FARINETTI

Così Farinetti non disdegna di cuocere a fuoco lento la sinistra che fino a ieri lo aveva trasformato in santino, in nume tutelare, in testimonial dell' italianità progressista nel mondo.

 

Mister Eataly forse non si rende conto di mettere in imbarazzo quella gauche radical chic che abita i centri storici e ama andare a farsi spennare da lui il sabato col cestello in carbonio e un' insopprimibile voglia di prosciutto di cinta. Signora mia, dove trovo il lievito madre?

 

Ecco, la sinistra Ztl di Beppe Sala e Giorgio Gori non meritava questo sgarbo estremo: passi Carlo Freccero grillino, passi Chicco Mentana agnostico, ma Farinetti populista non si può sentire.

 

giuseppe sala oscar farinetti

Eppure l' ex guru renziano soffrigge e fa outing: «Quale presidente del Consiglio non ha mai avuto problemi in Italia? Tutti ce li hanno. Paradossalmente ora tifo questo governo, perché c' è e deve rilanciare il Sud, creare lavoro. Dopo essere passato dal 40% al 18%, il centrosinistra deve capire dove ha sbagliato. Deve smettere di litigare, c' è un problema di leadership».

 

È l' abiura nei confronti di Matteo, è la bordata che scotta di più. Lui che faceva passerella alla Leopolda ed eccitava le prime file più di Belen Rodriguez con la farfallina tatuata al festival di Sanremo; lui che diceva fra uno scroscio di applausi dem che «l' articolo 18 e i sindacati sono un impedimento»; lui che dava profondità al sogno renziano con la frase rilanciata milioni di volte su Facebook: «Non fermiamoci alla felicità, cerchiamo l' armonia».

Proprio lui, doveva tradire così?

 

oscar farinetti saluta pupi avati

Presumiamo che da domani i responsabili degli uffici acquisti di Eataly debbano attrezzarsi. Un calcio al new age, voltare le spalle al chilometro zero e per favore togliere dalla mailing list quell' integralista di Carlin Petrini. Qui si deve fare in fretta a cambiare casacca, altro che Slow Food: polenta e salsicce in negozio al posto del ramen, basta topinambur, più Merlot e meno Bordeaux.

 

«Ora tifo questo governo perché c' è»; niente di più pragmatico, niente di più agrodolce. E soprattutto molto italiano, nel perfetto spirito Farinetti. Il quale, con la spontanea conversione, mostra un' urgenza in fondo nobile: quella di non finire in padella.

 

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO