FAVIA NON MOLLA LA FAVA, MA GRILLO LO BOLLA - “IO NON CACCIO NESSUNO, MA FAVIA NON HA PIÙ LA MIA FIDUCIA”. CON QUESTA FRASE LAPIDARIA IL COMICO (CHE IN PASSATO HA CACCIATO ECCOME) MARCHIA IL CONSIGLIERE RIBELLE, CHE NON VUOLE LASCIARE IL CONSIGLIO EMILIANO E IL M5S - “IO STIMO GRILLO, MA CASALEGGIO MI HA FATTO TERRA BRUCIATA INTORNO. DECIDE TUTTO, ANCHE GLI SHOW DI BEPPE. TUTTO È COMINCIATO CON L’ESTROMISSIONE DI TAVOLAZZI”…

1 - M5S: GRILLO, NON CACCIO NESSUNO MA FAVIA NON HA MIA FIDUCIA
(ANSA) - "Io non caccio nessuno, ma Favia non ha più la mia fiducia. Beppe Grillo". Così, telegraficamente, il leader del Movimento 5 Stelle, sul suo blog, risponde al consigliere 'ribelle' che ha scatenato la polemica sulla mancanza di democrazia interna.


2 - FAVIA LANCIA LA SFIDA A GRILLO: CONFERMO TUTTO E NON LASCIO...
Emanuele Buzzi per il "Corriere della Sera"

La sfida nel Movimento 5 stelle continua. E ha anche una colonna sonora, le parole di Fabrizio De André. Ad aprire le danze è Beppe Grillo, che cita il cantautore per rivolgersi (indirettamente, senza mai nominarlo) a Giovanni Favia: «Una vecchia canzone diceva "Perché non riesci più a volare?" - scrive Grillo nell'editoriale de «La Settimana» sul suo blog -. Ti senti rinchiuso senza vie di uscita, ma la porta del piccolo locale dove ti trovi (da quanto tempo?) non ha serrature. Se abbassi quella maniglia potrai uscire fuori, ma non lo fai». Un esplicito invito al consigliere regionale, che nel fuorionda di «Piazza Pulita» aveva lamentato una mancanza di democrazia nel Movimento e accusato Gianroberto Casaleggio di essere spietato, nonché la vera mente dei grillini.

Favia, ospite ieri a «Otto e mezzo» su La7, risponde per le rime, sempre con De André: «Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori», riferendosi al «letame» che «ci è arrivato addosso in questi giorni» e ribadisce la sua volontà di rimanere nel Movimento. «Io sto qui», sostiene, e lo fa senza arretrare di fronte alle parole che hanno scosso i grillini e aperto (anche sul Web) una frattura tra i militanti.

«Sono stato imprudente, il mio era uno sfogo privato», spiega. Ma poi conferma «non i modi, ma la sostanza» delle sue esternazioni. «Devo specificare che non ho problemi con la persona Casaleggio, il mio problema è con il ruolo che Casaleggio ricopre all'interno del Movimento», attacca. Non nomina la parola congresso, ma dice chiaramente che il «progetto di democrazia reale non si è avverato». «Se sono qui è per rivendicare un ruolo più centrale dei cittadini nel percorso nazionale», ammette. E precisa anche che i rapporti tra lui e il guru da un anno e mezzo erano «compromessi».

Ma tra accuse e difese, Favia lancia anche qualche segnale di pace. Non teme di essere cacciato («Non lo penso. Ho piena fiducia. Sono consigliere regionale e se c'è qualcuno che vuole la mia testa, sono pronto a rassegnare le dimissioni, ma giudichino i cittadini») e continua a ribadire la sua «stima» per Grillo e giudica Casaleggio una persona «onesta». Dopo la trasmissione con il suo fuorionda, spiega il consigliere regionale, ha tentato un contatto chiarificatore con il leader del movimento e il guru, senza ottenere risposta. E afferma: «Io sono quello che pagherà di più per questa storia».

Ma gli strascichi della querelle grillina cominciano ad avere effetti. Secondo un sondaggio elaborato da Emg e diffuso dal TgLa7 il Movimento 5 stelle oggi otterrebbe il 14,3% dei voti, con un calo di quasi due punti nei consensi (-1,8%). Un duello, quello interno al M5s, che tiene con il fiato sospeso il mondo del Web.

Nel giro di pochi minuti dall'inizio del programma televisivo, l'hashtag #Favia entra tra i top trend (gli argomenti più discussi, ndr) di Twitter e la sfida - tra chi si schiera con e chi contro il consigliere - prosegue sulla Rete. Tra questi anche il capogruppo torinese Vittorio Bertola, che sentenzia: «Il consiglio comunale finisce adesso, vado ad aspettare il bus per tornare a casa: questo è il Movimento 5 stelle, non la televisione».

Intanto partono i primi endorsement in vista delle Politiche. «Io voto Beppe Grillo». «Sicuro. Sembra Goebbels quando parla, è un dittatore totale, ed è un momento in cui ci vuole uno così - spiega Oliviero Toscani a «La Zanzara» su Radio24 -. L'antipolitica la stanno facendo i nostri politici, i vari La Russa, Cicchitto, ma guardate che facce che hanno...».


3 - GIOVANNI FAVIA "CASALEGGIO? MI HA FATTO TERRA BRUCIATA"
Emiliano Liuzzi per il "Fatto quotidiano"

Chi pensava a un Giovanni Favia pronto a tirare i remi in barca si sbaglia. Resta nel Movimento 5 Stelle, resta consigliere regionale, vuole combattere la sua battaglia per la democrazia dall'interno. Parla dei suoi problemi con Casaleggio: "È convinto che fossi pronto a passare con il Pd, e che per quello lavorassi. Mi considera ambizioso. Ma il problema del Movimento non sono io, ma Casaleggio. È la sua smania di controllare tutto e tutti. Soprattutto le candidature per le politiche. Doveva partire una nuova piattaforma Internet per decidere i candidati, ma nessuno l'ha vista. Quello che doveva diventare uno strumento per decidere i candidati on line non esiste".

Partiamo dalla fine: l'intervista a Piazzapulita. Lei accusa Casaleggio e denuncia infiltrati e liste controllate, seppur fuori onda. Ascolta la trasmissione e cosa fa?
In preda al panico, in uno stato precario, mando un messaggio a Beppe Grillo. Provo a contattarlo. La mia paura era aver creato un danno al Movimento.

Nessuna risposta?
No.

E Casaleggio?
Stesso messaggio inviato anche a lui. Niente.

I suoi problemi con Casaleggio non nascono però dopo la trasmissione?
No. È da un anno e mezzo che non ci parliamo. Lui andava dicendo di un mio imminente salto nel Pd. Che quella era la mia ambizione. Niente di più falso. Ma cercava di farmi terra bruciata attorno. Per me era impossibile parlarci. Dopo un break lunghissimo di mesi paradossalmente ci eravamo parlati la sera stessa della trasmissione, poco prima della messa in onda.

Dunque Casaleggio aveva sentore che a Piazzapulita sarebbe uscita una sua intervista fuorionda?
Non lo so.

Dopo quella trasmissione gente che stava dalla sua parte è sparita?
Magari fossero spariti.

Cioè?
Sapevano benissimo come la pensavo, molti la pensavano come me molto tempo prima, ma all'improvviso si sono messi a fare i moralizzatori. Contro di me.

Si riferisce a Davide Bono?
Non entro in questioni personali. Non è nel mio stile.

Il suo futuro è con i 5 Stelle?
Nel Movimento 5 Stelle c'è il mio presente. E comunque bisogna distinguere i due piani, quello di consigliere regionale e quello di attivista.

Potrebbe dimettersi?
Io mi dimetto ogni sei mesi, sono un Co.co.pro., ho un contratto a progetto. Decidono i miei elettori in quella verifica.

Potrebbero cacciarla?
Non penso.

Ha cercato di far rientrare Tavolazzi come direttore generale del comune a Parma.
È falso e bugiardo, questo. Può dirlo bene il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti. Io sono stato avvisato a proposta fatta. Ma credo che potesse essere di grande aiuto.

Chi fece fuori Tavolazzi? Sempre Casaleggio?
Penso di sì.

Non ha affrontato l'argomento con Grillo ?
Beppe sapeva tutto rispetto alle mie difficoltà di rapporti con Casaleggio e rispetto ai miei dubbi sul Movimento. Che poi riguardano le scelte, la democrazia partecipata da parte della base.

E Grillo giustificava l'atteggiamento di Casaleggio?
Minimizzava. Diceva che era il suo modo di parlare, spesso usava espressioni forti. Ma diceva che è il suo modo di affrontare le cose.

Casaleggio è una persona onesta?
Sì. Poi io mi fido di Beppe, se lo ha scelto vuol dire che su questo non ha dubbi.

Casaleggio potrebbe diventare un problema per il Movimento 5 Stelle?
Lo è già un problema. Io non discuto la persona, ma il metodo gestionale.

Che ruolo ha Casaleggio nel Movimento?
Pianifica e gestisce. Non entra nel merito delle liste locali, quello no. Ma decide a 360 gradi, la linea politica, il blog, i messaggi da lanciare, la struttura.

Dice anche a Grillo cosa dire durante gli show-comizio?
Sì, molte cose le pianificano insieme, Grillo saprebbe improvvisare benissimo, ma ci sono messaggi che vengono ripetuti molte volte.

È vero che il suo problema sono i due mandati? Cioè, terminato il suo lavoro in Regione non può candidarsi perché ha già fatto il consigliere comunale. Lei è un ambizioso, dicono.
Rispondo coi fatti. Sono in Regione, resto in Regione. Non andrò in Parlamento, non vorrei andarci. Il mio rapporto è col territorio.

Non ha problemi di poltrone, come fa capire Casaleggio?
Ho già la mia poltrona. Fossi un approfittatore mi terrei il mio stipendio di consigliere, a 9.000 euro al mese. Ne guadagno 2.770, il resto va e continuerà ad andare al Movimento.

Non andrà in altri partiti? Nel Pd, come sostiene Casaleggio, o nell'Idv, come fanno credere altre persone a lei vicine?
No. Lo avrei fatto. Io sono sulla luna e ci voglio restare.

Casaleggio le ha fatto terra bruciata attorno in questo anno e mezzo?
Sì, non ascoltava me, ma altre persone a lui più vicine. Che però poi, indirettamente o direttamente, me lo venivano a dire.

Un suo nemico è il consigliere comunale di Bologna, Massimo Bugani, vero?
Non faccio nomi. Sono cose piccole queste.

Il messaggio dopo Piazzapulita è stato uno: Favia pensa una cosa in privato e un'altra in pubblico.
Lo hanno detto anche altri consiglieri eletti. Mi fa ridere questa accusa. Quando sei davanti a milioni di persone, in tv, si parla di un progetto politico. Sei il Movimento. Gli sfoghi in privato sono altra cosa. Umani. E tutti li hanno. La mia colpa è stata fidarmi di un giovane giornalista che mi era entrato in simpatia.

Dicono anche che fosse tutto orchestrato, se è per questo.
Fesserie. Le sembra possibile?

È vero, anche dopo quello che è accaduto, che molti hanno paura a pronunciare il nome di Grillo e Casaleggio?
Sì, per alcuni sì. E non dovrebbe esistere una cosa del genere.

Ha influito il caso Tavolazzi?
Inizia tutto da lì.

 

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