PIERFURBY INFELTRITO - QUALCUNO RICORDI A DON LITTORIO CHE SI DIVERTE TANTO A SCHIANTARE LE AMBIZIONI DI PIERCASINANDO DI GUIDARE UNA NUOVA DC DEL TERZO MILLENNIO, CHE LA MANGIATOIA DI FINMECCANICA, ENAV, SELEX E DINTORNI, HA IN SERBO, PER LOS BERLUSCONES, ALTRE SORPRESE, ANCHE DI “CARTA”, CHE POTREBBERO INCARTARE MOLTI PATONZA-BOYS CHE GIRANO INTORNO A LA RISSA, MATTEOLI, ALE-DANNO (E SALUTI ROMANI A TUTTI)…

Vittorio Feltri per "il Giornale"

Mentre il governo Monti, dopo le sgambature preliminari, è ancora ai nastri di partenza, alcuni già fantasticano e progettano un futuro improbabile. Il più attivo su questo fronte appare Pier Ferdinando Casini, anche se da oggi è alle prese con lo scandalo delle tangenti che un po' lo distoglierà dai temi politici. Da tempo egli medita di distruggere il bipolarismo, tornare a un sistema elettorale proporzionale e reintrodurre le preferenze. In sintesi, rimpiange la Prima Repubblica e ne desidera una fotocopia.

Ma un conto è dire e un altro è fare. Nel caso specifico, per fare bisogna preventivamente disfare il Pdl. Una parola. Tuttavia Casini ci punta. È convinto che il governo tecnico sia utile non solo per affrontare l'emergenza crisi, ma anche per consentire ai partiti, specialmente il suo, di riorganizzarsi secondo il modello a lui caro, quello democristiano.

L'Udc è una piccola formazione che aspira a ingigantirsi. Allo scopo, il suo leader più importante si è inventato il Terzo polo nel quale ha inglobato, si fa per dire, il Fli di Gianfranco Fini e il club ristretto di Francesco Rutelli. Ma non basta.

Tre miserie non fanno una ricchezza, bensì una miseria più vistosa. Casini lo sa, anche se non ne discute volentieri, e ha in programma di mangiarsi alcune fette della torta berlusconiana. A noi più che un programma pare una velleità. Vero che il Pdl è in subbuglio e diviso in due tronconi: quello maggioritario, costituito da parlamentari fedeli al Cavaliere, del quale eseguono gli ordini, per cui stanno uniti e appoggiano (fino a quando?) l'esecutivo montiano; e quello possibilista, cioè tentato di abbandonare la casa madre per rifugiarsi nell'edificio che Casini intende costruire.

L'ex ragazzo spazzola di Arnaldo Forlani dimostra così di accontentarsi delle briciole, persuaso che poi, iniziata la diaspora, i passaggi dal Pdl all'Udc (Terzopolo) aumentino a dismisura fino a dimezzare il patrimonio del Cavaliere. A quel punto, stando agli ambiziosi piani del presidente emerito della Camera, la Dc potrebbe rimaterializzarsi seducendo chissà quanti italiani. Ma siamo sicuri che gli elettori siano così nostalgici della Balena bianca? Nutriamo molti dubbi.

A vent'anni dalla sua morte, lo scudocrociato, se non è stato dimenticato, quantomeno è stato rimosso dalle persone più giovani (dai 20 ai 40 anni d'età), che non subiscono il fascino del partitone cattolico e non sono attratte dai vapori d'incenso.

A parte ciò, non si comprende perché Casini dia per scontata la fine del berlusconismo e pensi che il fondatore del medesimo possa assistere al disfacimento del proprio partito senza reagire. In questi giorni di trasloco da Palazzo Chigi, Silvio Berlusconi, anche se ha dato l'impressione di non voler ostacolare il nuovo governo, non si è mai lasciato andare alla depressione e, se le notizie in nostro possesso sono buone, è già pronto alla riscossa.

Che farà? Per adesso osserverà le mosse di Mario Monti, poi deciderà se attaccare e quando attaccare. L'unica cosa certa è che non offrirà a Casini su un piatto d'argento le spoglie del Pdl, che rimane in Parlamento il gruppo più forte (al Senato detiene la maggioranza): non sarà la bramosia di Casini a spolparlo. Serve altro.

Finché Berlusconi non avrà capito quali siano le potenzialità dei tecnici, Monti può stare tranquillo e governare in pace, ma, al primo passo falso, converrà che il neopremier si preoccupi. Quanto all'Udc, non gli si addice la grandeur. Perché la Dc può risorgere, ma i democristiani no. I pochi sopravvissuti sono confinati in una riserva, destinati all'estinzione.

 

VITTORIO FELTRI Pier Ferdinando Casini - Copyright PizziSILVIO BERLUSCONI Larussa scherza MATTEOLIGIANNI ALEMANNO PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI

Ultimi Dagoreport

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...