big de giorgi lo bello alfano

COSE MAI VISTE: PER OTTENERE INCARICHI, LE PERSONE FANNO PRESSIONI SUI POLITICI! - LE CARTE SU IVAN LO BELLO PUBBLICATE DAI GIORNALI OGGI NON SEMBRANO CONTENERE REATI, MA SOLO CHIAMATE TRA GENTE PIÙ O MENO MARPIONA PER SPONSORIZZARE NOMINE. UN PO' POCO PER GIUSTIFICARE IL BORDELLO MEDIATICO. SOTTO SOTTO, C'È ALTRO?

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera

 

montante e ivan lo bellomontante e ivan lo bello

Il «clan» aveva almeno un uomo fidato in ogni luogo strategico per i propri affari. E a leggere le conversazioni intercettate nell' ambito dell' inchiesta avviata dalla magistratura di Potenza sugli appalti legati al petrolio, anche a palazzo Chigi erano riusciti ad ottenere un aggancio utile. Si tratta del Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri Raffaele Tiscar, che avrebbe aiutato Ivan Lo Bello a risolvere un problema interno a Unioncamere spianandogli così la strada per ottenere la presidenza.

ivanohe lo belloivanohe lo bello

 

L' attuale vicepresidente di Confindustria è indagato per associazione per delinquere con il compagno dell' ex ministro Federica Guidi, Gianluca Gemelli; il capo di Stato Maggiore della Marina, Giuseppe De Giorgi; il segretario della senatrice Anna Finocchiaro, Paolo Quinto; il lobbista Nicola Colicchi. Tutti accusati di aver, «ciascuno secondo il ruolo e le sfere d' ingerenza propri, "manovrato" decisioni e procedure di singoli funzionari ed istituzioni pubbliche varie, sì da piegarne l' esercizio del potere a proprio esclusivo e personale interesse».

 

GUIDI E GEMELLI GUIDI E GEMELLI

È proprio Lo Bello, in alcuni colloqui allegati agli atti, a vantarsi di essere riuscito a convincere il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio a nominare l' avvocato Alberto Cozzo presidente dell' autorità portuale di Augusta.

Nomina che avrebbe consentito al «clan» di «ottenere una concessione demaniale relativa al pontile consortile e annessi serbatoi di stoccaggio del petrolio esistenti nel porto».

 

«Figurone con Delrio»

 

Nel giugno 2015, in occasione di una visita del ministro Delrio ad Augusta, c' è un fitto scambio di telefonate. Il 21 giugno «Colicchi riferisce a Gemelli che in occasione della visita ad Augusta, Graziano ha conosciuto Cozzo, e che a dire di Lo Bello, quest' ultimo gli avrebbe fatto un' ottima impressione: "mi diceva Ivan che Alberto ha fatto un figurone...

Raffaele TiscarRaffaele Tiscar

che è venuto qua Graziano a presentare il libro, e poi si sono parlati, perché... gli ha detto "avevi ragione è proprio uno bravo, uno serio"».

 

In realtà a raccontare i dettagli era stato lo stesso Lo Bello in una conversazione della sera precedente allo stesso Colicchi. Annotano gli investigatori della squadra mobile: «Alle 20.58 del 20 giugno 2015 Colicchi riceve una telefonata da Ivan Lo Bello il quale gli racconta della visita di Delrio e gli riferisce che quest' ultimo, dopo aver conosciuto Cozzo, è rimasto piacevolmente soddisfatto della sua persona. Lo Bello ricorda a Colicchi il fatto di essersi presentato da Delrio per perorare la riconferma di Cozzo a capo dell' Autorità Portuale». Un ruolo che il «clan» effettivamente gli riconosce tanto che nei contatti Colicchi conferma: «Ivan ha fatto la sua parte».

 

Il caso Unioncamere

 

matteo renzi delrio matteo renzi delrio

Nel maggio 2015 Colicchi ha contatti frequenti con Raffaele Tiscar. Il 13 maggio lo chiama «chiedendogli di intercedere nei confronti di Samaritani (sulla base anche di contenuti di seguito registrati, può affermarsi che lo stesso si individui in Samaritani Antonio, attuale Direttore dell' Ag.I.D. - Agenzia per l' Italia digitale) per una questione interna a Unioncamere che avrebbe potuto creare problemi a Ivan Lo Bello, candidato alla presidenza nazionale».

 

Subito dopo invia un sms a Lo Bello: «Agid ok». Lo Bello lo richiamala la mattina successiva e «Colicchi gli confermava che era tutto "ok", che l' onorevole Tiscar aveva già parlato con Samaritani. I due si organizzavano poi per incontrarsi la settimana dopo».

 

Sottolineano gli investigatori nell' informativa trasmessa ai magistrati: «È il caso di ricordare come Lo Bello rappresentasse per Colicchi e il Capo di Stato Maggiore De Giorgi l' aggancio utile per avvicinare il ministro Delrio. Comprensibile è dunque l' interessamento del Colicchi affinché Raffaele Tiscar intercedesse su Samaritani Antonio in favore di Ivan Lo Bello. E si rileva che realmente Lo Bello ha ottenuto la nomina alla presidenza di Unioncamere».

GIUSEPPE DE GIORGI GIUSEPPE DE GIORGI

 

Montante e la nomina

 

Gemelli «spende» in continuazione il nome del ministro Guidi per ottenere vantaggi e chiudere affari. Tanto che un intero capitolo è dedicato alle sue «ingerenze sull' agenda del ministro». Anche perché si tratta di richieste che prevedono la concessione di una contropartita. Avviene così pure nel rapporto con il presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante.

 

Scrivono gli investigatori: «È bene evidenziare come Gemelli abbia beneficiato, fra le altre cose, anche della nomina a membro del consiglio di amministrazione dell' IAS di Siracusa (Industria Acqua Siracusana), proprio per intercessione del Montante (e di Lo Bello Ivan). In una conversazione - ed è l' aspetto che in questa sede interessa maggiormente - lo stesso Gemelli rappresenta al Montante come la notizia della sua nomina sia stata ben gradita anche alla compagna Federica Guidi.

Gianluca Gemelli Gianluca Gemelli

 

E non è cosa di poco conto, se solo si considera l' ulteriore circostanza che in contenuti registrati più in avanti emerge per contro l' interesse del Montante a far intervenire il ministro per lo Sviluppo economico a proposito della riforma delle Camere di Commercio (essendo lo stesso, peraltro, presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta), avvalendosi ovviamente del rapporto allacciato col Gemelli».

 

fsarzanini@corriere.it.

 

 

Ultimi Dagoreport

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA