putin navalny

“IL CORAGGIO FUORI MISURA DELL’OPPOSITORE NAVALNY HA RICHIESTO METODI SMISURATI PER FARLO FUORI” – GIULIANO FERRARA SCOMODA GRAMSCI E PARLA DI “STRANGOLAMENTO INVISIBILE” DA PARTE DEL REGIME PUTINIANO "PER LIBERARSI DELL’OPPOSITORE" - "GLI OCCIDENTALI NON AVREBBERO DOVUTO LASCIAR PARTIRE NAVALNY, QUANDO AVEVA DECISO DI CONSEGNARSI VOLONTARIAMENTE AL BOIA CHE AVEVA USATO IL VELENO. NON ANDÒ COSÌ PERCHÉ…”

Giuliano Ferrara per il Foglio – Estratti

 

alexei navalny

Il coraggio fuori misura di un oppositore richiede metodi fuori misura per farlo fuori. Putin non aveva bisogno del manuale del Kgb per mettere in pratica questa massima e ammazzare un oppositore irriducibile, testardo, forte di una mistica politica spavalda, russo come pochi nella Russia di oggi, un Dostoevskij redivivo ma non slavofilo, Alexei Navalny, uno che sopravvive alla propria morte nel ghiaccio di una colonia penale artica. Bastava l’esperienza.

 

giuliano ferrara anselma dell olio foto di bacco

Navalny aveva mobilitato pezzi di società civile, masse di giovani, aveva costruito un circuito di comunicazione pericoloso. 

 

(...)

 

Cominciarono un decennio e passa fa con le bastonature e l’imprigionamento dei suoi e di lui stesso, con la repressione di strada, con le perquisizioni, le calunnie e dosi omeopatiche di carcere afflittivo. Niente da fare. Continuava a denunciare l’illibertà, e aggiungeva la cleptocrazia come componente scandalosa di un potere di dominio oligarchico che stava sversando la propria merda danarosa sul ceto medio urbano che per un momento aveva illuso e egemonizzato.

 

MANIFESTANTI IN RUSSIA RICORDANO NAVALNY

Sempre meno tollerabile, quel blogger che intanto non doveva mai essere nominato dalle autorità, un annientamento di identità prima dell’altro annientamento. Sono ricorsi poi al classico veleno, negli indumenti, in albergo, durante un interregno di libertà di movimento e azione del cattivo soggetto. Presi in castagna, avevano dovuto subire la denuncia di un mezzo morto che, risorto come il suo avo Fëdor dopo una falsa fucilazione, imputava loro di averci provato col novichok, senza per giunta nemmeno riuscirci grazie alle cure dei medici tedeschi e norvegesi.

 

Serviva un mezzo più lento. Serviva a quel punto la disponibilità del corpo di un giovane robusto e bello di quarantasette anni. Poi, come ha rilevato il suo medico in un tempo pericoloso in cui venivano perseguitati anche i suoi avvocati e appunto i sanitari che di lui si erano occupati, alla lunga a quel tipo di carcere duro non si resiste.

 

NAVALNY

Sembrava stesse discretamente, sorrideva ancora il giorno prima di morire, raccontava jokes o barzellette, chiedeva la paghetta perché le multe per non avere osservato l’orario del laboratorio di cucito, compreso nella pena artica, gli avevano prosciugato le tasche carcerarie, di tanto in tanto lanciava strali contro la guerra d’invasione in Ucraina, faceva il bullo forte non più del suo corpo malandato dopo tre anni di trattamento tribunalizio e concentrazionario alla Zar o alla Stalin, ma della sua mente impavida, strafottente, e del suo amore telepatico per la moglie Yulia e i due figli.

 

ultimo video di alexei navalny dal carcere 1

Gli occidentali non avrebbero dovuto lasciarlo partire, quando aveva deciso di consegnarsi volontariamente al boia che aveva usato il veleno e qualche altro ritrovato lo poteva ben sperimentare sull’oppositore intrattabile. Non andò così perché qui si è liberi di farsi anche molto male. Navalny non accettava di essere un capo lontano dal popolo in cui aveva riposto una incredibile e vana fiducia.

 

Legato alla sua pratica, alla sua immagine, al suo dovere civile, era voluto tornare in patria, sperando forse, ma comunque non considerando l’alternativa, che una cosa così grossa, così sporca, così sproporzionata, eppure così ovvia per un sistema fondato sul gulag, una cosa come l’arresto e il processo farsa a un dissidente noto nel mondo, e il suo lento dissanguamento, non avrebbe potuto succedere.

ultimo video di alexei navalny dal carcere 1 copia

 

Eppure nei suoi Quaderni, Antonio Gramsci aveva riportato un brano del libro di Eugenio D’ors, come ricorda Roberto Roscani in un eccellente libro sulla storia dell’unità. Questo brano: “Vi sono due modi di uccidere, uno quello designato francamente dal verbo uccidere. L’altro, che si sottintende abitualmente dietro il delicato eufemismo ‘rendere la vita impossibile’. E’ l’assassinio perpetrato, in modo lento e oscuro, tramite una folla di invisibili complici. E’ un auto-da-fè, senza strangolamento e senza rogo, messo in atto da una inquisizione che non conosce giudici né sentenze”.

alexei navalny VLADIMIR PUTIN

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…