1- FIATO ALLE TROMBETTE! RIGOR MONTIS COMMISSARIA IL SUO GOVERNO DEI TECNICI (AL SERVIZIO DEI PARTITI) E CORRE AI RIPARI CON UN RIMPASTO TECNICO DI TRE MINISTRI OMBRA (ENRICO BONDI, GIULIANO AMATO E GIAVAZZI) CHE RISPONDERANNO SOLO A LUI 2- BONDI OCCUPA DEI TAGLI AGLI ACQUISTI, GIAVAZZI DELLE IMPRESE E AMATO DEI PARTITI 3- CHE FIGURACCIA DI TOLLA PER I VARI GRILLI, GIARDA, PASSERA, ETC. MESSI DA PARTE! 4- L'OBIETTIVO DI SUDARIO È RECUPERARE ALMENO 4,2 MILIARDI PER EVITARE L'AUMENTO IVA DI OTTOBRE CHE NON È SCONGIURATO. NOMINE CONCORDATE COL GIORGIO BANALITANO 5- MONTI SPERA NELL’IVA: SA BENE CHE LE SUE CHANCES DI SALIRE SUL COLLE PIU’ ALTO SI ASSOTTIGLIANO CON LA SUA POLITICA DI TASSE INARRESTABILI E TAGLI AL CREDITO

di Andrea Bassi e Roberto Sommella per MF del 1/5/2012

Ieri è nato il governo Monti-bis con tre big nella compagine dell'esecutivo: Enrico Bondi, Giuliano Amato e Francesco Giavazzi che, a diverso titolo, aiuteranno il premier nella sua azione di governo. Di fatto un rimpasto, che rende diversa la natura dell'esecutivo con esiti imprevedibili. Con l'eccezione di Mr. Forbici Bondi, l'uomo che dovrà cimentarsi nel complicatissimo compito di tagliare la spesa pubblica, le altre due scelte di Palazzo Chigi hanno colto tutti di sorpresa.

Come anticipato da Milano Finanza, e rilanciato da milanofinanza.it, toccherà all'ex numero uno di Parmalat affiancare, nella veste di commissario straordinario, il ministro per i rapporti con il Parlamento Piero Giarda. L'obiettivo fissato dal governo per quest'anno è di risparmi per almeno 4,2 miliardi di euro, quanto basta per rimandare almeno fino al primo gennaio del 2013 il doppio aumento dell'Iva previsto per ottobre. Cosa per altro non certa.

Monti ha detto che l'aumento non ci sarà solo se le risorse della spending review saranno sufficienti a evitarlo e quindi il rialzo «non è scongiurato». Il compito di Bondi non sarà dei più semplici. Anche perché il commissario, come precisano le bozze del provvedimento, avrà compiti di «supervisione, monitoraggio e coordinamento dell'attività di approvvigionamento di beni e servizi da parte delle pubbliche amministrazioni».

Potrà segnalare al Consiglio dei ministri norme e regolamenti che rendono inefficiente la spesa e anche proporre la revoca di procedure per gli acquisti di beni e servizi. Utilizzerà strutture della Presidenza del Consiglio e del ministero dell'Economia. Potrà definire livelli di spesa per i singoli centri di costo (una sorta di costi standard), avrà poteri ispettivi e potrà anche chiedere a Monti di sospendere procedure negoziali (appalti).

Bondi assomiglia quindi a un ministro ombra del bilancio pubblico. Che però non avrà i poteri propri del ministro, ma risponderà direttamente a Monti. Un modo, probabilmente, per non rompere alcuni delicati equilibri all'interno del governo, dove si confrontano da tempo diverse visioni sui tagli alla spesa pubblica.

Vittorio Grilli, per esempio, ha già spiegato il suo punto di vista: la spesa pubblica non può essere tagliata più di tanto in questa fase, perché si rischierebbe di incidere negativamente sul pil. Giarda, che nel Cdm di ieri ha presentato le sue prime conclusioni, vorrebbe invece interventi più incisivi. In una serie di slide ha illustrato la composizione della spesa pubblica.

Quella corrente al netto degli interessi è di 600 miliardi sui quali, anomalia italiana, pesano 237 miliardi di pensioni. Secondo Giarda la «spesa rivedibile» nel medio termine, aggredendo i confini dell'intervento pubblico (ossia riducendone il perimetro) è di 295 miliardi (si veda tabella in pagina).

Nel breve periodo si potrebbe operare sul 25%, ossia 80 miliardi. I margini ci sarebbero. Il costo di produzione dei servizi pubblici, ha spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, è aumentato in 30 anni molto di più di quelli del settore privato con un aggravio di spesa di 70 miliardi.

Con evidenti anomalie: carenze diffuse nell'organizzazione del lavoro, nelle politiche retributive, nell'acquisto di beni. E poi, soprattutto, gli enti locali che svolgono le stesse funzioni e servizi a prescindere dalle loro dimensioni con un aumento di costi per quelli con un numero inferiore di abitanti.

Bondi non sarà l'unico uomo dei tagli. Sarà affiancato anche dall'economista Francesco Giavazzi (che già aveva partecipato con Monti alle prime riunioni al Tesoro), che dovrà occuparsi di analizzare tutto il capitolo dei trasferimenti alle imprese, fornendo raccomandazioni per la loro razionalizzazione.

All'ex premier Giuliano Amato (che tra l'altro ai tempi della formazione del governo è stato a un passo dal diventare ministro degli Esteri), invece, toccherà, forse, il ruolo più delicato. Quello di studiare un modo per tagliare i trasferimenti ai partiti politici (dunque i costi della politica) e anche le risorse erogate direttamente e indirettamente ai sindacati.

Questo triumvirato, Bondi, Giavazzi e Amato, che, come risulta a MF-Milano Finanza, ha ricevuto anche il placet preventivo del Colle, dovrebbe insomma avere il ruolo di un giudice terzo sui tagli fattibili rispetto alle diverse visioni all'interno del governo. Il secondo e il terzo lavoreranno a titolo gratuito, mentre su Bondi è in corso una moral suasion affinché accetti almeno uno stipendio di 150.000 euro lordi.

Monti ieri ha anche parlato dell'Imu, dicendosi disposto, se i partiti sono d'accordo, a sostituirla con una tassa patrimoniale. I tagli alla spesa dovrebbero in futuro servire anche a dare un sollievo fiscale, restituendo qualcosa ai cittadini. Ma Monti ha subito aggiunto che toccherà ai prossimi governi discutere del tema. Infine ieri il governo ha nominato il consigliere di Stato Giancarlo Coraggio presidente della Commissione tributaria centrale. (riproduzione riservata)

 

 

ENRICO BONDI GIULIANO AMATO napolitano montiFrancesco Giavazzi GIARDACORRADO PASSERA VITTORIO GRILLI Amato_Craxi

Ultimi Dagoreport

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)

orazio schillaci gemmato meloni ministero salute

DAGOREPORT – ALLA SALUTE DI GIORGIA! IL FEDELISSIMO DELLA MELONI, IL SOTTOSEGRETARIO MARCELLO GEMMATO, È DESTINATO A ESSERE PROMOSSO A VICEMINISTRO DELLA SALUTE – MA A FRENARE LA SUA NOMINA È IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI, CHE NUTRE DUBBI SUL POSSIBILE CONFLITTO D’INTERESSI DEL SOTTOSEGRETARIO, TITOLARE DI UNA FARMACIA IN PUGLIA – BASTA VEDERE IL PROVVEDIMENTO CHE HA FATTO FELICI I FARMACISTI: ORA POSSONO VENDERE CON RICCHI MARGINI DI GUADAGNO UNA SERIE DI FARMACI CHE PRIMA ERANO NELLA CATEGORIA “ASSISTENZA DIRETTA” ED ERANO DISTRIBUITI DAGLI OSPEDALI – LA DUCETTA HA CAPITO CHE ANCHE MATTARELLA POTREBBE STORCERE IL NASO DAVANTI ALLA NOMINA DI GEMMATO, E PER ORA PRENDE TEMPO…