unioni civili boschi

1. RENZI FA IL PIENO DI NEMICI: DOPO L'EUROPA, OBAMA, MAGISTRATURA, FARNESINA, CIA, ETC. CON LA FIDUCIA SULLE UNIONI CIVILI, IL DUCETTO DI RIGANO SI E’ MESSO CONTRO ANCHE I CATTOLICI 2. IL SEGRETARIO DELLA CEI, MONSIGNOR GALANTINO, PARLA APERTAMENTE DI “SCONFITTA” 3. LA RETE NON PERDONA: SUI BLOG CATTOLICI PIOGGIA DI INSULTI A MARIA 'ETRURIA' BOSCHI

UNIONI CIVILI - BOSCHI UNIONI CIVILI - BOSCHI

1 - IRA DEI CATTOLICI: "ORA REFERENDUM E SULLE RIFORME VOTEREMO NO"

C.L. per “la Repubblica”

RENZI BOSCHIRENZI BOSCHI

 

Urlano e protestano, dentro e fuori l'aula, in un clima di altissima tensione. I nemici della legge sulle unioni civili, associazioni cattoliche e destra parlamentare, in poche ore si compattano in un partito unico che lancia appelli al capo dello Stato Mattarella, annuncia mobilitazioni, minaccia già un referendum abrogativo, affonda contro il ministro Maria Elena Boschi. In un'escalation che lascia presagire una battaglia che, col voto finale di Montecitorio, più che conclusa sembra appena cominciata.

UNIONI CIVILIUNIONI CIVILI

 

I toni più aspri si registrano fuori dal Parlamento. «Così si uccide la democrazia, ce ne ricorderemo al referendum di ottobre», è l' avvertimento di Massimo Gandolfini, promotore del Family Day. Mentre Matteo Salvini invita già i suoi sindaci alla «disobbedienza» contro la norma (ma loro frenano).

 

GIOVANARDIGIOVANARDI

Dentro l' aula, la presidente Boldrini proclama l' esito del voto e il capogruppo leghista Massimiliano Fedriga urla contro gli attivisti Lgbt che dalla tribuna plaudono all' approvazione. Già questa mattina a Montecitorio una schiera di parlamentari annuncerà la raccolta firme per il referendum contro la Cirinnà: da Gasparri a Quagliariello, dalla Roccella a Rampelli, da Cirielli e Sacconi, tra gli altri.

 

enrico costa alfano schifanienrico costa alfano schifani

Con loro anche Carlo Giovanardi, convinto che la delega alle Pari opportunità dovesse andare al centrista Enrico Costa anziché alla Boschi, perché con lei, dice, la riforma delle adozioni «aprirà alle stepchild», nelle coppie gay. Il gruppo Area popolare di Alfano si lacera al suo interno. Paola Binetti vota la fiducia ma non la legge.

 

Chi lascia di fatto partito e maggioranza, votando no anche sulla fiducia, è l'alfaniano Alessandro Pagano al grido di «è il Porcellum dei diritti». Assieme al senatore Maurizio Sacconi oggi in Area (la sigla di Quagliariello), lanciano un appello al capo dello Stato affinché «fermi la disgregazione nazionale» e non controfirmi la legge. Non sono gli unici.

 

BINETTIBINETTI

Al Quirinale si rivolgono anche alcune associazioni cattoliche. Lo fanno con tanto di dossier per dimostrare la «incostituzionalità» della norma il Comitato Difendiamo i nostri figli e il Centro Livatino, il Forum delle Famiglie e l' Associazione Medici cattolici. L'Agesc, associazione dei genitori, parla di «schiaffo alle famiglie». FdI votato contro ma Giorgia Meloni dice che da sindaco «pur non condividendo» applicherebbe la norma. Come lei ora anche Alfio Marchini a Roma, che smorza così la sua posizione iniziale.

 

2 - «PASSO AVANTI» CON LA FIDUCIA PER PLACARE LA SINISTRA PD

Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

 

NUNZIO GALANTINONUNZIO GALANTINO

Il risultato è stato raggiunto: le unioni civili sono legge. E con una punta di trionfalismo, la sinistra celebra «il passo avanti» dell' Italia. Ma la decisione di ricorrere alla fiducia numero 54 ha inserito l'ennesimo elemento di tensione in una Camera dove pure il governo aveva i numeri per approvarla comunque. Più ancora che il merito, ampiamente scontato, è stato il metodo a confermare un esecutivo deciso a zittire le opposizioni in Parlamento. Le minacce di ritorsione sul referendum di ottobre da parte di alcune associazioni del Family Day lasciano il tempo che trovano.

 

salvinisalvini

I lividi di questa forzatura, però, promettono di sedimentarsi comunque tra le forze di opposizione; e di rafforzare la volontà di votare contro al referendum in quanti temono che una vittoria darebbe troppo potere a Matteo Renzi. In realtà, se Palazzo Chigi ha potuto arrivare al «sì» alle unioni civili senza andare troppo per il sottile, è stato perché l' esito non era in discussione. Dopo le convulsioni al Senato, la stessa Cei e il Vaticano erano rassegnati a quell' esito: bastava che dalla riforma fossero escluse le adozioni per le coppie omosessuali. Lo stesso Papa si era tenuto a distanza.

 

ALFIO MARCHINIALFIO MARCHINI

La conclusione politica della vicenda, però, acuisce le diffidenze. Quando il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino, parla di «sconfitta» riferendosi alla fiducia, tocca un tema, quello delle procedure parlamentari, che può essergli ritorto contro come un' ingerenza. Il problema è che la «sconfitta» brucia anche alla Chiesa, convinta fino a ieri di avere raggiunto una mediazione accettabile. Al contrario, la fiducia finisce per esaltare la novità e la rottura; e alimenta i mugugni nella Cei sui rapporti con governo e Pd.

 

maria elena boschimaria elena boschi

Per un partito che si trova a un mese dalle elezioni amministrative con la minoranza di sinistra contro, le unioni civili sono «un passo avanti» che Renzi rivendica per ricompattare il Pd: tanto più mentre candidati trasversali e appoggiati dal centrodestra, come Alfio Marchini a Roma, preannunciano che non celebreranno unioni gay se vengono eletti sindaci. Matteo Salvini, spiazzato da Marchini, chiede ai primi cittadini leghisti di imitarlo: «Disubbidite. È una legge sbagliata, anticamera delle adozioni gay».

 

BOSCHI CIRINNABOSCHI CIRINNA

E ci sono blog cattolici che riservano commenti grevi al ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi. D' altronde, la crisi del berlusconismo apre la caccia ai suoi elettori. Non è passato inosservato il comportamento alla Camera del M5S: «no» alla fiducia del governo, e astensione sulle unioni civili. È il manifesto di un movimento che pesca voti dovunque; che manda al Vaticano segnali intermittenti; e che a Palazzo Madama fece saltare l' accordo sulla legge della senatrice pd, Monica Cirinnà, incluse le adozioni. Ieri la Cirinnà era alla Camera, a godersi un «sì» gravido di sviluppi.

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...