francesco paolo figliuolo giorgia meloni

FIGLIUOLO, “SEMPRE SULL’ATTENTI E PRONTO ALLA NOMINA” – IL RITRATTO AL VETRIOLO DEL “GENERALISSIMO MULTITASKING” BY PINO CORRIAS: “LA SUA MASSIMA COMPETENZA NON È SOLO LA LOGISTICA MILITARE E CIVILE DI CUI CONFESSA DI ESSERE INNAMORATO. LO APPASSIONA PURE LA MUSICA DELLA CARRIERA” – “GIORGIA MELONI ORA SPEDISCE L’ALPINO CON IL RECORD DI MEDAGLIE E NASTRINI NEL CONO D’OMBRA DEI SERVIZI, NON CAPO, MA VICECAPO, BYE BYE. CI DIRÀ IL FUTURO SE PER SEMPRE O COSA. IN QUANTO AL PASSATO È STORIA GIÀ STAMPATA PER I POSTERI…”

Estratto dell’articolo di Pino Corrias per “il Fatto quotidiano”

 

FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO - CARICATURA BY FRANCESCO FRANK FEDERIGHI

Dietro le medaglie, l’uomo. Dietro l’uomo, l’alpino. Dietro l’alpino, il patriota. Dietro il patriota, l’intera nazione. E dietro l’intera nazione, anche al netto di qualche fregatura, finalmente di nuovo l’uomo.

 

Al secolo Francesco Paolo Figliuolo, con il dittongo, la penna, la tromba, il moschetto, detto Il Generalissimo Multitasking, un metro quadrato di decorazioni sul petto, compresa la stella cometa e secondo Maurizio Crozza, massimo esperto di facce e comportamenti dei nostri migliori campioni, anche la bottoniera con l’interfono per le emergenze che quando suona l’allarme lui, il generale, è sempre pronto, anzi prontissimo. Parola d’ordine strillata: “Fuoco a tutte le polveri!”.

 

Dall’Afghanistan al Kosovo ha comandato contingenti per conto della Nato. Dal Kosovo al Covid ha governato la somministrazione dei vaccini per conto di Mario Draghi. Dal Covid alle alluvioni in Emilia Romagna ha sovrinteso gli aiuti a singhiozzo per conto di Giorgia Meloni.

 

FIGLIUOLO 9

Mentre da domani si prepara a misurarsi di nuovo sull’intero scacchiere internazionale per difendere la Patria, spiare i malvagi del terrorismo internazionale, misurare i vantaggi e gli svantaggi delle guerre in corso, esplorare i labirinti e le opportunità di quelle future, nei nuovi panni di vice comandante dei Servizi segreti esteri. Suo viatico preferito: “Sono abituato a vincere”.

 

La sua massima competenza non è solo la logistica militare e civile di cui confessa di essere innamorato: “Mi piace moltissimo, la trovo romantica […]”. Lo appassiona pure la musica della carriera, visto che si fa trovare sempre sull’attenti e pronto alla nomina.

 

Compresa la più clamorosa, quella di commissario speciale per gli aiuti all’Emilia-Romagna dopo la catastrofica alluvione del maggio 2023, 17 vittime, 36 mila sfollati, 100 comuni coinvolti, una stima da 10 miliardi di euro di danni.

ursula von der leyen stefano bonaccini gian luca zattini francesco paolo figliuolo giorgia meloni

 

Giorgia Meloni – che passeggiò con Ursula von der Leyen tra gli sfollati, coadiuvata da una dozzina di telecamere – era tanto addolorata da quel paesaggio di vite finite nel fango, che impiegò quaranta giorni per scegliere un commissario straordinario. Quaranta giorni e quaranta notti, purché non fosse Stefano Bonaccini, […] visto che c’erano le amministrative in ballo. […] E dal cilindro del sommo cinismo venne fuori la penna sull’attenti dell’alpino. […]

 

Figliuolo sorvolò. Misurò. Allestì tende e conferenze stampa. Promise. Inciampò. Si eclissò. Coprì il governo che intanto stanziava trenta milioni di spiccioli dopo averne promessi milletrecento. Tutto rallentò di mese in mese. La sua “macchina rombante”, “la macchina che tutto il mondo ci invidia”, si ingolfò. […] Passato un intero anno, il generalissimo si risvegliò. Trasalì.

 

locandina sul generale figliuolo

Tentò una ingegnosa manovra diversiva dettando una lettera a sé stesso, ma astutamente indirizzata ai sottoposti, intimando loro di attuare con “somma urgenza” gli “interventi ancora incompleti” da “finalizzare in modo pieno e rigoroso”.

 

A completare il pasticcio vennero le elezioni regionali, novembre 2024. Perse dalla destra, vinte dall’erede di Bonaccini, Michele De Pascale […]. Da qui la ritirata strategica di Meloni, coperta dai fumogeni della propaganda, che per parlare d’altro, ora spedisce l’alpino con il record di medaglie e nastrini nel cono d’ombra dei Servizi, non capo, ma vicecapo, bye bye. Ci dirà il futuro se per sempre o cosa.

 

In quanto al passato è storia già stampata per i posteri quella di Francesco Paolo Figliuolo, nella autobiografia accarezzata a quattro mani in compagnia di Beppe Severgnini, 304 pagine incoronate dal titolo Un italiano, che risulta la più sorprendente tra le molte rivelazioni che contiene.

 

GIORGIA MELONI FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO

Scopriamo, per esempio, che Figliuolo ama la pace, si considera un buon padre di famiglia, “un patriota”, “un uomo generoso”, “religioso”, “affettuoso”. “Vanitoso”, ma con giudizio. “Impulsivo”, ma senza portare rancore. “Severo, ma non crudele”. Insomma un capolavoro nato a Potenza nell’anno 1961.

 

Studente sveglio e volenteroso. Allievo dell’Accademia militare di Modena, nutrito con “lo spirito di corpo” e “l’attaccamento alla nazione”. Innamorato della penna sul cappello: “Essere alpino non è una professione, ma una scelta identitaria”. […]

 

[…] Diventa generale di divisione in ambito Nato, fino all’incarico di Comandante logistico dell’Esercito italiano. È in quella operosa trincea che lo pesca Mario Draghi, dicembre 2021, in piena pandemia Covid 19, per sostituire Domenico Arcuri, commissario per l’emergenza durante il governo Conte […]. Salito al volante della nazione, Figliuolo promette: “Vaccineremo tutti, vaccineremo chi passa”, siamo “una macchina rombante” che corre verso il traguardo della immunità di gregge.

 

beppe severgnini francesco paolo figliuolo foto di bacco (4)

Salvo accorgersi, in corso d’opera, che le varianti del virus hanno imboccato altre strade, altri svincoli destinati a moltiplicarsi. Ma intanto, grazie a “una certa considerazione che ho di me stesso”, si dichiara vincitore: “Ho contribuito a vaccinare una grande democrazia”. Frase che letta due volte non vuol dire nulla, ma alla terza vale una medaglia sul petto, se ci fosse posto.

francesco paolo figliuolo foto di bacco

 

FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO - UN ITALIANOil generale Francesco Figliuolo e roberto speranzaluciano carta francesco paolo figliuolo foto di bacco (1)matteo salvini con il generale francesco paolo figliuolofrancesco paolo figliuolo marco impagliazzo foto di baccoIL GENERALE FIGLIUOLO - IN MEZZORA IN PIUIL GENERALE FIGLIUOLO - IN MEZZORA IN PIUFIGLIUOLO 1francesco paolo figliuolo foto di bacco (6)francesco paolo figliuolo foto di baccofrancesco paolo figliuolo al firmacopie foto di bacco (1)ANTONIO DE LUCA PIPPO FRANCO FRANCESCO FIGLIUOLO

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…