salvini rolling stone

CHE BRUTTA FINE STA FACENDO IL MANIFESTO DI 'ROLLING STONE': HANNO PARTECIPATO A LORO INSAPUTA PURE ZEROCALCARE, GIPI, VALENTINA PETRINI E ROBECCHI: ''SONO CONTRO SALVINI MA ANCHE CONTRO I FURBETTI CHE SI FANNO PUBBLICITÀ USANDO IL MIO NOME'' - L.LIPPERINI: ''MA COME SI FA A LANCIARE UNA COMUNITÀ DI RESISTENTI SENZA AVVERTIRE?'' - LA RISPOSTA DI SALVINI: ''MULTIMILIONARI RADICAL CHIC, VI DICO IO COSA DOVREBBERO FARE…''

 

  1. ''SONO CONTRO SALVINI MA ANCHE CONTRO I FURBETTI CHE SI FANNO PUBBLICITÀ USANDO IL MIO NOME''

Alessandro Robecchi

@AlRobecchi

 

alessandro robecchi

Cari di Rolling Stone, dal vostro comunicato stampa sembra proprio un appello e mi chiedo (come Mentana) come ci sono finito dentro. Nessuno mi ha interpellato né chiesto nulla. Sono contro Salvini, ma anche contro i furbetti che si fanno pubblicità usando il mio nome. Saluti

 

Massimo Coppola

‏@massimcoppola

Mi raccomando, sempre il dito mai la luna.

#chitaceècomplice

 

 

Alessandro Robecchi

‏Se deve usare il mio dito, però mi avverta, mi chieda il permesso. Si chiama “deontologia”.

 

Alessandro Robecchi

@AlRobecchi

In risposta a @massimcoppola

Gentile direttore, la toppa è peggio del buco. Se si fa un manifesto a più voci con quella copertina e quel tam-tam, le voci vanno almeno avvertite. Così avete fatto un assist a Salvini e costretto l’onorevole pd Anzaldi (“Ripartire da Rolling Stone”) all’ennesima figura barbina

 

 

valentina petrini

 

  1. ''NON SONO STATA CONTATTATA''

ValentinaPetrini, giornalista del ''Fatto Quotidiano'' e conduttrice di ''Nemo'' su Rai2

@ValentinaPetrin

 

Amici le mie opinioni e analisi su immigrazione, politiche europee e lavoro sono note e pubbliche. Il punto è che non sono mai stata contattata dai colleghi di @RollingStoneita per dare la mia adesione all'appello "Noi non stiamo con Salvini".Se l'avessero fatto avrei risposto!

 

 

  1. ''COME SI FA A LANCIARE UNA COMUNITÀ RESISTENTE SENZA AVVERTIRE?''

valentina petrini

Loredana Lipperini, giornalista, conduttrice e scrittrice (non inserita da ''Rolling Stone'')

 

Se c'è una cosa detestabile è sentirsi sotto ricatto. Se non concordi con l'iniziativa di Rolling Stone sei, in ordine sparso, schizzinosa, immobilista o addirittura connivente. Ora. Premesso che per me la rinascita della sinistra può avvenire ovunque, su Rolling Stone come sulla Gazzetta del minipony, e premesso anche che bisognerebbe imparare dagli errori pregressi, ed evitare di personalizzare lo scontro come abbiamo fatto per ben venti, dicasi venti anni con Berlusconi, e premesso pure che, come detto mille volte, bisognerebbe provare a capire come cambiare parole e pensieri.

 

Premesso tutto, ma come si fa a lanciare una comunità resistente senza avvertire? Del drappello sventolato da Rolling non sapeva nulla un sacco di gente, che si è ritrovata tra i firmatari senza saperlo. Mentana, Robecchi, Gipi, Zerocalcare. Dovrebbero tacere per la causa? Ma neanche un po'. Non si fa così, non si ricostruisce così. Così si fa solo del male a se stessi e agli altri. E per chi dovesse arrivare qui col ditino alzato a chiedere allora che fai tu, rispondo come Luciana Castellina oggi: il monaco benedettino, sperando che serva alla sinistra che verrà. Ps. I monaci benedettini sono stati utilissimi, ai tempi.

MASSIMO COPPOLA

 

 

  1. SALVINI RISPONDE A ROLLING STONE: “MULTIMILIONARI RADICAL CHIC, APRANO LE LORO MEGA-VILLE PER ACCOGLIERE I MIGRANTI”

Da www.tpi.it

 

Matteo Salvini ha risposto agli artisti e personaggi dello spettacolo italiani che hanno aderito a un manifesto contro di lui sulle pagine della rivista Rolling Stone.

 

Il magazine musicale, nella copertina in edicola in questi giorni, scrive “Noi non stiamo con Salvini. Da adesso chi tace è complice”.

 

 

MASSIMO COPPOLA

Nell’editoriale firmato dal direttore della rivista, Massimo Coppola, si legge: “Ci troviamo costretti a battaglie di retroguardia, su temi che consideravamo ormai patrimonio condiviso e indiscutibile. I sedicenti ‘nuovi’ sono in realtà antichi e pericolosi, cinicamente pronti a sfruttare paure ancestrali e spinte irrazionali”.

 

All’appello hanno aderito diversi cantanti e band, tra cui Caparezza, Lo Stato Sociale, Elisa, Vasco Brondi, Emma Marrone, Negramaro, Diodato, Ernia, Gazzelle, Gemitaiz, Motta,  Roy Paci, Mauro Pagani, Tommaso Paradiso, Lele Sacchi, Selton, Tedua, Tre Allegri Ragazzi Morti.

 

Tra gli attori e registi che hanno risposto all’iniziativa ci sono Marcello Fonte, Carolina Crescentini, Gabriele Muccino, Daniele Vicari.

 

Salvini ha risposto alla rivista e agli artisti, accusandoli di essere multimilionari radical chic e invitandoli, se vogliono, ad “aprire le loro mega-ville per accogliere” i migranti.

LOREDANA LIPPERINI

 

 

 

“Sono strani questi attacchi ad personam contro qualcuno. Alcuni di questi cantanti mi piacciono, e continuerò ad ascoltarli, stessa cosa per i film e i libri di alcuni di questi registi e scrittori”, ha detto Salvini.

 

“Detto questo, io sto semplicemente applicando quello che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani mi chiede di fare, riportare regole, ordine e rispetto in questo paese, controllare l’immigrazione fuori controllo”.

 

 

“Questi appelli non arrivano dagli operai, dagli studenti, dai pensionati, da chi vive nelle case popolari – ha proseguito il vicepremier –  Questi firmatari di appelli radical chic che hanno milioni di euro sul conto corrente spalancassero le porte delle loro mega-ville, accogliessero a loro spese chi ritenessero di accogliere”.

 

“Io tiro dritto nel nome della sicurezza, dell’ordine, delle regole, del controllo dei confini, della chiusura dei porti, dell’apertura degli aeroporti a chi scappa davvero dalla guerra. Se poi c’è qualcuno che se la vuole cantare e suonare, hashtag canta che ti passa e divertiamoci, perché la musica è sempre bella”.

matteo salvini bagno piscina confiscata al boss 5

 

 

 

“Sono ministro da 35 giorni ma penso di aver collezionato una quantità di insulti, di menzogne, di attacchi e di minacce che non hanno eguali nella storia della Repubblica italiana. Se pensano di spaventarmi o di fermarmi hanno sbagliato a capire perché mi raddoppiano l’energia e la voglia di fare”, ha concluso il leader della Lega..

 

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?