draghi merkel wembley

LA FINALE DEGLI EUROPEI È DIVENTATA L'ULTIMO TERRENO DI SCONTRO TRA UE E GRAN BRETAGNA – DOPO DRAGHI, ANCHE MERKEL SFIDA LONDRA: “PERICOLOSO RIEMPIRE GLI STADI INGLESI” –L’UEFA ASSICURA: “LA FINALE RESTA A WEMBLEY” – SALE LA TENSIONE TRA LONDRA E ROMA, IN PREVISIONE DELLA PARTITA DI SABATO QUANDO L' ITALIA È ATTESA A WEMBLEY CONTRO L' AUSTRIA, TRA QUARANTENE DA SCONGIURARE E DUE TAMPONI PIUTTOSTO COSTOSI DA EFFETTUARE

Chiara Bruschi per "il Messaggero"

 

draghi merkel

La finale degli Europei di calcio è diventata l' ultimo terreno di scontro tra Unione Europea e Gran Bretagna, in un' era post Brexit sempre più tesa. Al centro della questione ci sono le due semifinali e la finale di Wembley del 6, 7 e 11 luglio. Dopo le parole di Mario Draghi, che nel suo un ruolo di leadership europea aveva promesso di adoperarsi «affinché la finale» non si facesse «in Paesi dove il contagio cresce», si sono susseguite dichiarazioni sempre più accese.

 

«La Gran Bretagna è una zona a rischio variante del virus. Spero che la Uefa agisca in modo responsabile. Non troverei positivo che ci fossero stadi pieni lì», ha detto ieri la cancelliera tedesca. Ma il ministro della Salute britannico Matt Hancock però non sente ragioni: «La finale degli Europei si svolgerà a Wembley. Abbiamo una grandissima location». Così come il portavoce di Boris Johnson, che ha sottolineato come il Regno Unito «non vede l' ora» di ospitare «delle fantastiche semifinali e una fantastica finale» nello stadio di Wembley, «in modo prudente e sicuro».

mario draghi angela merkel 4

 

LA CAPIENZA D' altronde la stessa Uefa - presieduta da Aleksander Ceferin grato a Johnson per essersi pronunciato contro la Superlega - ha confermato la volontà di rimanere a Londra e ha detto che ci sono trattative in corso sulla capienza dello stadio (che accoglierà 60mila tifosi, il 75% del totale), sull' esenzione dalla quarantena di 10 giorni per gli ospiti vip (politici, personale Uefa, sponsor e giornalisti) e sulla gestione in sicurezza dei tifosi in arrivo dall' estero.

 

Ceferin 2

Difficile, inoltre, pensare che il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina - membro dell' Esecutivo Uefa, con cui ha condiviso l' organizzazione delle finali londinesi, e fautore di un' edizione italiana di Euro 2028 - spinga nella direzione voluta da Draghi. Del resto, fino ad un mese fa più di uno nel governo era scettico sull' apertura al pubblico dell' Olimpico. Anche il presidente del Coni Giovanni Malagò ha smorzato gli entusiasmi definendo le parole del premier «semplicemente una riflessione di buon senso, sacrosanta, ineccepibile», che però difficilmente implicherà «automaticamente altro».

 

giovanni malago foto di bacco

Se l' ipotesi che la finale di Euro2020 si possa giocare a Roma somiglia più a una suggestione, reale è invece il clima poco collaborativo tra Londra e Roma, in previsione della partita di sabato quando l' Italia è attesa a Wembley contro l' Austria, tra quarantene da scongiurare e due tamponi piuttosto costosi da effettuare. La federazione, inoltre, sarà costretta a ridurre le proprie presenze per andare incontro alle richieste inglesi.

 

Le tensioni con l' Ue non diminuiranno in previsione del 30 giugno, ultimo giorno in cui i cittadini europei trasferitisi nel Regno Unito prima del 31 dicembre scorso potranno chiedere di rimanere a vivere oltremanica. Ed è dal 1 luglio che, secondo l' organizzazione the3million - che si è occupata di supportare gli europei durante la Brexit - inizieranno i problemi.

 

gravina

Finora le autorità di frontiera sono state poco clementi: decine di europei sono state detenute per giorni nei centri di immigrazione perché prive della documentazione prevista dal nuovo sistema. Al momento 4,9 milioni di cittadini europei hanno fatto richiesta di residenza settled o pre-settled status attraverso l' EU settlmente Scheme (il ministro dell' interno Priti Patel lo ha definito un grande successo) ma non è dato sapere quanti non sono ancora riusciti a farlo. Essendo l' EU settlement scheme interamente virtuale, inoltre, per dimostrare di avere il diritto a vivere e lavorare in Uk occorre sempre avere uno smartphone e un accesso a internet. Semplice per le nuove generazioni, un po' meno per gli anziani o chi si destreggia poco con la tecnologia. In altre parole, lamentano da the3million, la permanenza degli europei sarà difficile, peggiorata da un clima «sempre più ostile».

 

SALSICCE E PESCE Sul fronte doganale la guerra delle salsicce ha tenuto banco per tutto il G7, quando Johnson si era detto disposto a sospendere il protocollo sull' Irlanda del Nord per tutelare l' integrità del Regno. Firmato da entrambe le parti, tale accordo prevede lo spostamento del confine in mare ma impone a Londra di implementare controlli soprattutto sanitari sulla carne in arrivo dall' isola principale. Ai primi di maggio era stato un altro alimento, il pesce, a creare scompiglio con la Francia. I pescatori francesi, furiosi per il ritardo di Londra nel concedere loro le licenze necessarie a entrare nelle acque dell' isola di Jersey avevano protestato davanti al porto di St Helier, circondati subito da due navi della Marina britannica e altre due navi militari francesi.

WEMBLEY STADIUM

 

Nell' intrattenimento, dove il Regno Unito è il più grande produttore europeo di programmi televisivi e cinematografici, le cose non vanno meglio e ad attaccare è ancora la Francia, seguita da Italia, Austria, Spagna e Grecia: il Guardian ha reso pubblico il loro intento di ridurre «la presenza sproporzionata di contenuti britannici» in tv e sulle piattaforme streaming, per favorire una maggiore diversificazione. Le relazioni tra Regno Unito e la vecchia Europa nell' era post Brexit sono sempre più complicate. E siamo solo all' inizio.

mario draghi e boris johnsonWEMBLEY STADIUM

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