renzi nardella

A FIRENZE NON SONO GRETINI - TOMASO MONTANARI OVVIAMENTE RANDELLA IL PIANO DI RENZI CHE VUOLE ''IMPORRE'' IL SUO VOLERE SULL'AEROPORTO E SULL'AMBIENTE, CON I PENTASTELLATI DEL CONSIGLIO COMUNALE CHE SI SONO AFFRETTATI A VOTARE IL PROGRAMMA DI NARDELLA. E DOPO CHE I LORO ELETTORI, INFEROCITI, HANNO FATTO NOTARE CHE QUEL PROGRAMMA CONTIENE ANCHE IL PACCHETTO DELLE GRANDI OPERE DEL GIGLIO MAGICO, HANNO RISPOSTO COSÌ…

renzi nardella

Tomaso Montanari per “il Fatto quotidiano

 

"Serve un' Agenda Firenze: Peretola, Alta velocità, musei e turismo. Paola De Micheli non è Toninelli, Dario Franceschini non è Bonisoli, e avendo parlato con entrambi sono certo che il governo Conte2 avrà nei confronti del sistema aeroportuale toscano e del sistema museale fiorentino un approccio radicalmente diverso La maggioranza è relativa, non assoluta. Senza di noi non c' è governo, è chiaro?

 

Io non parlo di futuro, parlo di fatti. Il Mibact ha già firmato il ricorso contro la sentenza del Tar della Toscana che nel maggio scorso ha dichiarato nulla la Valutazione d' impatto ambientale, bloccando l' iter di realizzazione della nuova pista di Peretola grazie al ministro Franceschini e al segretario generale del ministero Salvo Nastasi il ricorso è stato firmato Non so se ricorda che in epoca gialloverde Bonisoli non ha mai voluto firmare".

 

Vale la pena di citarla estesamente, questa intervista del Corriere Fiorentino a Matteo Renzi di domenica scorsa. Perché c' è dentro tutto quello che ci si deve aspettare dal comitato di affari&influenze appena battezzato col nome che a Prodi ricorda quello di un fermento lattico.

Tomaso Montanari

 

Il metodo, intanto: che è, fin da subito, quello del ricatto craxiano. La rocca di Rignano sorge ora sulla strada stretta che tiene insieme 5 Stelle e Pd: ed è lì che il novello Ghino di Tacco esigerà taglie e pretenderà riscatti (i "fatti"). Il senatore-brigante esibisce fiero il primo bottino: e le anime belle a cui non erano bastati 4 anni di epocali disastri per emettere un fiato sul ritorno di Dario Franceschini al Mibac(t), possono ora giudicare senza temere di emettere un pre-giudizio. Il primo atto da neoministro del tenutario di bed and breakfast ferrarese è stato prendere la politica ambientale dei 5 Stelle e buttarla nel cesso, nel totale silenzio dei malcapitati.

 

Anzi, peggio. I pentastellati del consiglio comunale di Firenze si sono affrettati a votare il programma di mandato di Dario Nardella (clamoroso salto dall' opposizione all' appoggio esterno), che hanno scoperto essere "del tutto in linea con il programma per le elezioni comunali presentato ai cittadini la scorsa primavera in occasione della tornata elettorale".

 

NARDELLA RENZI CARRAI

Dopo che i loro elettori, inferociti, hanno fatto notare che quel programma contiene anche il pacchetto delle Grandi Opere del Giglio Magico, hanno chiarito che non avevano capito su cosa si votasse, e dichiarato che "è diverso il giudizio sul completamento del nodo Alta Velocità così come concepito che, nella sua natura di opera costosa e inutile, riteniamo sia l' ennesima occasione dell' incredibile sperpero di denaro pubblico che nulla ha a che vedere con il bene collettivo". Un incidente fantozzesco o l' inizio di quella metamorfosi alla Zelig che ai tempi della coabitazione con Salvini portava i 5 Stelle a indossare la camicia nera, e che ora quella con i piddini potrebbe presto indurli a vestire la grisaglia dei mediatori d' affari?

 

Intanto, una cosa è chiara, e spiega perché se ne parli in questa rubrica. Ed è che le spese del piccolo potere di ricatto del novello Ghino le faranno soprattutto il "paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione", per usare le parole dell' articolo 9 della Costituzione. L' ossessione della nuova pista per l' aeroporto di Firenze (la cui società è presieduta dall' eterno amico Marco Carrai, che ha da poco offerto il domicilio anche all' ultima società creata da Renzi, la Digistart srl) è il manifesto di quello sviluppismo insostenibile anni Ottanta che tanto appassiona il nostalgico Renzi.

 

La prima decisione toscana da prendere per fare almeno finta di aver capito qualcosa del messaggio di quella Greta che tutti citano, sarebbe invece quella di rinunciare all' ampliamento dell' aeroporto.

 

Perché non ha senso duplicare quello di Pisa, perché si distruggerebbe quel poco che resta delle zone umide dalla Piana, perché aumentare il traffico significa rovinare ancora un po' la vita di quei cittadini già marginali che vivono intorno all' aeroporto. E per tutte le ragioni elencate nelle interminabili prescrizioni della Via della Regione Toscana che il Tar aveva giustamente annullato, ritenendola di fatto una bocciatura travestita da promozione. Invece no, Italia Viva vuole la pista. Chiarendo bene la genesi del suo nome: da leggere in opposizione a Italia Nostra e in continuità con Sblocca Italia. Italia Viva: il partito del Fare, il partito del Sì alla qualunque, il partito delle mani libere su territorio e patrimonio.

AEROPORTO FIRENZE

 

Renzi sgomita per intestarsi una politica sviluppista che in Toscana ha fin troppi promotori: a partire dal presidente Enrico Rossi, appena rientrato nel Pd e fervente apostolo della pista di Peretola e del suo modello di consumo. Proprio le prossime regionali rischiano di avvitarsi su questo tema: come farebbe, per esempio, LeU (il cui più autorevole esponente toscano è il sindaco di Sesto Lorenzo Falchi, eletto proprio come paladino della lotta contro l' ampliamento dell' aeroporto) a stare in una santa alleanza Italia Viva-Pd-5 Stelle?

 

AEROPORTO FIRENZE

Se poi in nome del frontismo contro Salvini si decidesse di immolare proprio il tema della giustizia ambientale, il risultato sarebbe catastrofico: perché aumenterebbe ancora quell' astensione da nausea che prosciuga il bacino dei votanti, dando peso proprio ai voti di protesta alla Lega. Ma niente paura, il sorriso del senatore Ghino diffonde ottimismo: Toscana, stai serena!

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…