FISCAL SUPPOST - GRAZIE ALLA FIRMA DI MONTI, L’ITALIA È OBBLIGATA A RAGGIUNGERE IL PAREGGIO DI BILANCIO NEL 2015. E DEVE ATTACCARE IL DEBITO. DUE AZIONI MOLTO COSTOSE, ALTRO CHE “DUE MILIARDI”

Andrea Bonanni per “la Repubblica

 

renzi e barrosorenzi e barroso

La Commissione europea ha compiuto il primo passo necessario per arrivare alla bocciatura della legge di Stabilità italiana. La richiesta di chiarimenti inviata al governo fa parte infatti della procedura prevista «in casi eccezionali», quando Bruxelles «identifichi inosservanze particolarmente gravi verso gli obblighi di bilancio definiti nel Patto di stabilità ». Se le delucidazioni offerte dal ministro Padoan non saranno ritenute sufficienti, il commissario Katainen esigerà che «una bozza di bilancio riveduta venga sottoposta al più presto e comunque entro tre settimane dalla richiesta ». E’ questo quanto prevede il regolamento europeo citato nella lettera della Commissione.

 

MARIO MONTI E MANUEL BARROSO MARIO MONTI E MANUEL BARROSO

La richiesta deve essere «pubblica e motivata». Il governo può anche decidere di non adeguarsi. Ma in questo caso l’apertura di una procedura di infrazione appare praticamente certa. E’ difficile, a questo punto, dire se la risposta di Padoan basterà a soddisfare le critiche di Bruxelles e ad evitare la bocciatura. Quello che è certo è che, nella sua lettera di richiesta di chiarimenti, la Commissione non ci ha fatto nessuno sconto e sollecita il pieno rispetto degli impegni presi dall’Italia per arrivare al pareggio strutturale di bilancio entro il 2015. Uno sforzo economico che va ben al di là dei «due miliardi» citati da Renzi. Queste infatti equivalgono approssimativamente a 12-13 miliardi.

 

Nel dettaglio la lettera ci contesta due diverse inadempienze rispetto agli obblighi che abbiamo sottoscritto con il programma di stabilità presentato dal governo. La prima riguarda il rinvio di due anni, dal 2015 al 2017, del raggiungimento del pareggio strutturale di bilancio. La seconda riguarda il rallentamento del processo di riduzione del debito pubblico.

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

 

In base alle norme del «fiscal compact», integrate nel Patto di stabilità, tutti i Paesi sono tenuti ad una riduzione annua del deficit strutturale di almeno 0,5 punti percentuali del Pil fino a raggiungere un bilancio in pareggio entro il 2015. Secondo i calcoli della Commissione l’Italia, per raggiungere questo traguardo, dovrebbe tagliare il deficit almeno dello 0,7% del Pil: una cifra che corrisponde appunto a 12-13 miliardi.

 

Inoltre i Paesi con un debito molto elevato sono tenuti dalle norme del Fiscal compact a ridurlo ad un ritmo accelerato, pari al 5% della quota di debito che supera il 60% del Pil. Per l’Italia, questo obbligo scatta dal 2016, cioè tre anni dopo l’uscita dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo.

 

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

Ma anche nel 2015, durante il cosiddetto «periodo di transizione», il nostro Paese è tenuto ad un «assestamento minimo lineare» del debito che la Commissione, in base alle previsioni economiche di primavera, ha fatto coincidere con la riduzione del deficit strutturale dello 0,7%. Ma con le previsioni d’autunno, di imminente pubblicazione, questa cifra sarà ancora più elevata per l’effetto combinato della riduzione del Pil e dell’aumento del nostro debito pubblico.

 

il pupazzone di matteo renzi protesta a bruxelles durante il g setteil pupazzone di matteo renzi protesta a bruxelles durante il g sette

Questi, dunque, sono gli ordini di grandezza della manovra che Bruxelles si aspettava dall’Italia. Il rinvio del pareggio di bilancio al 2017, e una correzione del deficit strutturale pari solo allo 0,1% ri- spetto allo 0,7, sono «scostamenti significativi» che giustificano l’avvio di una procedura che potrebbe portare la Commissione a bocciare la finanziaria chiedendo che venga riscritta.

 

La durezza dei termini della lettera risulta evidente dal fatto che in realtà l’unico «chiarimento » richiesto al governo italiano consiste nel chiedere «come l’Italia possa assicurare il pieno rispetto dei suoi obblighi di bilancio per il 2015», cioè in pratica un anticipo della richiesta di riscrittura della finanziaria che potrebbe arrivarci ufficialmente nel giro di una settimana.

 

DEBITO PUBBLICO 
DEBITO PUBBLICO

Significativamente, nella lettera non viene fatto alcun cenno alle «circostanze eccezionali» ricordate ancora ieri da Matteo Renzi. Nella logica di Bruxelles, questo significa che il calcolo del deficit strutturale già prende in considerazione la flessione del Pil rispetto alla crescita potenziale del Paese.

 

Evidentemente questa non è una spiegazione che possa soddisfare l’Italia. Sarà dunque su questo terreno, su chi valuta e come si valutano le «circostanze eccezionali», che si giocherà lo scontro decisivo tra Roma e Bruxelles. Renzi conta di coinvolgere nella discussione gli altri capi di governo a partire da oggi. Ma la disputa rischia di prolungarsi bel oltre i tempi strettissimi previsti dalla procedura innescata ieri dalla Commissione.

 

 

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO