FORMINCHIONI, SUI SOLDI PERCEPITI DA DACCÒ, RISPONDE: “MI SONO STATI ANTICIPATI PER DEI BIGLIETTI AEREI. LI HO RESTITUITI SENZA RILASCIARE RICEVUTA” - LA FRECCIATA A “REPUBBLICA”: “EZIO MAURO HA INVESTIGATO SUGLI INTERESSI DEL SUO EDITORE NEL SETTORE DELLA SANITÀ?” - IL FORMIGA DIFENDE PURE LA MINETTI: “HA DIRITTO DI ESSERE GIUDICATA SOLO PER IL LAVORO CHE FA” (GIUSTO, QUALE?), MA POI PRECISA: “NON SONO STATO IO A CANDIDARLA, MA IL PARTITO”...
Da "Il Fatto Quotidiano"
"Mi sono stati anticipati soldi per biglietti aerei che poi ho restituito a un amico senza rilasciare ricevuta". Così il governatore lombardo, Roberto Formigoni, ospite questa mattina della trasmissione di Piero Chiambretti su Radio 2, ha risposto alla domanda alla quale da mesi ormai il quotidiano La Repubblica e non solo, lo sollecita: perché non rende pubblica la distinta con cui ha restituito a Pierangelo Daccò (faccendiere coinvolto nelle inchieste scandalo sulla sanità lombarda,ndr) le spese sostenute per le sue vacanze di Capodanno del 2008-2009.
"Lei quando riceve un prestito da un amico si fa dare la ricevuta?", ha incalzato il presidente della Regione Lombardia che ha spiegato di aver agito così come si fa fra amici. Al direttore del quotidiano, Ezio Mauro, Formigoni ha poi chiesto invece di "dire se ha investigato sugli interessi materiali del suo editore", Carlo De Benedetti, "nel settore della sanità ".
Un Formigoni a tutto campo, ha anche risposto alle domande sulla Minetti: "Ha diritto di essere giudicata per il lavoro che fa e non per altro". Formigoni ha parlato anche delle mancate dimissioni della consigliera regionale del Pdl. "Ho detto più volte che le dimissioni sono una volontà personale. Se desidera continuare in politica, come sembra - ha aggiunto il governatore - lo faccia con serietà e con determinazione".
Incalzato da Chiambretti, che gli ha chiesto che lavoro faccia in pratica l'ex igienista dentale in Consiglio regionale, Formigoni ha sostenuto che Minetti ha presentato "alcune interrogazioni e alcune proposte di legge" che adesso deve impegnarsi per "portare ad approvazione". "Non sono stato io a spingere per candidarla", ha comunque ribadito il presidente della Lombardia, ma "il partito".




