FORZA MINZO! - TRE-PROCESSI-TRE PER IL DIRETTORISSIMO! - 1. GIUDICE DEL LAVORO, LUNEDÌ LA SENTENZA SUL REINTEGRO IN RAI - 2. GIUDICE CIVILE, VIALE MAZZINI SI COSTITUISCE PARTE CIVILE NELLA CAUSA SULLE SPESE DELLA CARTA DI CREDITO - 3. GIUDICE PENALE, LUI, ALE-DANNO E LETTA-LETTA INDAGATI PER CONCUSSIONE PERCHÉ IL SINDACO SI È INCAZZATO PER UN SERVIZIO (LO FANNO TUTTI I POLITICI CON TUTTI I DIRETTORI) E LETTA HA RACCOMANDATO UN GIORNALISTA (IDEM CON PATATE): ARCHIVIAZIONE SICURA…

1- PROCESSO A MINZOLINI,AZIENDA SI COSTITUISCE PARTE CIVILE
(ANSA) - La Rai si è costituita parte civile nel processo che vede imputato l'ex direttore del Tg1, Augusto Minzolini, in relazione alle spese sostenute con la carta di credito aziendale. Il giornalista è accusato di peculato. La prima udienza, svoltasi oggi davanti alla VI sezione penale del Tribunale di Roma, è durata pochi minuti.

La difesa del giornalista ha depositato una lettera della casa editrice de La Stampa, quotidiano per il quale Minzolini ha lavorato come inviato per circa dieci anni, nella quale si spiega che il giornalista poteva utilizzare una carta di credito aziendale con lo stesso massimale di 5 mila euro al mese della carta Rai, senza l'obbligo di dover indicare quali fossero i suoi commensali nelle ricevute delle spese per i pranzi, così come invece dal 2003 chiede l'azienda di viale Mazzini.

Sulla decisione della Rai di costituirsi parte civile, Minzolini, che era presente in aula, con i cronisti si è detto "perplesso" e ha aggiunto "non fatemi dire altro". "Ricordo solo - ha aggiunto - che la Corte dei conti ha archiviato il procedimento a mio carico perché ho restituito tutte le somme dovute. Io qui sono sotto processo non per delle spese ingiustificate bensì per non aver indicato le persone che hanno mangiato con me per motivi di lavoro ed alle quali io ho pagato il conto". Tra i testi citati dalla difesa anche l'ex direttore Tg1, Clemente Mimum, che, secondo quanto afferma la difesa, quando era direttore del telegiornale Rai ha utilizzato la carta aziendale con le stesse modalità di Minzolini. Prossima udienza fissata per il 24 maggio.


2- MINZOLINI LUNEDÌ LA SENTENZA SUL REINTEGRO IN RAI
Antonio Massari e Valeria Pacelli per il "Fatto quotidiano"

Susanna Petruni? Bè, allora vi siete risposti da soli". E giù una risata. Difficile interpretare la risposta di Augusto Minzolini, quando gli chiediamo se ricorda di aver usato toni duri verso la cronista del Tg1, vietandole di mandare in onda un servizio sulla vita notturna a Roma. Minzolini parlò con la giornalista dopo la telefonata ricevuta da Gianni Alemanno, preoccupato per la sua immagine di sindaco. Per questa vicenda, Minzolini e Alemanno, come anticipato ieri dal Fatto , sono indagati dalla Procura di Roma per concussione.

Con quella risata, forse, intende dire che la Petruni è una cronista talmente intransigente da rifiutare qualsiasi pressione. Oppure che è sempre stata in sintonia con il "direttorissimo". Il Fatto ha provato a sentire anche lei, attraverso la sua segretaria, ma non è stato possibile conoscere la sua versione. Resta la risata di Minzolini. E una breve risposta: "È una faccenda della quale non ho alcuna intenzione di discutere".

Nello stesso fascicolo c'è un terzo indagato, l'ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, accusato d'abuso d'ufficio per aver segnalato a Minzolini una giornalista a lui vicina. Il commento di Minzolini è stringato: "Ma se non sono riuscito a nominare vicedirettore Franco Bechis, figuratevi un po'...". "E comunque - conclude - pare che la Procura di Roma sia intenzionata ad archiviare tutto".

Indiscrezione confermata ieri: sul fascicolo ereditato da Trani, infatti, la probabilità di un'archiviazione pare alta. Resta interessante comprendere se davvero, come sostiene il pm di Trani Michele Ruggiero, Minzolini usò toni molto duri sulla Petruni per bloccare un servizio che avrebbe messo in ombra Alemanno. Da capire se fu soltanto una legittima scelta editoriale o se, invece, si tutelò Alemanno a discapito dell'informazione pubblica.

E proprio ieri, per Minzolini, s'è tenuta un'importante udienza per il suo futuro nella tv pubblica: quella sul suo reintegro al Tg1, dopo l'esclusione, causata dal rinvio a giudizio per un altro reato: il peculato per l'uso improprio della carta di aziendale. Lunedì la sentenza.


3- TG1: ALEMANNO-MINZOLINI INDAGATI, POSSIBILE ARCHIVIAZIONE
(ANSA) - Potrebbe finire con un'archiviazione l'inchiesta della Procura di Roma su una presunta pressione esercitata dal sindaco di Roma Gianni Alemanno sull'ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini. Nell'inchiesta, della quale oggi parla "Il Fatto quotidiano", i due sono indagati per concussione in relazione ad una telefonata nella quale il sindaco sollecitava di evitare la messa in onda di un servizio dedicato al tema della prostituzione. La procura di Roma sta valutando ora se sussista rilevanza penale dietro i fatti, accertati dalla magistratura di Trani.

Secondo quanto si è appreso, gli inquirenti di piazzale Clodio sembrerebbero propendere per una censura sotto il profilo etico che non a livello penale. Per questo la richiesta di archiviazione sembra probabile. Archiviazione probabile anche per l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta indagato per abuso d'ufficio in relazione alla raccomandazione, sempre a Minzolini, di un giornalista.

Le indagini costituiscono una costola della più ampia inchiesta dei magistrati pugliesi sulle pressioni esercitate da Silvio Berlusconi nel 2009 per far sospendere la trasmissione 'Annozero' condotta da Michele Santoro. Per quell'episodio i magistrati romani hanno chiesto l'archiviazione del procedimento. L'episodio in cui è coinvolto Alemanno è simile a quello esaminato per Berlusconi, mentre le raccomandazioni, come sancito dalla Cassazione, non costituiscono reato. Ecco perché, per le posizioni dei tre indagati, potrebbe essere chiesta l'archiviazione

 

MINZOLINI E BERLUSCONIAUGUSTO MINZOLINIAUGUSTO MINZOLINI E GABRIELLA GIAMMANCOZIZZI ACCAME AUGUSTO MINZOLINI AUGUSTO MINZOLINIMINZOLINI E CARLUCCI BRINDANO GIANNI LETTA GIANNI ALEMANNO PAOLO GARIMBERTI E LORENZA LEI

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO