“BRUNETTA HA RESO UTILE IL PIÙ INUTILE DEGLI ENTI ALZANDOSI LO STIPENDIO DA SOLO E POI REVOCANDOSI L'AUMENTO COME UN MONELLO BECCATO CON LE MANI NELLA MARMELLATA” – FRANCESCO MERLO FA IL CONTROPELO A BRUNETTA CHE HA PROVATO AD AUMENTARSI LO STIPENDIO DA PRESIDENTE DI CNEL: “HA FATTO RIALZARE LA TESTA AL POPULISMO NAZIONALE, CHE NON È PIÙ IL VAFFA A TUTTI, MA È IL VAFFA DI TUTTI A LUI, ALL'INGORDO. HA TRASFORMATO SÉ STESSO NEL MOSTRO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, NEL PERDIGIORNO STRAPAGATO, CONTRO IL QUALE DA MINISTRO SBRAITAVA. LO BATTEZZAMMO ‘IL FANTUTTONE’, CHE È IL FANNULLONE INDAFFARATO. E INFATTI IN UN SOLO GIORNO SI È PREMIATO E POI CASTIGATO DA SOLO VISTO CHE GIORGIA MELONI SI È ARRABBIATA E LUI È ANDATO A CUCCIA…”
Estratto dell’articolo di Francesco Merlo per “la Repubblica”
Brunetta è un genio. Ha reso utile il più inutile degli enti alzandosi lo stipendio da solo, come Elon Musk, e poi revocandosi l'aumento come un gerarca colto sul fatto, come un pentito italiano qualunque, un monello beccato con le mani nella marmellata, un pierino costretto a promettere "non lo faccio più".
Brunetta ha persino unito destra e sinistra italiane, Meloni e Schlein, Renzi e Conte, Bonelli e Donzelli, Calenda e Fratoianni reificando la terza via che cercava da giovane, nell'era Lib-Lab. Ora ha messo tutti d'accordo contro di lui e ha fatto rialzare la testa anche al populismo nazionale, che non è più il vaffa a tutti, ma è il vaffa di tutti a lui, solo a lui, all'ingordo, allo sprecone.
renato brunetta e giorgia meloni
Soprattutto Brunetta ha trasformato sé stesso nel mostro della pubblica amministrazione, nel perdigiorno strapagato, contro il quale da ministro sbraitava. È diventato lui il fannullone, il flaneur dei "misteri dei ministeri" che è il libro che lo ispirava quando i tornelli e i rubinetti erano la sua ossessione, quando voleva abolire il ricorso, l'esposto, il pro-memoria all'autorità competente, le sentenze delle corti e dei tribunali che proteggono le anime morte della ministerialità, i mandarini, il dirigente che è sempre fuori stanza.
giorgia meloni e renato brunetta
Adesso che la Corte ha abolito il tetto degli stipendi, Brunetta si era aumentato il suo, come Napoleone che si incoronò da solo. Da giovane diceva di puntare al Nobel, voleva «passare alla storia», ora come commentava Pippo Baudo «è passato alla cassa».
I tornelli erano i suoi strumenti da Stato Etico […] per mettere sotto chiave i fannulloni appunto. E i rubinetti bisognava chiuderli per limitare gli sprechi dello Stato, i finanziamenti a pioggia, gli stipendi. Adesso tornelli e rubinetti girano all'incontrario perché nessuno sa cosa fa Brunetta che è entrato appieno nel "mistero dei ministeri".
renato brunetta in versione fruttivendolo immagine creata con l intelligenza artificiale di grok
Il Cnel di Brunetta tiene convegni – lo so, i temi sembrano inventati - sulla salute, il terzo settore e le pari opportunità, la storia stravolta, il futuro da ricostruire. […] è il presidente del più opaco dei Rotary o del più ozioso dei circoli canottieri. È il dottor Balanzone di un parastato che fa venir voglia di chiedere scusa a Renzi, il quale voleva abolire questo benedetto Cnel con il referendum che ha perso e che lo ha perso.
Brunetta presidente del Cnel è tornato l'iperdinamico che ai tempi in cui era ministro della funzione pubblica, fu ribattezzato da D'Alema, che conosce bene la materia, "l'energumeno", e non perché professore di economia e socialista di formazione pretendeva di risolvere i problemi del lavoro italiano con metodi da secondino e da chiavistello, bullizzando i dipendenti pubblici, ma perché ogni giorno se ne inventava una contro i sindacati che difendono i privilegi, contro i salari degli uscieri che erano sempre troppo alti, e bisognava smetterla di distribuire denari al cinema, ai libri, al teatro: risparmiare, ridurre, contenere.
Lo battezzammo allora il fantuttone, che non è il contrario del fannullone, ma è la sua perfezione evolutiva, è il fannullone indaffarato. E infatti in un solo giorno il fantuttone si è premiato e poi castigato da solo perché alla fine non c'è nulla che Brunetta non affronti e sfidi, tranne l'ira del padrone. Giorgia Meloni si è arrabbiata e il genio è andato a cuccia.


