boris johnson rishi sunak emmanuel macron

MACRON, FATTI UN TAMPON – IL PRESIDENTE FRANCESE FA FINTA CHE  IN FRANCIA NON CI SIANO PIÙ DI 5MILA CONTAGI AL GIORNO E PROVA A DRIBBLARE LA DECISIONE DELL’UE EUROPEA DI TRASFORMARE PARIGI IN UNA “ZONA ROSSA”. DOMANI RIAPRONO LE SCUOLE (MA NON TUTTE) – IL GOVERNO INGLESE NON ESCLUDE UN NUOVO LOCKDOWN MENTRE IL MINISTRO DEL TESORO RISHI SUNAK È SEMPRE PIÙ POPOLARE GRAZIE ALLA MASSICCIA DOSE DI AIUTI. MA L’ALA PIÙ CONSERVATRICE DEI TORY STORCE IL NASO PER L’AUMENTO DEL DEBITO

EMMANUEL MACRON CON LA MASCHERINA

1 – LA FRANCIA RIFIUTA IL RUOLO DI «APPESTATA» D’EUROPA. SCUOLE RIAPERTE, NON TUTTE

Francesco De Remigis per “il Giornale”

 

Emmanuel Macron non ci sta a far passare la Francia per il malato d'Europa dopo la decisione di Bruxelles di collocare Parigi in una «zona rossa» sconsigliata ai viaggiatori. E oltre a riaprire le scuole da domani a 12 milioni di alunni, «per quanto possibile», l'Eliseo fa cadere il distanziamento fisico obbligatorio di un metro sia in classe sia sui mezzi pubblici.

 

Clement Beaune

Resta il vincolo di mascherina in molte città: 13mila, le multe tra l'11 maggio e metà agosto nella sola Parigi. Quel che preme al governo francese è però il tema frontiere, fondamentale per non isolare la Francia: «Necessario armonizzare i criteri scientifici e medici tra i membri dell'Unione europea», dice Clément Beaune, fedelissimo del presidente e sottosegretario agli Affari europei.

 

coronavirus francia – con la mascherina davanti alla torre eiffel

Il governo punta a evitare misure penalizzanti, ma come riuscirci? «A ciascuno il suo comitato scientifico, a ciascuno i suoi criteri», l'evidenza che Parigi vuol cancellare sul piano Ue. E per farlo, serve un «documento franco-tedesco» che parta dalla classificazione delle aree a rischio secondo criteri comuni, condiviso dai membri dell'Ue e dello spazio Schengen (che include la Svizzera, pronta a chiudersi).

 

roberto speranza

Insomma, fa sapere l'Eliseo, una mappa sanitaria dell'Ue, che includerebbe 27 Stati e servirebbe a Parigi per evitare il risiko; specie dopo la decisione unilaterale del Belgio di imporre quarantena e test ai vacanzieri di ritorno da Parigi e altri dipartimenti transalpini. La Germania ha fatto lo stesso prendendo di mira la regione di Parigi e quella di Marsiglia. E il puzzle ha del già visto: a marzo, penalizzò non poco l'Italia.

 

Ieri il ministro Roberto Speranza è tornato a proporre «test reciprocamente a partire dagli aeroporti». Cioè: se un cittadino dall'Italia va a Madrid o Parigi, viene testato all'arrivo; così uno che dalla Spagna o dalla Francia arriva in Italia.

 

C'è un però: «Ogni volta che si adottano misure nei confronti di un altro Paese - ammette - vengono lette come un atto ostile». Tamponi dunque ancora in forse. Il virus continua però a macinare numeri da allerta massima. Da giorni il pallottoliere d'Oltralpe ha il segno più: le zone rosse sono già diventate 21.

emmanuel macron a scuola 7

 

E alla Francia non basta la promessa presidenziale di un rientro a scuola «il più normale possibile» per dirsi a proprio agio con il mantra dell'Eliseo: «Convivere col virus». La recrudescenza dei contagi è innegabile: 5.453 nuovi casi positivi in 24 ore. Quell'«andare avanti», rilanciato tre giorni da fa dal presidente, non offre le garanzie che i cittadini vorrebbero avere alla vigilia della riapertura.

 

tampone

Superata la «soglia storica» dei 900mila test settimanali, dice il portavoce del governo Gabriel Attal, «abbiamo in media 30mila nuovi positivi alla settimana». L'obiettivo è fissato a un milione di test settimanali, grazie ai punti gratuiti e drive-in in città come Parigi e Marsiglia. Da oggi tamponi a chiunque lo chiederà senza ricetta medica.

 

Clement Beaune Emmanuel Macron

Ma il rischio di incorrere in file di ore com' è successo nella Ville Lumière negli ultimi giorni c'è: almeno fino al 7 settembre, quando sarà installato un punto-test in ogni arrondissement della capitale. Tra prescrizioni a geometria variabile, incognite sulle aule e corsa ai tamponi per le strade, sono state pubblicate le regole per il rientro negli istituti: tutti gli adulti e i bambini dagli 11 anni dovranno indossare la mascherina.

 

Il ministro dell'Istruzione raccomanda di non «mescolare» studenti di classi diverse ed è previsto anche un nuovo protocollo in caso di intensa circolazione del virus. «Forse non tutte riapriranno, faremo il possibile», filtra dal governo.

EMMANUEL MACRON CON LA MASCHERINA

 

Ma la scuola «in presenza» resta un totem. I docenti denunciano la mancanza di preparazione per scenari di casi Covid nelle scuole. Lo Stato si affida alle autorità locali per evitare aule disertate dai maestri, o la terribile precettazione, il governo annuncia una rivalutazione dei salari. Che cosa succederà se una classe o una scuola dovrà essere chiusa? Il ministro assicura che saranno effettuati test per risalire alla catena di contaminazione e adottare «misure di isolamento».

 

Matthew Hancock

2 – Ora Londra non esclude un nuovo lockdown E pensa ad alzare le tasse per pagare gli aiuti

Davide Zamberlan per “il Giornale”

 

Boris Johnson a metà di luglio l'aveva definita l'opzione nucleare, ovvero non posso farne a meno ma non credo ci troveremo nella situazione di doverne ancora fare ricorso. In un'intervista sul Times di sabato il ministro della Sanità Matt Hancock è stato meno ottimista, dichiarando che il Regno Unito potrebbe dover affrontare un secondo lockdown: «Una seconda ondata è chiaramente visibile in altre parti del mondo ed è una minaccia molto seria», che il Paese sta al momento evitando, «ma non è facile».

meta' conto al ristorante pagato dal governo inglese

 

Ieri Londra ha registrato un aumento dei contagi di 1.715 unità, il livello più alto da inizio giugno, tuttavia con un solo morto. Il governo si sta preparando alla tempesta perfetta attesa fra qualche mese, quando l'aumento dei casi di Covid19 sarà accompagnato dall'inevitabile diffusione dell'influenza stagionale: sintomi in parte simili tra le due patologie rischiano di aumentare pericolosamente la pressione sul sistema sanitario.

 

Ci stiamo preparando, ha fatto sapere Hancock, e la speranza è che l'azione governativa possa essere più informata, incisiva e risoluta di quanto visto finora. I media più critici lo hanno definito il governo delle giravolte, delle inversioni a U, ne sono state contate 11 dallo scoppio della pandemia, a partire dai test a tappeto prima abbandonati e poi ripresi affannosamente, per arrivare ai voti scolastici di fine anno e al bando degli sfratti.

BORIS JOHNSON CON LA MASCHERINA

 

Questioni dibattute per lungo tempo (salvo quella sui test), cui l'esecutivo è arrivato totalmente impreparato. Uno delle poche stelle rimaste a brillare è quella del ministro del tesoro, Rishi Sunak, la cui risposta rapida e decisa di sostegno incondizionato all'economia è stata lodata dalla maggior parte di politici e commentatori.

 

file per l'ultimo giorno del programma eat out to help out 1

Una massiccia dose di aiuti a imprese e consumatori, per favorire un'economia che ha registrato la peggiore prestazione tra i Paesi del G7, con un crollo del Pil nel secondo trimestre del 20 per cento. Un esempio? L'eat out to help out (mangia fuori per aiutare) a sostegno della ristorazione: dal lunedì al mercoledì metà del costo del pasto è pagato dal ministero (fino a un massimo di 10 sterline).

 

Boris Johnson and Rishi Sunak

Un successo oltre le aspettative, che scade oggi ma che i ristoratori spingono perché venga rinnovato. È costato, al 23 agosto, 570 milioni di sterline. L'interventismo del Tesoro ha portato il debito pubblico britannico a sfondare il 100 per cento del Pil, dall'84 dell'anno scorso, con il corollario che il 40enne ministro è oggi il politico più amato del Regno.

rishi sunak in versione cameriere

 

I problemi, per i forzieri dello stato e per l'indice di gradimento di Sunak, cominciano ora che si devono trovare i soldi. Sia il Times che il Telegraph rivelavano ieri alcune delle misure in corso di valutazione da parte del Tesoro: aumento delle tasse sulle imprese dal 19 al 24 per cento, dell'accisa sulla benzina, della tassazione sui guadagni di borsa e sulle vendite di beni online.

 

Misure che possono suonare familiari al contribuente italiano ma che oltre Manica sono anatema per la maggioranza e rischiano di porre il Cancelliere in rotta di collisione con l'ala più tradizionale del partito conservatore che vorrebbe una riduzione della spesa.

file per l'ultimo giorno del programma eat out to help outfile nel regno unito per l'ultimo giorno del programma eat out to help outrishi sunak BORIS JOHNSON CON LA MASCHERINA 1il barbecue di rishi sunak rishi sunak boris johnsonfile per l'ultimo giorno del programma eat out to help out file a brighton per l'ultimo giorno del programma eat out to help outfile per l'ultimo giorno del programma eat out to help out 3rishi sunak allo stadio

 

rishi sunak con super liquidator

 

 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)