FRATTAGLIE DI LAVITOLA - FRATTINI AI PM SU VALTERINO: “HA CHIESTO DI DIVENTARE CONSOLE ONORARIO DI PANAMA. AVEVA UN RAPPORTO CONFIDENZIALE CON MARTINELLI E BERLUSCONI, MA IO, LETTA E GHEDINI LO RITENEVAMO INVADENTE” - MARTINELLI: “NON HO PRESO UN CENTESIMO, IL DENARO CHE AVREI RICEVUTO IN BRASILE È RIMASTO NEL CONTO BANCARIO DI PESQUEIRA LAVITOLA” - ORA ANCHE I PM DI ROMA DEVONO INTERROGARLO SUL GIRO DI SOLDI COL BANANA E TARANTINI…

1 - LAVITOLA: FRATTINI A PM, VOLEVA DIVENTARE CONSOLE
(ANSA) - Valter Lavitola voleva diventare console onorario a Panama, ma la sua domanda non ha avuto seguito: "mi sembra che ictu oculi non fosse opportuna tale nomina", dice l'ex ministro degli Esteri Franco Frattini ai pm di Napoli che lo sentono il 26 novembre scorso.

Ai magistrati interessa approfondire i rapporti di Lavitola con il Governo di Panama e, in particolare, con il presidente Ricardo Martinelli (che l'ex direttore dell'Avanti chiama 'fratello'). Rapporti molto stretti, evidenziati anche dalla presenza di Lavitola al fianco di Martinelli e/o dell'ex premier Silvio Berlusconi in occasione del viaggio di quest'ultimo a Panama, nel giugno 2010, per la firma di un accordo sulla sicurezza.

Alcuni filmati mostrano Lavitola scendere dall'aereo che ha portato in Centro America la delegazione italiana e poi sedere in seconda fila, dietro all'ex sottosegretario Bondi, nella sala dove è stato sottoscritto l'accordo. "L'anomala presenza di Lavitola in tali contesti", si legge nella nuova ordinanza di custodia cautelare, ha indotto i pm a sentire come teste l'allora ministro degli esteri, che spiega di aver conosciuto Lavitola nella legislatura 1996-2001, in quanto come giornalista frequentava il 'Transatlantico', e di sapere della sua "frequentazione con il presidente del Consiglio". Venendo al viaggio di Stato a Panama, Frattini afferma di aver visto Lavitola in un rinfresco ufficiale e di avergli chiesto "cosa ci facesse... lui mi disse che era buon amico del Martinelli".

In realtà, aggiunge l'allora ministro, "era palese che avesse un rapporto assolutamente confidenziale con il presidente Martinelli in quanto i due si davano del tu". Ma non era solo per coltivare questa amicizia che Lavitola frequentava Panama: "In seguito - afferma Frattini - compresi che il Lavitola aveva anche interessi meno 'futili' in quel paese".

All'allora ambasciatore Vigo che gli chiedeva come si dovesse comportare con Lavitola, Frattini rispose che "non faceva parte della nostra delegazione e che come tale lo avremmo dovuto considerare... Insomma, cortesia, ma prudenza". Anche perché Lavitola non deve essere stato particolarmente simpatico a Frattini, che dichiara: "il dott. Letta, Niccolò Ghedini, io stesso, ritenevamo il Lavitola persona 'invadente'. Egli, tuttavia, indubbiamente, aveva un rapporto cordiale con il Presidente Berlusconi".

La missione a Panama si conclude con la firma di un accordo sulla sicurezza, che prevedeva anche la fornitura gratuita da parte dell'Italia di "alcune vecchie navi per pattugliamento". E fu Lavitola che tempo dopo inviò una mail al ministero degli Esteri sollecitando l'invio delle navi, pur non avendo formalmente alcuna voce in capitolo. Da questa circostanza, Frattini trasse "due ipotetiche conseguenze: o il Lavitola era stato richiesto dal Presidente Martinelli ovvero dal Governo di Panama di interessarsi della vicenda, ovvero aveva un proprio interesse a questa vicenda".

L'ex ministro, infine, riguardo alle mire del giornalista di "divenire una sorta di consigliere diplomatico del capo del Governo per le questioni latino-americane", afferma di non avere "notizie di prima mano". Quello che Frattini, sa, però, é che Lavitola "nel corso del 2011 chiese formalmente di diventare console onorario italiano a Panama. Io, quando mi venne comunicata la circostanza mi mossi con la solita prudenza e invitai i miei collaboratori a mettere soltanto un visto agli atti sulla domanda stessa senza neanche aprire l'istruttoria che normalmente viene esperita in questi casi per addivenire alla nomina ovvero al rigetto della domanda. Mi sembra che ictu oculi non fosse opportuna tale nomina".

2 - PRESIDENTE PANAMA, DA LAVITOLA NEANCHE UN CENTESIMO
(ANSA) - "Nell'affaire Lavitola non ho ricevuto un centesimo. Il presunto denaro che avrei ricevuto in Brasile è rimasto nel conto bancario di Pesqueira Lavitola che non conosco": lo afferma il presidente di Panama Ricardo Martinelli stamani dal suo account di Twitter, tirato in ballo dalla magistratura italiana che indaga sull'ex direttore dell'Avanti Valter Lavitola, tornato in Italia ieri dopo un periodo di latitanza consumato tra Panama e Argentina.

3 - PM ROMA VALUTANO SE E QUANDO INTERROGARLO
(ANSA) - La procura di Roma sta valutando se e quando interrogare Valter Lavitola, indagato, insieme con Giampaolo Tarantini, la moglie Angela Devenuto, e due collaboratori dell'imprenditore barese per una presunta estorsione ai danni di Silvio Berlusconi nel periodo marzo-luglio dello scorso anno. Il fascicolo al vaglio del procuratore aggiunto Francesco Caporale e del pm Simona Marazza é una tranche del caso scaturito dalle dazioni di danaro fatte dall'ex presidente del Consiglio a Tarantini.

In particolare, i pm di piazzale Clodio si occupano di 500 mila euro dati dall'ex premier, per il tramite di Lavitola, all' imprenditore barese. Soldi, ha dichiarato lo stesso Tarantini, che gli erano stati destinati per consentirgli di riprendere la sua attività di imprenditore e non, tra l'altro, per indurlo a rendere una falsa testimonianza sul caso escort. Su quest'ultima fattispecie indaga la Procura di Bari.

E non è escluso che lo stesso Berlusconi, il quale ha parlato pubblicamente di denaro dato per generosità "ad un amico in difficoltà", possa essere convocato in procura. Ogni decisione sull'eventuale audizione di Lavitola sarà comunque subordinato alla richiesta del verbale di interrogatorio dell'ex direttore dell'Avanti davanti al gip di Bari.

 

 

VALTER LAVITOLA PRELEVATO ALLAEROPORTO DALLE FORZE DELLORDINE LAVITOLA PRELEVATO DALLE FORZE DELL'ORDINE - FOTO GENNY MANZOVALTER LAVITOLA MENTRE SI IMBARCA ALLAEROPORTO DI BUENOS AIRES jpegFRANCO FRATTINI BERLUSCONI CON RICCARDO MARTINELLI E VALTER LAVITOLA jpegGIANPIERO TARANTINI

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO