FREQUENZE IN SALDO – L’AGCOM REGALA 200 MILIONI DI EURO A RAI E MEDIASET: CON UN BLITZ DEI COMMISSARI DI CENTRODESTRA, ENTRO MARTEDÌ VIENE VOTATO IL TAGLIO DEI CANONI DI CONCESSIONE PER I DUE BIG DELLA TV

1. FREQUENZE TV, SI CAMBIA LO STATO PERDE 200 MILIONI

Claudio Marincola per “Il Messaggero”

Angelo Marcello CardaniAngelo Marcello Cardani

 

Grazie alla riforma del canone per le frequenze televisive in Viale Mazzini sta per essere recapitato un pacco dono da 126,9 milioni di euro. É quanto nei prossimi 7 anni risparmierà la Rai. Un bel regalo, nulla da dire. E a lamentarsi per l’inatteso cadeau non sarà la concorrenza, cioè Mediaset che ne risparmierà nello stesso arco di tempo circa 73. Per entrambe è un manna che cade dal cielo.

 

Nel 2014 la Rai già risparmierà 23 milioni, il Biscione 14. A soffrirne sarà però l’erario che certificherà già nell’anno corrente minori introiti per circa 40 milioni di euro e gli operatori di rete più piccoli delle emittenti nazionali e locali che pagheranno di anno in anno affitti sempre più alti. ?

 

valeria licastro antonio martusciellovaleria licastro antonio martusciello

L’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni lo aveva già deciso nell’ultima seduta del luglio scorso approvando a maggioranza i criteri generali per il ricalcolo dei contributi annuali. Con le nuove regole il contributo grava sugli operatori di Rete e non più sulle emittenti. Nel caso della Rai, dunque, sulla controllata Raiway, la società proprietaria delle torri che verrà quotata in Borsa per fare cassa.

 

Stesso dicasi per Ei Towers posseduta al 65% da Mediaset.?Il sottosegretario allo Sviluppo Antonello Giacomelli ha preso carte e penna e scritto una lettera al presidente Agcom Angelo Cardani (di nomina montiana). Non vedendo risultati ne ha scritta un’altra. Invano. ?

 

LO STOP?Il governo taglia 150 milioni e impone sacrifici alla Rai. L’Agcom gliene regala 127, sia pure in 7 anni, togliendoli allo Stato. Qualcosa non quadra. La missiva del sottosegretario non ha prodotto il risultato sperato. La delibera non è stata ritirata ma solo sospesa in attesa di un’ipotetica decisione del ministero. Martedì prossimo l’Autorità ratificherà la decisione presa a fine luglio.

 

Tre commissari, Antonio Martusciello, ex sottosegretario nel governo Berlusconi, Antonio Preto, (FI) e il relatore Francesco Posteraro (Udc) voteranno presumibilmente a favore dello “sconto”, lasciando in minoranza il presidente Cardani e il commissario Niciti.?Che fare, allora? In Parlamento girano foglietti con calcoli fatti a mano.

BEPPE GRILLO A VIALE MAZZINIBEPPE GRILLO A VIALE MAZZINI

 

Euro più euro meno, l’effetto perverso della delibera vanificherà l’azione di spending del governo. Le ragioni dell’Agcom - l’applicazione del Trattato Ue, il rischio di sanzioni per le procedure di infrazioni pendenti sull’Italia - dal punto di vista giuridico hanno un loro fondamento, non bastano però, secondo il governo, a giustificare il “salasso” e l’iniquità che deriverebbe dall’applicazione della delibera.?

 

LA BEFFA?Tutto è cominciato con il passaggio dall’analogico al digitale, quando è finito in soffitta il vecchio regime delle concessioni. L’uso delle frequenze che fino al 2013 pesava sulle mittenti per l’1% del fatturato, è stato ricalcolato. Il nuovo criterio è stato definito prendendo in considerazione vari parametri.

 

ANNA MARIA TARANTOLA DAVANTI AL CAVALLO DI VIALE MAZZINI ANNA MARIA TARANTOLA DAVANTI AL CAVALLO DI VIALE MAZZINI

Il risultato finale è un canone che favorirà chi dovrà pagare meno, cioè Rai e Mediaset e penalizzerà i piccoli che per l’affitto delle frequenze nelle bande televisive terrestri dovrà sborsare anche il doppio e il triplo di prima. Se si voleva insomma riequilibrare il settore della radiodiffusione televisiva con le nuove regole imposte dal digitale il risultato finale è l’esatto contrario: un rafforzamento delle tv dominanti. ?

 

Il governo in allarme sta pensando alle contromosse. Non è escluso, anzi, è molto probabile, che per stoppare la delibera e lasciare lo status quo si ricorra ad un decreto. In questo modo tutto resterebbe invariato almeno per un anno in attesa che si metta mano al vigente quadro legislativo. Ma che dirà però l’Unione europea? E che fine faranno le procedure pendenti sull’Italia accusata di aver favorito nello switch off analogico/digitale i giganti del duopolio di viale Mazzini-Cologno Monzese??

antonello giacomelliantonello giacomelli

 

Il sottosegretario Giacomelli potrebbe disegnare un unico decreto che comprenda anche il canone tv. Da mesi ormai uno staff di esperti sta lavorando infatti ad una rimodulazione dell’abbonamento tv. L’obiettivo è che dal 2015 non si paghi più una quota fissa ma si paghi con i nuovi criteri.

 

Il nuovo modello, concertato con il ministero dell’Economia, si baserà sul reddito di ogni famiglia. Il coefficiente verrà calcolato in base alla capacità di spesa di ogni contribuente, una sorta di indicatore dei consumi che prenderà in considerazione anche le bollette. Parola d’ordine: pagare meno, pagare tutti.?

 

 

2. ANZALDI (PD), ESPOSTO A MAGISTRATI CONTRO REVISIONE CANONI AGCOM

(Adnkronos) - "Mi farò promotore presso le associazioni dei consumatori per chiedere loro di valutare l'opportunità di presentare un esposto alla magistratura, giustizia amministrativa e Corte dei Conti, contro la revisione dei canoni di concessione tv che l'Agcom il 30 settembre vorrebbe decidere a maggioranza e contro il parere del suo presidente". Lo annuncia in una nota il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.

 

MICHELE ANZALDIMICHELE ANZALDI

"Come ha dichiarato l'ex commissario Agcom e magistrato amministrativo Nicola D'Angelo - spiega Anzaldi - la revisione dei canoni non rappresenta un atto dovuto e parte da una interpretazione non obbligata. Nel provvedimento che il consiglio Agcom vorrebbe prendere a maggioranza entro martedì prossimo, però, si potrebbe ravvisare il reato di danno erariale poiché verrebbero a mancare da subito nelle casse dello Stato 131,7 milioni di euro.

 

L'autonomia dell'Agcom non giustifica eventuali provvedimenti a danno dello Stato, se i commissari intendono andare avanti non rimane che la strada giudiziaria e se verrà commesso un atto che danneggia i conti pubblici i responsabili dovranno essere chiamati a risponderne".

 

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...