“CONTESTUALIZZAMI” TUTTA - IL FROCIO-MONTIANO ALESSIO DE GIORGI, PIZZICATO A CIUCCARE TETTE FINTE A UNA DRAG QUEEN, USA LA CATTO-GIUSTIFICA INVENTATA DA MONSIGNOR FISICHELLA PER MINIMIZZARE LE PORNO-BARZELLETTE DI BERLUSCONI: “BISOGNA CONTESTUALIZZARE” - CHISSÀ SE I TEOCON DEL ‘CENTRINO’ COME LA BINETTI (CHE DEFINÌ L’OMOSESSUALITÀ “UNA DEVIANZA”) SARANNO DISPOSTI A STENDERE UN CILICIO PIETOSO…

1 - "LE MIE FOTO CON QUELLE DRAG QUEEN? VANNO CONTESTUALIZZATE, AL PROF LO DIRÃ’"
Alessandra Longo per "la Repubblica"


Alessio De Giorgi, 43 anni, gay, ex Pd, veltroniano, poi renziano e, infine, montiano. Chi volesse vedere che faccia ha il candidato del Professore al Senato in Toscana, ha adesso a disposizione alcune foto pubblicate da «Libero». De Giorgi, titolare del "Mama Mia" di Torre Del Lago, è immortalato mentre si abbevera al robusto décolleté di una bionda Drag Queen . In una seconda posa, è in ginocchio ai piedi di un´altra creatura in tacchi a spillo e corpetto di pizzo.

De Giorgi, pensando al loden di Monti e al cilicio della Binetti, non si sente un po´ fuori posto?
«Guardi che quelle pubblicate sono foto private, divertimenti notturni a Carnevale. Non so come se le sono procurate e non so nemmeno che cosa sia più trash, se quelle immagini oppure il giornalismo che le ha tirate fuori».

Nel Pd non farebbero una piega ma lei ha scelto di presentarsi con una lista di centristi. Il suo slogan non era «Con Casini mai»?
«Io dicevo "Nessuna alleanza con Casini" quando facevo la campagna elettorale per Renzi. Se avesse vinto Matteo, Berlusconi non sarebbe sceso in campo... Adesso il quadro politico è diverso».

Non mi dirà che adesso a Casini piacciono le situazioni hard.
«Sicuramente no. Comunque le fotografie goliardiche non incontrano nemmeno il favore di certo moralismo di sinistra» .

Chi sono le Drag Queen immortalate con lei?
«Non vorrei fare gaffes, confondermi con i nomi. Si tratta comunque di Drag Queen di provincia».

Diciamo che la sua candidatura nella squadra di Monti parte in maniera singolare.
«Considero un onore l´offerta che mi hanno fatto. Ma non cambio una virgola delle mie idee».

Come si definirebbe? Un gay moderato?
«Sono uno che non ama i pregiudizi e provo un profondo rispetto per la cultura cattolica».

Lo sa che la Binetti considera l´omosessualità una malattia?
«La Binetti è nella coalizione, non nella mia lista che nasce all´insegna del dialogo fra culture diverse e non contempla disciplina di partito».

L´ha voluta Ichino vero?
«Certamente Ichino ha un fortissimo interesse a caratterizzare la Lista».

Ha già incontrato Monti?
«Non ho avuto ancora il piacere».

Immagini che contento sarà il Professore delle sue foto lingua contro lingua con le Drag Queen.
«Gliele contestualizzerò. Comunque sempre meglio delle foto con le Olgettine».

Mai pubblicato materiale pedopornografico sul sito del suo locale?
«Nel mio sito, che aveva un software vulnerabile, entrò a suo tempo un hacker con materiale pedoporno che io non ho nemmeno visto. Lo chiarisce lo stesso magistrato titolare dell´inchiesta».

Pensa che il professor Monti si spenderà sui matrimoni gay?
«Lo dico con pragmatismo, considerando anche la cultura cattolica di questo Paese. Purtroppo il matrimonio tra gay non può essere ai primi posti del nostro ordine del giorno».

Lei si è sposato nel 2002 al consolato francese di Roma.
«Non sposato ma "pacsato". Diciamo un matrimonio leggero».

Com´è andata a finire?
«Ci siamo lasciati».

2 - MALUMORI PER IL GAY DE GIORGI IN CORSA E CONCIA: COME FA A STARE CON BINETTI?
Al. T. per "la Repubblica"

L'attacco frontale arriva dal quotidiano Libero, che pubblica foto private di quelle che definisce «serate piccanti» e le condisce con notizie su veri o presunti guai giudiziari dei suoi due locali. Ma qualche malumore nei confronti di Alessio De Giorgi - imprenditore, direttore di «Gay.it», già vicino a Renzi e ora candidato in Toscana al Senato nella lista «Con Monti per l'Italia» - si fa sentire anche negli ambienti cattolici centristi.

A difesa di De Giorgi si schiera Irene Tinagli, la giovane economista di Italia Futura, docente di Economia all'università Carlos III di Madrid: «Sono rimasta senza parole, mi pare una polemica sterile, che appartiene a un modo di fare politica che pensavo fosse superato».

Il quotidiano definisce De Giorgi «il sobrio candidato di Monti» e si dilunga sulle attività dei locali di cui è proprietario l'imprenditore, a cominciare dal Mama Mia, a Torre del Lago (Lucca). Secondo Libero, ci sarebbero stati «sigilli e ritiro della licenza da ballo perché i frequentatori della discoteca creavano problemi nel parco protetto di Migliarino San Rossore». E ci sarebbe stata anche «un'indagine della polizia postale per materiale pedopornografico su un forum del sito del Mama mia».

L'ex presidente dell'Arci Gay Toscana, il primo a firmare un Pacs, nel 2002, chiarisce così la questione immagini: «Sono fotografie scattate a una festa con delle mie amiche. Mi chiedo se sia più trash la mia foto o il giornale che le pubblica. Per il momento, nel mio schieramento politico non ho riscontrato ancora alcuna reazione. In una lista plurale ci possono stare persone con culture diverse, tuttavia non mi interessa essere il candidato di bandiera del movimento gay».

La Tinagli ha conosciuto De Giorgi nel 2004. Stava conducendo una ricerca sulla relazione tra integrazione sociale delle «diversità» (immigrati, gay e donne) e sviluppo economico nelle comunità locali: «Una persona molto pacata e dialogante. La sua candidatura ci avvicina all'Europa: è il momento di superare gli scontri ideologici e affrontare certi temi in maniera trasversale».

Insieme a De Giorgi, nelle liste montiane è arrivata anche la candidatura di un altro omosessuale: Giuliano Gasparotti, presidente del laboratorio politico di «Officine democratiche», anche lui vicino allo sfidante di Pier Luigi Bersani, Matteo Renzi. La candidatura di De Giorgi è stata accolta in modo contrastante.

Ivan Scalfarotto e Paola Concia, entrambi candidati con il Pd, hanno plaudito alla scelta di Monti, mentre nella comunità (basta leggere forum e siti) qualcuno ha storto la bocca. Anche perché De Giorgi è un moderato, sostenitore non del matrimonio tra omosessuali ma della civil partnership di modello inglese.

La Concia fa notare le contraddizioni delle scelte centriste: «Caro Monti, è inutile candidare un gay militante in un posto non sicuro e poi mettere Paola Binetti, come capolista in quattro circoscrizioni. Un modo per inseguire il voto delle gerarchie cattoliche». La stessa Binetti, etichetta nella scorsa legislatura come teodem, che nel 2007 definiva l'omosessualità «una devianza».

Del resto, anche Valentina Vezzali, pur ammettendo che «una qualche forma di riconoscimento delle unioni tra omosessuali è necessaria», ha detto al settimanale «Vanity Fair» che «la natura dell'uomo è stare con una donna: credo nell'unione tra uomo e donna come Dio ci ha insegnato».
Posizioni ovviamente distanti da quelle di De Giorgi. Ma anche da quelle di molti cattolici arruolati nelle liste centriste, a partire dal presidente di «Scienza e Vita» Lucio Romano.

 

 

ALESSIO DE GIORGI CANDIDATO AL SENATO CON LA LISTA MONTI ALESSIO DE GIORGI CANDIDATO AL SENATO CON LA LISTA MONTI ALESSIO DE GIORGIALESSIO DE GIORGI CANDIDATO AL SENATO CON LA LISTA MONTI BINETTI MELANDRI CONCIA PAOLA BINETTI

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)