FUOCO SU INGROIA! - IL SUO CAPO, IL PG MESSINEO, SI DISSOCIA: “DICE CHE È UNA SENTENZA POLITICA? È UNA SUA OPINIONE, IO NON QUALIFICO LE DECISIONI PRIMA DI LEGGERE LE MOTIVAZIONI” - MA DOMANI SERA SANTORO & TRAVAGLIO LO INVITANO A “SERVIZIO PUBBLICO”. QUANTI AEREI DAL GUATEMALA! ERA A ROMA QUESTO WEEKEND, ORMAI FA IL PENDOLARE (O SARà IN COLLEGAMENTO?) - ATTACCO ANCHE DA VIETTI (CSM) E ANM: LA CONSULTA È INDIPENDENTE - SOLO DE MAGISTRIS LO DIFENDE…

1- LA7: A SERVIZIO PUBBLICO OSPITE ANTONIO INGROIA
(TMNews) - Antonio Ingroia sarà ospite della settima puntata di 'Servizio Pubblico', il programma di Michele Santoro in onda domani alle 21.10 su La7, dal titolo 'Pronto Presidente?'. Si discuterà della sentenza con cui la Corte costituzionale ha accolto il ricorso del capo dello Stato che aveva sollevato un conflitto con la Procura di Palermo per la vicenda delle sue telefonate intercettate con l'ex ministro Nicola Mancino. "Le ragioni della politica hanno prevalso su quelle del diritto", ha commentato ieri a caldo l'ex procuratore aggiunto Ingroia. Ma quali sono queste ragioni? Perché il magistrato parla di "sentenza politica"?

E cosa succederà al processo sulla trattativa Stato-mafia? Con lui a 'Servizio pubblico' ci saranno altri ospiti a dibattere; nel corso della puntata, saranno poi trasmessi alcuni documenti inediti esclusivi. 'Servizio Pubblico' sarà trasmesso come sempre in diretta streaming sul web attraverso il sito del programma www.serviziopubblico.it e www.ilfattoquotidiano.it. Ma quest`anno anche sulla piattaforma Web de La7, all`indirizzo www.serviziopubblico.la7.it Servizio pubblico sarà inoltre presente su Youtube. E in diretta su Radio Radicale.

2- CONSULTA - FRANCESCO MESSINEO, PROCURATORE CAPO DI PALERMO, SU RADIO 24: "SENTENZA POLITICA? LE OPINIONI DEL DOTTOR INGROIA SONO OPINIONI DEL DOTTOR INGROIA, IO NON QUALIFICO LE SENTENZE"

"Le opinioni del dottor Ingroia sono opinioni del dottor Ingroia, io non qualifico le sentenze, sono atti di giustizia e come tali vanno accolte e rispettate ed eseguite, ovviamente nel momento in cui se ne conosce per intero il contenuto". Lo puntualizza a Radio 24 in 'Italia in controluce' il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo che, il giorno dopo la decisione della Consulta, conferma la sua posizione.

" Ritengo che le decisioni giurisdizionali non si debbano commentare, tanto più quando ancora non ne sono note le motivazioni come in questo caso. - continua a Radio 24 - In ogni caso vanno rispettate ed è ciò che faremo non appena ne avremo cognizione completa, cioè, eseguiremo le prescrizioni e le statuizioni della Corte Costituzionale". Per quanto riguarda l'indagine sulla trattativa Stato-mafia aggiunge:

"L'indagine non ha nulla a che vedere con il conflitto, sono due fatti assolutamente indipendenti, peraltro è approdata alla fase dell'udienza preliminare, e ieri il Gup ha respinto tutte le eccezioni di incompetenza territoriale, quindi l'indagine è radicata ormai a Palermo. Le intercettazioni erano già state qualificate come irrilevanti e quindi estranee al contesto dell'indagine sulla cosiddetta trattativa. La Consulta non doveva, e non si è occupata, della fondatezza dell'indagine ma soltanto delle quattro intercettazioni in cui è stata ascoltata la voce del Presidente della Repubblica e al loro trattamento processuale".

Per Messineo sulle motivazioni bisognerà riflettere, in particolare quelle che riguardano la distruzione delle intercettazioni:

"Abbiamo ritenuto doverosamente, una volta sollevato il conflitto di attribuzione, astenerci dal tentare, o comunque dal sperimentare, modalità di distruzione perché ci sarebbe sembrato lesivo delle prerogative della Corte Costituzionale. - dice ancora a Radio 24 - Non aveva molto senso che noi adottassimo una qualunque modalità di distruzione". Infine Messineo puntualizza in merito alla procedura adottata dalla procura di Palermo : "Dal comunicato non si desume che la Consulta l'abbia avvallata, ma anzi sembrerebbe che viene addebitato alla procura di Palermo di avere valutato e di non avere distrutto subito le intercettazioni quindi questo è un punto su cui dovremmo riflettere nel momento in cui avremo cognizione della decisione".

3- CONSULTA:DE MAGISTRIS,STO CON INGROIA,SCONFITTA COSTITUZIONE
(ANSA) - "Ingroia? Sto con lui. Con la sentenza della Consulta che accoglie il ricorso di Napolitano contro la Procura di Palermo, è stata sconfitta la Costituzione". Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, intervenuto a KlausCondicio, il salotto tv di Klaus Davi in onda su YouTube. "Credo che tutti dovrebbero contribuire a far alzare i sipari e aprire le porte di tutte le stanze buie, troppo buie, del potere", ha aggiunto De Magistris.

"La sentenza della Consulta - ha sottolineato De Magistris - è una sconfitta del diritto e della Costituzione" soprattutto "quando si percorre la strada che deve portare all'accertamento della verità, avendo come principio cardine l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge". Per il sindaco di Napoli, "il Paese ha bisogno di verità, ma questa vicenda appare come un ostacolo al suo accertamento. Questo - ha aggiunto - mi pare fuor di dubbio". "Ingroia - ha concluso De Magistris nell'intervista - è una persona molto seria ed è anche una persona notoriamente equilibrata nelle dichiarazioni che fa. La sua analisi mi sembra fondata".


4- STATO-MAFIA, VIETTI E ANM CONTRO INGROIA: "SENTENZA POLITICA? LA CONSULTA È INDIPENDENTE"
Da Repubblica.it

- "La Corte Costituzionale è una massima istituzione della Repubblica e la sua autorevolezza e indipendenza non possono essere messe in discussione da nessuno. In particolare, non lo può fare chi ricopre incarichi pubblici". Così il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, ha commentato alle parole dell'ex procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, secondo il quale quella pronunciata ieri dalla Consulta sulle intercettazioni del capo dello Stato è "una sentenza politica".

Vietti ha ricordato che "qualche volta le parole sono fuorvianti: il conflitto non fa riferimento a un contrasto, ma solo a un'azione per regolare i confini tra poteri dello Stato. Hanno fatto ricorso al conflitto di attribuzione molte autorità, spesso anche quella giudiziaria: non vuol dire appannare o indebolire l'immagine delle istituzioni, ma rafforzarla". Il Csm non è detto che si occuperà di questa vicenda, ha detto Vietti, "allo stato non è previsto".

Ieri i giudici della Corte costituzionale hanno accolto il ricorso presentato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano contro la procura di Palermo in merito alle intercettazioni indirette di alcune conversazioni telefoniche tra il capo dello Stato e l'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino, sottoposto a sorveglianza dai pm siciliani nell'ambito dell'indagine sulla trattativa Stato-mafia.

La Consulta ha ritenuto che non spettasse alla Procura valutare la rilevanza delle intercettazioni né omettere di chiederne al giudice l'immediata distruzione ai sensi dell'articolo 271 del codice di procedura penale. Pertanto, come richiesto dai legali che rappresentano il Quirinale, quelle intercettazioni vanno distrutte perché "lesive delle prerogative che la Costituzione attribuisce al capo dello Stato".

Secondo quanto sottolineato dall'Anm "non si può assolutamente parlare di decisione politica, né intendere i conflitti come contrapposizioni tra poteri dello Stato". Il presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli, a margine di un'audizione in Commissione Giustizia alla Camera, ha ribadito il 'no' a ogni strumentalizzazione espresso dal sindacato delle toghe. "Attribuire a una decisione del massimo organo di garanzia costituzionale un significato politico - ha rilevato Sabelli - è assolutamente impossibile e del tutto fuori luogo. La Corte Costituzionale, per autorevolezza e indipendenza, dà ogni garanzia".

"Il ricorso alla Corte Costituzionale e le conseguenti decisioni rappresentano il momento istituzionale più elevato di affermazione dei valori e dei principi di garanzia della nostra Costituzione". Per questo su vicende quali il conflitto Quirinale-Pm di Palermo o l'Ilva, "va respinta ogni strumentalizzazione volta ad attribuire a tali elevati meccanismi di garanzia logiche politiche o di contrapposizione fra poteri".

In una nota, l'Associazione nazionale magistrati ha quindi sottolineato come "il ricorso alla Corte Costituzionale e le conseguenti decisioni rappresentano il momento istituzionale più elevato di affermazione dei valori e dei principi di garanzia della nostra Costituzione e di verifica del corretto funzionamento dei rapporti fra i poteri dello Stato. Va pertanto respinta ogni strumentalizzazione volta ad attribuire a tali elevati meccanismi di garanzia logiche politiche o di contrapposizione fra poteri".

 

travaglio ingroia palco SANTORO INCAZZATO A SERVIZIO PUBBLICO FRANCESCO MESSINEO CAPO DELLA PROCURA DI PALERMONICOLA MANCINO E GIORGIO NAPOLITANO jpegMICHELE VIETTI Antonio Ingroia antonino ingroia Antonio Ingroia PRIMO PIANO DI ANTONINO INGROIA VIGNETTA BENNI ANTONINO INGROIA corte costituzionale

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…