FUORI I VECCHI RINCOGLIONITI DAL PARTITO – TRA I DEMOCRATICI AMERICANI È PARTITA LA RESA DEI CONTI DI CHI INVOCA UN RICAMBIO GENERAZIONALE IN MEZZO ALLE VECCHIE CARIATIDI COME NANCY PELOSI E CHUCK SCHUMER – LA STELLINA RADICAL OCASIO-CORTEZ SEMPRE PIÙ IN RAMPA DI LANCIO PER PRENDERE LE REDINI DEL PARTITO: MA PUÒ UNA DONNA LATINA DI ESTREMA SINISTRA VINCERE NEGLI STATI CONSERVATORI? L’UNICO AD AVER BATTUTO TRUMP (E DI GRAN LUNGA) NELLA RUST BELT È STATO JOE BIDEN, UOMO, BIANCO E CATTOLICO…
Traduzione di un estratto dell’articolo di Julia Manchester, Julia Mueller and Caroline Vakil per www.thehill.com
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Le richieste di un cambiamento generazionale tra i Democratici si fanno sempre più forti, mentre il partito cerca di tracciare un percorso in vista delle elezioni di metà mandato del 2026.
Mercoledì, il gruppo Leaders We Deserve PAC, fondato dal vicepresidente del Comitato Nazionale Democratico (DNC) David Hogg, ha lanciato un’iniziativa da 20 milioni di dollari volta a sostenere sfidanti nelle primarie contro deputati democratici uscenti in seggi sicuri, con la speranza di eleggere candidati più giovani. Diversi giovani candidati progressisti hanno già annunciato la loro candidatura per le primarie contro veterani democratici della Camera.
Questi sforzi arrivano mentre figure giovani e progressiste del partito, come la deputata Alexandria Ocasio-Cortez , stanno svolgendo un ruolo centrale nel galvanizzare la base attraverso grandi raduni popolari in tutto il Paese.
«Il Partito Democratico dice continuamente “dobbiamo preoccuparci della democrazia, dobbiamo preoccuparci della democrazia”, e noi lo facciamo», ha dichiarato Hogg in un’intervista a The Hill. «Ma il modo migliore per farlo non è semplicemente dire che ci interessa la democrazia, ma usare la democrazia per aiutare concretamente le persone a migliorare la loro vita e mostrare loro che è il miglior veicolo per farlo».
La rabbia della base è cresciuta contro la risposta dell’establishment democratico al presidente Trump nei suoi primi tre mesi di mandato, raggiungendo l’apice all’inizio di aprile, quando il leader della minoranza al Senato Chuck Schumer e alcuni altri democratici hanno votato con i repubblicani per approvare una risoluzione di bilancio redatta dalla maggioranza GOP alla Camera. Questo ha alimentato ulteriormente le speculazioni su una possibile sfida primaria al Senato tra Schumer e Ocasio-Cortez.
[…] Ocasio-Cortez e il senatore Bernie Sanders sembrano riscuotere consenso in vaste fasce di elettori e attivisti in cerca di nuovi messaggi durante la seconda amministrazione Trump. Oltre ad attirare enormi folle durante il loro “Fighting Oligarchy Tour”, Ocasio-Cortez e Sanders hanno registrato enormi raccolte fondi dal basso in questo ciclo elettorale fuori anno. Il team di Ocasio-Cortez ha riferito di aver raccolto più di 9,5 milioni di dollari da 260.000 donatori individuali, con una donazione media di 21 dollari. Il team di Sanders ha dichiarato di aver raccolto 11,5 milioni nel primo trimestre dell’anno.
L’approvazione di Trump tra i giovani elettori è calata dall’inizio del suo mandato, secondo i sondaggi YouGov, passando da un +5% netto a un -29% netto all’inizio di aprile. Ma anche i Democratici hanno registrato valutazioni disastrose nelle ultime settimane, con solo il 30% degli elettori sotto i 35 anni che esprime una visione favorevole del partito, secondo un sondaggio CNN di marzo.
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La frustrazione verso lo status quo ha alimentato almeno quattro giovani sfidanti che nelle ultime settimane hanno annunciato campagne primarie contro veterani della Camera, tra cui l’ex speaker Nancy Pelosi, che affronta una sfida da parte di Saikat Chakrabarti, veterano della campagna di Sanders nel 2016 ed ex capo di gabinetto di Ocasio-Cortez.
Chakrabarti ha espresso «rispetto» per la lunga carriera di Pelosi a Washington nel lanciare la sua candidatura, ma ha affermato che «l’America di oggi è totalmente diversa da quella che lei conosceva quando è entrata in politica 45 anni fa».
[…] Con i Democratici in minoranza in entrambe le camere del Congresso, molti parlamentari del partito cercano di capire come contrastare i repubblicani e reagire. Abughazaleh ha indicato il viaggio del senatore Chris Van Hollen in El Salvador questa settimana per controllare il benessere di Kilmar Abrego Garcia, deportato per errore dall’amministrazione Trump.
«Quello avrebbe dovuto essere l’istinto immediato di ogni democratico», ha detto Abughazaleh. «Eppure molti di loro stanno ancora discutendo su cosa dovremmo fare».
La sondaggista democratica Celinda Lake, che ha lavorato con Ocasio-Cortez, ha dichiarato che c’è un’enorme richiesta nel partito per candidati disposti a combattere.
Kilmar Abrego García con Chris Van Hollen
«È interessante notare come sia i giovani che gli elettori più anziani vogliano vedere uno stile combattivo, associato spesso a candidati più giovani, nuove idee, una visione audace e un rifiuto dello status quo di entrambi i partiti», ha detto.
«Credo che il crollo del sostegno e della partecipazione degli elettori giovani abbia aggiunto energia a tutto questo», ha aggiunto.
In effetti, i Democratici hanno registrato un calo di sostegno tra i giovani elettori tra il 2020 e il 2024. Nel 2020, l’ex presidente Biden ha ottenuto il 60% del voto tra gli elettori di età compresa tra 18 e 29 anni, inclusi il 65% degli elettori tra i 18 e i 24 anni, secondo i sondaggi CNN. Nel 2024, l’ex vicepresidente Kamala Harris ha ricevuto il 54% del voto tra i 18-29enni, compreso il 54% tra i 18 e i 24 anni.
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Entrambi i candidati hanno avuto risultati simili tra i 30-44enni: Biden ha ottenuto il 52% nel 2020, Harris il 51% nel 2024.
[…] Mentre i Democratici cercano di aumentare il loro numero in Congresso, tuttavia, il dibattito sulle primarie ha sollevato preoccupazioni. I candidati contro Pelosi, Sherman e Schakowsky provengono tutti da distretti solidamente blu, ma alcuni temono che primarie troppo combattute possano indebolire gli uscenti o drenare risorse da distretti più in bilico — spingendo Hogg a chiarire sulla piattaforma X che il suo gruppo «NON sosterrà giovani che cercano di sfidare Democratici uscenti in distretti Frontline».
«Dobbiamo fare tutto: dobbiamo vincere la Camera e ribaltare il Senato, ma dobbiamo anche cambiare ciò che è il Partito Democratico, e il modo in cui lo facciamo è attraverso primarie competitive», ha detto Litman.
«Non dobbiamo avere paura delle primarie. Le primarie servono a decidere cosa crediamo, come partito. E qualunque cosa accada alla fine del 2026, il Partito Democratico sarà molto diverso, per via di quelle primarie».
BERNIE SANDERS E ALEXANDRIA OCASIO CORTEZ - TOUR A LOS ANGELES CON NEIL YOUNG E JOAN BAEZ
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