NEL NOME DI IOR, SACROSANTING REVIEW - TERZO INCONTRO DEGLI OTTO CARDINALI DEL PAPA PER RIMETTERE ORDINE NELLE FINANZE MARCE DEL VATICANO: “SARANNO RIDOTTI I DIPENDENTI DELLA SANTA SEDE”

Andrea Tornielli per "La Stampa"

«Abbiamo studiato diversi dicasteri, cominciamo a fare le prime proposte, ma il nostro lavoro è appena cominciato...». Il cardinale Sean O'Malley, arcivescovo di Boston, uno degli otto consiglieri del Papa, mette le mani avanti con i giornalisti: la riforma della Curia di sta studiando, ma si tratta di materia complessa e un cambiamento serio, radicale, pensato non può essere questione di settimane o di mesi. Bergoglio sa di dover cambiare molte cose, com'è stato discusso prima del conclave dai cardinali, ma vuole che la riforma sia pensata per essere davvero efficace.

Si è conclusa alle 18,30 di ieri la terza riunione del «G8» dei porporati. Per tre giorni, come già era accaduto in ottobre, i consiglieri di Francesco, scelti da lui nei cinque continenti, hanno passato in rassegna uno ad uno i più importanti «ministeri» della Santa Sede, vagliando le proposte di cambiamento per renderli più funzionali.

Riuniti attorno a un tavolo la mattina e il pomeriggio, i porporati Oscar Rodriguez Maradiaga, Giuseppe Bertello, Francisco Errázuriz Ossa, Oswald Gracias, Reinhard Marx, Laurent Monsengwo Pasinya, O'Malley e George Pell, insieme al vescovo Marcello Semeraro con funzioni di segretario, hanno discusso sulla direzione da prendere.

Francesco è stato sempre presente, ad eccezione di mercoledì mattina, a motivo dell'udienza generale in piazza San Pietro. Il Papa è rimasto per tre ore al freddo, ha voluto rimanere fino all'ultimo a salutare la gente, e a fine mattinata ha avvertito - spiega il portavoce vaticano padre Federico Lombardi - un «leggero giramento di testa», che gli ha consigliato di annullare l'incontro con la delegazione dell'Expo guidata dal cardinale Scola. Ma già nel pomeriggio, dopo un po' di riposo, il Pontefice era al lavoro con il «G8» dei cardinali.

Tra i punti fermi della riforma c'è un ridimensionamento della Segreteria di Stato, chiamata a diventare sempre più una «segreteria papale», e l'istituzione di una figura di coordinamento tra i vari dicasteri curiali. Oltre a snellire e ad accorpare - nella prossima riunione, in febbraio, si esamineranno i Pontifici consigli, alcuni dei quali potrebbero essere unificati o aboliti - si vogliono razionalizzare le finanze: fare tagli e unificare i centri di spesa. E anche, in prospettiva, una lenta riduzione del numero dei dipendenti vaticani.

«La tendenza generale è arrivare ad avere quasi un ministero delle Finanze, come gli Stati» spiega il cardinale Maradiaga, che del «G8» è il coordinatore. Quanto allo Ior, la linea di Francesco è chiara: ci vuole onestà e vera trasparenza, servono regole certe, un regolamento interno chiaro anche per quanto riguarda l'assunzione del personale.

E le norme antiriciclaggio non possono rimanere sulla carta. Ma prima di prendere decisioni al riguardo, bisognerà attendere il lavoro delle commissioni che si occupano della «banca vaticana» e delle strutture economiche della Santa Sede. Il quadro non è ancora completo. Solo alla fine di questo percorso il Papa deciderà.

 

 

LELEZIONE DI PAPA BERGOGLIO INCONTRO PUTIN E BERGOGLIO VINICIO RIVA LUOMO ABBRACCIATO DA BERGOGLIO oscar-rodriguez-maradiagaIL CARDINALE PATRICK OMALLEY Il torrione Niccolò V, sede dello Ior niccolov

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